fbpx

Pink Society

lo sguardo rosa sulla società

“Ci vediamo all’uscita” – un viaggio nostalgico negli anni ‘90

“Ci vediamo all’uscita” – un viaggio nostalgico negli anni ‘90

Si intitola “Ci vediamo all’uscita” ed è il secondo romanzo per il dream team composto da Silvia Rossi, Stefania Rubino e Ilaria Sirena, già note al pubblico degli internauti per il loro blog di lungo corso (e di meritata fortuna) I Trentenni.

Tra le pagine di questo libro edito da Sperling&Kupfer, si muovono i cinque protagonisti (Marco, Alice, Stefano, Benedetta e Maurino) tuttavia a farla da padrone è in realtà la rievocazione nostalgica ma leggera degli anni ’90, costruita grazie a un mosaico fittissimo di citazioni di film e canzoni. La trama è presto detta: nel corso del funerale di uno dei membri di una storica combriccola di amici, fa irruzione un personaggio misterioso. Questo evento innesca un viaggio nella memoria che ha come tappa principale l’ultimo fatidico anno del liceo, in cui amori e amicizie nascono e si rafforzano all’ombra di quel grande rito di passaggio che è l’esame di maturità.

Il vostro libro ha preso forma durante i mesi del lockdown. Visto che adesso si parla tanto di smart working, potreste raccontarci la vostra esperienza di autrici in smart writing?

È stata una dura prova, soprattutto per la creatività. Creare la linea narrativa dei personaggi era la parte più complicata e senza stimoli esterni è stato difficile. Poi però piano piano continuando a confrontarci tutto ha preso forma e Marco, Benedetta, Stefano, Alice e Maurino sono entrati prepotentemente nelle nostre vite. Speriamo possano farlo anche con voi.

Sia in “Hai detto trenta?”, il vostro primo romanzo, che in “Ci vediamo all’uscita” si parla molto degli anni del liceo. Come mai avete deciso di tornare su questo tema?

Perché sono gli anni a noi più cari: gli Anni ‘90.

Quegli anni dove tutto era possibile, gli anni in cui siamo diventati “grandi”, dove era concesso di sognare di poter cambiare il mondo. E poi perché per tutti i giovani gli anni del liceo sono anni di formazione, di prime volte, di grandi emozioni, di incazzature e delusioni, di primi amori e grandi amicizie.

Quali sono, in generale, i romanzi sulla giovinezza che ritenete più importanti e quali vi hanno ispirate maggiormente nella scrittura di “Ci vediamo all’uscita”?

Sicuramente Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Il giovane Holden, Trainspotting. Sono i primi che ci vengono in mente!

A quale pubblico vi rivolgete?

Ci rivolgiamo sia alla nostra generazione, per emozionarci insieme a loro e condividere tutto di quegli anni, ma anche ai ventenni di oggi, ci piace poter confrontarci con loro sulle diverse problematiche che abbiamo in modi diverso abbiamo affrontato.

Ma anche la generazione dei nostri genitori, che leggendo questo libro potrebbe scoprire “il perché” di tanti comportamenti della nostra adolescenza.

A quale dei protagonisti del racconto siete più affezionate e perché?

Silvia: A Marco per la fragilità e la bontà e ai gusti musicali! A Benedetta per il coraggio. Ma anche a Stefano per la tenacia…a tutti insomma!

Stefania: Benedetta, perché mi ricorda il mondo interiore che nascondevo dentro da adolescente mascherandolo con un’apparente sicurezza

Ilaria: io sono molto legata al personaggio di Benedetta, io ho una personalità opposta alla sua e mi sarebbe piaciuto poter affrontare la vita nel suo modo, e poi mi ricorda molto un’amica di liceo con cui sono legata tutt’ora.

Il vostro libro è una full immersion negli anni ’90, cosa portereste nel presente di quegli anni?

Ci piacerebbe portare, oltre al nostro cinquantino e alla nostra felpa legata in vita, la spensieratezza di quegli anni meravigliosi, le lunghe attese fuori da scuola in attesa che arrivasse il figo di quinta che puntualmente non ti degnava di uno sguardo, l’attesa della cartolina o della lettera della tua amica del mare, l’attesa di poter chiamare la tua compagna di scuola per confrontare i compiti, perché prima toccava a tua sorella maggiore e quella frase che ci piaceva tanto dire “Ci vediamo all’uscita”

Dialoghi, atmosfere, scenari… chi legge riesce quasi a vedere gli avvenimenti che legge. Possiamo immaginare un futuro sugli schermi per questo romanzo?

Questo sarebbe il nostro sogno da sempre, sia per il primo romanzo che abbiamo scritto che per “Ci vediamo all’uscita”. Il nostro progetto in realtà è nato proprio con questo desiderio, poter raccontare i trentenni della nostra generazione sul grande schermo, chissà che prima o poi…