Libri: La misura del tempo di Gianrico Carofiglio
Il vero senso de La misura del tempo, secondo me, sta in questo passaggio: (…) Il tempo non è un’entità lineare. Non è un’entità comprensibile. Nessuno lo capisce davvero. Nessuno è capace di definirlo. Provate a parlare del tempo senza usare alcuna metafora, dice un famoso linguista. Vi ritroverete a mani vuote. Il tempo sarebbe ancora tempo, per noi, se non potessimo sprecarlo o programmarlo? Possiamo solo dire qualcosa sul fatto che va grosso modo in una direzione e che la destinazione finale è nota (…).
Tutto quello che accade in mezzo ha una collocazione precisa, che serve per ricordare, per ricordarsi e anche per stabilire la colpevolezza o l’innocenza di una persona. Il tempo della vita o quello del carcere. Da un passato remoto torna Lorenza, amante di un’estate, allora più grande, misteriosa, seduttiva, affascinante. Oggi madre di un ragazzo condannato a 20 anni per omicidio. Per l’avvocato Guido Guerrieri non è solo una corsa contro il tempo – istruire l’appello in pochi giorni, trovare delle prove convincenti in grado di ribaltare la sentenza – è fare i conti con il suo di tempo, quello andato, quello presente e quello che verrà. E Lorenza è soltanto il motore immobile, o il pretesto.
Gianrico Carofiglio costruisce un romanzo molto intenso ed elegante, in punta di diritto, dove il tempo trascurato, non considerato, aggiustato, a beneficio di una verità comoda, determina il nero invece del bianco, e non lascia considerare l’eventualità del grigio. Del ragionevole dubbio che può significare aprire o chiudere per sempre le porte di una cella. Invece la verità va sempre cercata nei dintorni, anche se la strada è più difficile. A volte non la si trova, comunque non subito. E l’avvocato Guerrieri, malgrado una ricostruzione dei fatti puntuale, convincente, che toglie certezze all’accusa – nel dubbio pro reo – lo scoprirà nel processo. L’importante però è non arrendersi, ma saper aspettare. Che arrivi il tempo.
Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.