Speciale Halloween – Le grandi scrittrici dell’orrore
Per alcuni è l’ennesima trovata commerciale importata dall’America, per altri è invece una pericolosa deriva pagana, altri ancora vorrebbero che fosse celebrata tutto l’anno… una cosa è certa, la notte di Halloween è ormai alle porte e, fedeli alle antiche consuetudini, gli spiriti dei morti vagheranno tra i vivi fino al sorgere del sole.
Questa ricorrenza ha origini lontane: l’ipotesi più nota e accreditata (ma si badi bene, non l’unica) le rintraccia nei rituali celtici del Samhain, festa che presumibilmente si teneva in una data che corrisponde al 31 ottobre del nostro calendario gregoriano, per celebrare l’ultimo raccolto e i defunti della tribù. “Ma qual è il legame tra la morte e la raccolta agricola?” vi potreste chiedere. È presto detto: le popolazioni celtiche, prendendo atto della fondamentale ambiguità della notte a cavallo tra l’ultimo giorno dell’estate e il primo giorno di inverno, vedevano il Samhain come un “non-tempo”, durante il quale venivano meno i dettami dell’ordine naturale delle cose.
A venir meno, ovviamente, era anche la barriera che separava il mondo dei vivi da quello dei morti, che, approfittando dell’occasione, tornavano a visitare i luoghi che avevano amato e frequentato. Il Cristianesimo cercherà di edulcorare il contenuto pagano del Samhain fissando la festa di Ognissanti, che celebrava defunti molto più stanziali nella propria beatitudine celeste, al 1o novembre. Riuscirà solo in parte nel suo intento.
L’atmosfera spettrale che caratterizza Halloween si presta molto bene all’esplorazione un genere a torto ritenuto poco consono sia alla grande Letteratura (quella con la maiuscola!) che alle donne: l’horror. Tante le scrittrici che si sono cimentate con storie raccapriccianti di mostri e fantasmi, tra queste alcune hanno prodotto testi con elementi di grandissima qualità letteraria, che hanno influenzato profondamente l’immaginario collettivo. Conosciamole insieme.
Ann Radcliffe (Londra, 9 luglio 1764 – Londra, 7 febbraio 1823)
Autrice, tra Sette e Ottocento, di best seller amatissimi dai lettori europei, Ann Radcliffe ha contribuito in maniera determinante alla creazione del paradigma del Romanzo Gotico, genere letterario che ha scardinato tanti elementi del Razionalismo di matrice illuminista per aprire la via al Romanticismo. Per rendersi conto del calibro di questa scrittrice basti pensare che nel 1797 – quando il compenso medio per un manoscritto era di 10 sterline – i suoi editori giunsero a pagare una sua opera l’esorbitante cifra di 800 sterline. A cosa era dovuto lo strepitoso successo commerciale di Ann Radcliffe? Senza dubbio alla sua abilità di descrivere i bizzarri scenari storici, entro i quali si muovono personaggi a dir poco demoniaci, capaci di atroci delitti e forse mossi di misteriose forze sovrannaturali… ma attenzione! Il colpo di scena in queste gothic novels è sempre dietro l’angolo. Come se non bastasse, in queste narrazioni coinvolgenti agiscono, per la prima volta nella letteratura di consumo, personaggi femminili con uno spessore e un ruolo pari a quello dei personaggi maschili: non solo damigelle in pericolo ma vere e proprie eroine.
Consigli di lettura: Il romanzo della foresta (1791), I misteri di Udolpho (1794), l’Italiano (1797).Mary Wollstonecraft Shelley (Londra, 30 agosto 1797 – Londra, 1º febbraio 1851)
Figlia di una delle prime paladine dei diritti delle donne, animatrice di circoli intellettuali, creatrice di uno dei mostri più celebri di sempre, Mary Wollstonecraft Shelley ha avuto una vita affascinante, costellata da viaggi e avventure ma anche di grandi tragedie, come la morte del marito, l’amatissimo e infedele Percy Bysshe Shelley. Donna di grande vivacità intellettuale, è stata resa celebre dal suo capolavoro “Frankenstein o il moderno Prometeo”, che scrisse a soli 19 anni. L’opera viene considerata unanimemente il capostipite della moderna letteratura fantascientifica e testimonia il grande interesse per le recenti scoperte scientifiche del periodo. Sembra che il romanzo sia nato da una sfida lanciata da lord Byron durante una serata tra amici a Ginevra: nel corso di una “notte buia e tempestosa” passata a leggere storie di fantasmi, il poeta avrebbe proposto ai presenti di cimentarsi loro stessi in racconti spaventosi e… il resto è storia! La carriera di Mary Shelley non si ferma certo con la stesura di “Frankenstein”: scrisse infatti numerosi altri romanzi e racconti, che negli ultimi anni sono stati oggetto di una vera e propria riscoperta da parte della critica e del pubblico dei lettori. Fu inoltre curatrice delle poesie del marito dopo la sua morte.
Consigli di lettura: Frankenstein(1823), L’ultimo uomo (1826), Metamorfosi: racconti gotici (raccolta di opere degli anni ‘30).Gertrude Barrows Bennett (Minneapolis, 18 settembre 1883 – San Francisco, 2 febbraio 1948)
Per tutti gli amanti delle storie fantastiche e distopiche che desiderano regalarsi qualche brivido in più si tratta di un’autrice imprescindibile. È infatti ritenuta la creatrice del cosiddetto dark fantasy (genere che sin dal nome rende chiarissimi i suoi connotati) e addirittura del concetto di “dimensioni parallele”. Pubblicò diversi racconti e romanzi con lo pseudonimo di i Francis Stevens, apparendo frequentemente sulla rivista Argosy, uno dei primi pulp magazine statunitensi. Non furono solo la passione e il talento a spingere Gertrude Barrows Bennett verso la scrittura: la sua carriera iniziò infatti quando, rimasta vedova e orfana di padre, fu costretta a mantenere non solo la figlia, ma anche la madre invalida. Riuscì a sostentare la propria famiglia con i romanzi e i racconti che scrisse tra il 1917 e il 1920, anno in cui morì anche sua madre. La situazione editoriale italiana di questa autrice non è delle più rosee: sebbene sia stata abbastanza prolifica nel corso della sua breve carriera, in Italia ad oggi sono stati tradotti solo alcuni racconti e il romanzo “Le teste del Cerbero”, romanzo distopico in cui si immagina la scoperta di una polvere grigiastra in grado di proiettare chiunque la inali nella Filadelfia del 2118, dominata da una dittatura.
Consigli di lettura: Le teste del Cerbero (1919), Il grande ignoto | Dietro la tenda | L’isola (1917-20) racconti che potete trovare online qui https://www.urbanapneaedizioni.it/prodotto/gertrude-barrows-bennett/Shirley Jackson (San Francisco, 14 dicembre 1916 – North Bennington, 8 agosto 1965)
Scrittrice e giornalista di spicco all’interno del panorama culturale dell’America di metà Novecento, Shirley Jackson ebbe una vita a dir poco tormentata, segnata da abusi emotivi e dalla dipendenza da alcool e farmaci, usati per tenere a bada l’ansia e la depressione che l’accompagneranno per tutta la vita. Il suo successo letterario la portò in breve a guadagnare più del marito, il professore universitario e intellettuale Stanley Edgar Hyman, situazione che generò risentimento e tensione nella coppia. Stanley iniziò a tradire ripetutamente la moglie e, come se non bastasse, pretese di gestire i suoi introiti mentre a lei venivano demandate tutte le faccende domestiche e la cura dei figli. Non stupisce dunque che nel lavoro di Shirley Jackson si avverta costantemente un profondo senso di malessere collegato all’idea di “casa”. Esemplare in tal senso il suo romanzo più celebre, ‘L’incubo di Hill House’, una delle storie di fantasmi più importanti del ventesimo secolo, da cui è stata tratta l’omonima serie prodotta da Netflix.
Consigli di lettura: La lotteria (1948), L’incubo di Hill House (1959), Così dolce, così innocente (1962)Anne Rice (New Orleans, 4 ottobre 1941)
Se avete visto e amato ‘Intervista col Vampiro’ – cult movie con protagonisti del calibro di Brad Pitt, Tom Cruise, Kirsten Dunst e Antonio Banderas – allora ci sono due possibilità: o siete fan di Anne Rice oppure siete fan di Anne Rice, ma non lo sapete ancora! È infatti alla penna di questa prolifica scrittrice che dobbiamo le “Cronache dei vampiri”, romanzi che narrano le affascinanti vicende di Lestat di Lioncourt e degli altri Immortali. Sebbene si tratti delle sue opere più conosciute, le Cronache dei Vampiri non esauriscono la vasta produzione dell’autrice, che nel corso della sua lunga carriera si è cimentata anche con streghe, mummie e altre creature soprannaturali. Recentemente ha deciso di abbandonare la letteratura horror per volgersi alla scrittura di romanzi storici e religiosi – di recente è infatti tornata ad abbracciare la fede religiosa, pur avendo dichiarato il suo netto contrasto con alcune delle posizioni del Cattolicesimo più intransigente – ma Anne Rice resterà per sempre la “Regina dei Dannati”, grazie ai suoi vampiri che, per la prima volta, hanno lasciato castelli diroccati e lunghi mantelli per indossare giacche di pelle e vagare nella notte di grandi metropoli.
Consigli di lettura: i romanzi del ciclo “Le cronache dei vampiri” (1976 -2018) soprattutto Intervista Col Vampiro (Special Edition 20° Anniversario) (1976), La regina dei dannati. Le cronache dei vampiri (1985) e La regina dei dannati. Le cronache dei vampiri (1988)Alda Teodorani (Lugo, 18 gennaio 1968)
Concludiamo questa panoramica con un’autrice e traduttrice italiana, Alda Teodorani. Esordisce giovanissima e partecipa attivamente ad alcune delle iniziative e delle esperienze più interessanti del panorama letterario italiano degli anni ‘90: dall’istituzione del Gruppo 13 fino ad arrivare alla partecipazione all’antologia di culto “Gioventù Cannibale”. Nel corso della sua carriera non ha mai abbandonato la sua poliedrica opera di promozione culturale, che l’ha vista tenere corsi universitari e convegni, stendere sceneggiature, curare edizioni di altri autori… il tutto continuando a scrivere romanzi e racconti! Un avvertimento: la sua produzione horror non è certamente per tutti, poiché tra le pagine di Alda Teodorani spesso il sangue scorre a fiumi e non mancano gli eccessi splatter, ma non si tratta mai di violenza gratuita. Si tratta di una lente d’ingrandimento che, seppur in modo distorto e grottesco, costringe a guardare da vicino alcune delle assurdità e dei terrori nascosti della società contemporanea.
Consigli di lettura: Organi(2002), Belve: Vampiri e mostri nella Cinecittà del futuro(2002), Memorie da Wikipedia (2020)Giornalista, bibliomaniaca, donna dalla parte delle donne