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“È tempo di vita… in cucina!” il ricettario per ridare gusto all’alimentazione delle pazienti con tumore del seno

La food blogger Chiara Maci e il professor Filippo de Braud ai fornelli durante la presentazione del ricettario "è tempo di vita... in cucina!"
La food blogger Chiara Maci e il professor Filippo de Braud ai fornelli durante la presentazione del ricettario “è tempo di vita… in cucina!”

Una diagnosi di tumore del seno, soprattutto se si tratta di un tumore in fase avanzata, investe ogni ambito della vita di chi la riceve. Oggi, fortunatamente, le pazienti hanno a disposizione molte armi per lottare contro il cancro e uscirne persino vincitrici: più tempo di vita quindi e nuovi spazi per ascoltare i bisogni delle donne. “In ogni donna il tumore ha caratteristiche specifiche. Tracciare un profilo il più possibile personalizzato della malattia è il primo passo per impostare un approccio terapeutico mirato e un percorso multidisciplinare di cura, che tenga conto delle caratteristiche uniche di ciascuna donna – afferma Filippo de Braud, professore ordinario di Oncologia Medica Università di Milano (dove è anche direttore della Scuola di Specialità in Oncologia)  e direttore dipartimento di Oncoematologia Fondazione dell‘Istituto Nazionale Tumori – fortunatamente oggi abbiamo i mezzi a disposizione per garantire in molti casi una prognosi migliore che in passato, e possiamo occuparci anche di altri aspetti che complessivamente incidono sulla qualità della vita. Convivere con una diagnosi di tumore al seno avanzato significa intraprendere un percorso complesso dal punto di vista terapeutico, ma anche dal punto di vista psicologico ed emotivo, che investe tutti gli ambiti personali del paziente. Prestare attenzione anche a questi ambiti ha spesso importanti ricadute positive anche dal punto di vista della prognosi”.

Tra gli aspetti della vita che vengono impattati c’è anche l’alimentazione: dopo la diagnosi, infatti, cambia il modo di mangiare, con 4 donne su 10 che affermano di aver perso il piacere del cibo e un terzo che dichiara che cucinare è diventato fonte di stress. Questo emerge da un’indagine condotta da Elma Research per Novartis Italia che ha messo in luce il vissuto e i bisogni delle pazienti italiane in età fertile con tumore al seno avanzato. “L’indagine di Elma Research ci mostra quali siano i bisogni delle giovani donne con tumore al seno avanzato e ci dice anche che in molti casi hanno difficoltà a trovare le risposte che cercano sulla gestione della vita quotidiana – sottolinea Anna Maria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus – L’obiettivo del progetto “È tempo di vita”, promosso insieme a Novartis, è stato fin dalla sua nascita, quattro anni fa, quello di dar voce a queste pazienti, cercando di rispondere ai loro dubbi. La corretta alimentazione aiuta davvero molto a migliorare la vita delle pazienti, ma esiste molta confusione e disinformazione e per questo abbiamo coinvolto nel progetto professionisti in grado di dare risposte concrete”.

La campagna “È tempo di vita”, promossa da Novartis Italia in collaborazione con Salute Donna Onlus, ha infatti deciso di mettere al centro delle attività 2020 la nutrizione grazie al ricettario “È tempo di vita…in cucina!”, ideato dalla food blogger Chiara Maci e dalla biologa e nutrizionista dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano Anna Villarini, e a un’omonima web serie, in onda sui canali social della campagna.

Chiara Maci con il ricettario "è tempo di vita... in cucina!"
Chiara Maci con il ricettario “è tempo di vita… in cucina!”

Il ricettario è pensato per dare un aiuto concreto alle donne che convivono con il tumore: sono ricette veloci, perché non è sempre detto che si abbiano le energie sufficienti per cimentarsi con l’haute cuisine, ma capaci di portare in tavola un rinnovato gusto per la convivialità. Sono spunti per dolci da preparare per viziare un compagno premuroso, sono il rimedio antinausea da mettere in campo per non saltare riti sociali come la pausa pranzo in ufficio e, soprattutto, sono l’invito a tornare a compiere i gesti quotidiani che, dopo una diagnosi del genere, ridanno valore al tempo. “Il cibo, come il tempo, è un dono prezioso, ma dobbiamo conoscerlo per trarne il massimo beneficio per il nostro organismo e il massimo piacere – afferma Chiara Maci, food blogger e conduttrice tv – Gestire in modo consapevole la nutrizione, con attenzione al gusto, alle proprietà degli ingredienti e alla loro valenza simbolica e affettiva, è un modo per riprendere il controllo di se stesse ed essere protagoniste di un percorso di cura che non può più prescindere dall’alimentazione”.  

Il cibo, infatti, può essere un valido aiuto per le pazienti con tumore al seno avanzato: è ormai assodato che le terapie oncologiche (cui purtroppo si associa sempre un certo grado di tossicità) hanno complessivamente degli effetti collaterali maggiori in presenza di scarso tono muscolare, elevato consumo di alcool e obesità. Insomma un corretto stile di vita non è solo un importantissimo modo di fare prevenzione, ma è determinante anche per affrontare al meglio il percorso terapeutico “Sempre più studi evidenziano che l’alimentazione ha un impatto importante sulla qualità di vita di chi ha un tumore, sulla progressione della malattia e sul ridurre gli effetti collaterali delle terapie – aggiunge la dott.ssa Villarini, biologa e nutrizionista dell’Istituto Nazionale Tumori –  il messaggio è che una corretta alimentazione anche dopo la diagnosi può essere una alleata per combattere il tumore assieme ai trattamenti chirurgici e terapeutici che restano fondamentali”.