Irene Antonucci, una sfida continua verso il successo
Piazza Duomo, Milano. Terrazza con aperitivo. Sole e occhiali da sole. La prima volta che incontrai Irene Antonucci. Finimmo a farci ‘du spaghi’ in allegria, lei con quel carattere gioviale e aperto, così lontano da quello star-system che non attende altro che di abbracciarla.
Oggi come allora è luminosa e raggiante, gli occhi come due chicchi di caffè lanciano saette vitali e desiderose di scalare un successo che nasce direttamente da quella ‘joie de vivre’ che da sempre la caratterizza.
Attrice ma anche cantante, regista ma pure sceneggiatrice, laureata in filosofia a pieni voti ma in grado di esibire un master in marketing e comunicazione, e infine molto attiva sul web, senza però essere uno di quei tormentoni mediatici a volte così tediosi, troppo tediosi.
Irene, origini pugliesi ma innamorata di Milano e che fra la città lombarda e Roma ha deciso di vivere la propria vita, in uno fra i momenti più intensi della sua ancora giovane carriera artistica, sta finalmente raccogliendo i semi lanciati attraverso giornate di fatica e tanta voglia di mettersi in gioco.
Ultima in ordine di tempo, la conferma televisiva, chiamata da Canale 5, la rete ammiraglia Mediaset, con l’inserimento fra i giudici di “All Together Now”, programma condotto da Michelle Hunziker. Un importante show musicale dedicato a cantanti emergenti, giunto alla terza edizione, in onda in prima serata ogni mercoledì, quest’anno con una nuova giuria d’eccezione, composta da J-Ax, Rita Pavone, Francesco Renga e Anna Tatangelo.
“L’esperienza a ‘All Together Now’ nel ruolo di giudice è stata particolare – racconta irene, durante uno dei suoi tanti spostamenti lungo l’Italia, rigorosamente con ‘permesso’ al seguito -, perché di solito mi sono sempre trovata dall’altra parte, anche se ho già fatto il giudice per un festival teatrale. E’ stato tutto molto formativo, perché mi è stato possibile confrontarmi con artisti di provenienze diverse, con persone che arrivavano dalla musica, dal teatro e con tante altre specializzazioni, colleghi di ‘muro’ che, oltre a frequentare durante il programma, ho intervistato realizzando dei video sulle mie ‘piattaforme social’, in una serie che si chiama “Incontri straordinari”, in cui chiacchiero con loro sulle contaminazioni artistiche, sulle curiosità, sui percorsi personali. Insomma, questa presenza nel programma di Canale 5 è stata davvero una bella esperienza dal punto di vita personale e artistico”.
Una carriera cominciata giovanissima, con i concorsi di bellezza, dopo i quali sono arrivate le prime esibizioni canore, le conduzioni di serate di moda e Casa Sanremo, le recite in teatro nelle immortali commedie di Carlo Goldoni, come “Gli innamorati” al Marconi di Roma, i lavori al cinema con Federico Moccia e Giovanni Veronesi, e le presenze presso i più grandi network radiofonici, accanto a Pio e Amedeo. E, appunto, una grande passione per il mondo dei ‘social’.
“Per me sono molto importanti – conferma -, ma lo diventano nella misura in cui hai emozioni da poter condividere con la speranza di poter essere di esempio. Ogni giorno mi piace sviluppare connessioni con altri artisti sulle mie piattaforme Facebook e Youtube. Sul mio canale si possono trovare delle vere e proprie lezioni di teatro, ma anche incontri con altri personaggi o mie performance e monologhi. Ogni giorno creo nuovi spunti. Mi ritengo più una ‘creator’ che una ‘influencer'”.
Un’attività frenetica, quella di Irene, che non si ferma e si rinnova giorno dopo giorno. E l’orgoglio di realizzare ciò per cui si è lottato. Non nasce dal caso un lungo ‘post’, scritto sul suo profilo Facebook, che può considerarsi un po’ come il suo ‘manifesto’, una linea di pensiero e di condotta: “La vita è fatta di sacrifici, nessuno oggi viene a cercarti. Viviamo nell’era del DIGITALE. Datevi da fare, autoproducetevi; accendete un telefono e fate vedere la vostra stoffa. Passate nottate, siate curiosi, studiate, siate bramosi, abbiate urgenza, lavorate sodo, mostrate il cervello (e il carattere)”. Irene è convinta, ma cerca anche di frenare, non vuole apparire una ‘maestrina’.
“Con quello che ho scritto non voglio assolutamente che passi la sensazione che io possa sentirmi superiore agli altri. Il fatto è che mi è capitato di ricevere alcune chiamate e messaggi in cui mi si chiedeva di dare consigli a giovani ragazzi che, cosa che non sapevo ma che mi fa molto piacere, mi vedono come un punto di riferimento. La mia risposta è stata che bisogna essere agenti di se stessi. E’ necessario fare un lavoro di ricerca, di formazione, imparare a proporsi, e anche per questo realizzo dei video sulle mie piattaforme, dove insegno anche come fare a prepararsi per un provino o un casting, o come creare nuove relazioni di lavoro, e allargare le proprie conoscenze, soprattutto oggi che abbiamo dei mezzi che ci permettono di far conoscere chi siamo e di che pasta siamo fatti”.
Irene si sposta, sempre, Irene non si ferma. Ed è già pronto il suo prossimo progetto, questa volta cinematografico, con l’inizio delle riprese di “Generazione NEET”, ambientato, fra l’altro, nelle terre della natìa Puglia.
“Sono molto felice, perché sono stata scelta per prendere parte a un film, “Generazione NEET”, che punta i fari proprio sul mondo ‘social’, in cui protagonisti sono i giovani che non hanno un lavoro ma che nemmeno lo cercano. Interpreterò il ruolo di una giornalista famosa, aprirò il film e lo chiuderò. La regia è di Andrea Biglione e la produzione è della Stemo Production, è stato bellissimo lavorare con loro. Sono soddisfatta, ma non mi fermo. Sono in continua elaborazione, mi piace pubblicare sempre nuovi contenuti, ed è anche per questo che viaggio, incontro sempre nuovi artisti e altri personaggi interessanti, L’ultimissima? Girerò un video come testimonial del Foligno Calcio…”.
Corri, Irene, corri. E viaggia, attraverso la tua mente, lungo i tuoi progetti, pronta a rendere vivi i tuoi pensieri, cosa che in pochi sanno fare.
Giornalista professionista, ma anche blogger e videomaker, è partito dalla gavetta, con la pubblicazione degli orari delle farmacie di turno e la ‘pulizia dei tavoli’ a redazione deserta, per arrivare a importanti collaborazioni di agenzia, stampa e televisione. Ha diretto la rivista “HockeyMag”, dedicata al mondo dell’hockey su ghiaccio, sua grande passione assieme alla Mitteleuropa e alla musica new-wave dei primi anni ’80, con venature new-romantic. Un gruppo su tutti? Gli ABC del mitico Martin Fry.