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INSULinMUSIC, per i suoi 100 anni l’insulina si trasforma in melodia

Sono numerose le ricorrenze che nel 2021 ci danno l’opportunità di ricordare grandi figure della storia e della cultura e di discutere del loro fondamentale lascito: 200 anni dalla morte di John Keats, 100 anni dalla nascita di Leonardo Sciascia, i 200 anni dalla nascita di Charles Baudelaire, i 700 anni dalla morte di Dante…

Ma lo sapevate che quest’anno si celebra anche la nascita di un’idea? E non di un’idea come le altre, ma di un’idea che dal Canada è stata esportata in tutto il mondo e consente ogni giorno di salvare milioni di vite. Stiamo parlando della fondamentale intuizione di Frederick Grant Banting, un chirurgo ortopedico disoccupato ma dalle grandi capacità ideative, che nel 1921 comprese che i pazienti diabetici potevano ricevere da fonti esterne l’insulina di cui avevano bisogno e, più precisamente, dal pancreas di animali da macello.

Banting aveva l’intuizione, ma gli mancavano finanziamenti. Si mise dunque alla ricerca di qualcuno che potesse appoggiarlo e fortunatamente lo trovò: si trattava di Rickard Macleod, professore di fisiologia dell’università di Toronto, che riconobbe la bontà della proposta di Banting e gli concesse spazio e fondi. Nell’estate del 1921 il trattamento venne somministrato a un cane. Funzionò. Fu la prima tappa di un percorso che nel gennaio dell’anno successivo portò alla salvezza di Leonard Thomson, un uomo che stava morendo di chetoacidosi e divenne il primo paziente diabetico a ricevere la terapia insulinica che attualmente è lo standard di cura per il diabete.

“L’idea di estrarre l’insulina dal pancreas e utilizzarla per il trattamento del diabete nel 1921 ha rappresentato una vera e propria rivoluzione in grado di cambiare radicalmente la storia naturale della patologia. Dal suo sviluppo alla sua successiva applicazione come terapia ha infatti salvato decine di milioni di vite di persone con diabete tipo 1 e trasformato la prospettiva e la qualità della vita di centinaia di milioni di persone con diabete tipo 2 nel mondo –  ha dichiarato il Prof. Geremia Brunetto Bolli, Professore di Endocrinologia dell’Università di Perugia. Le più recenti evoluzioni dell’insulina hanno consentito inoltre di ottenere analoghi di nuova generazione sempre più efficaci e sicuri: l’elegante tecnica di ingegneria cellulare del DNA ricombinante ha consentito in questo senso di creare delle insuline diversificate e sempre più idonee ai bisogni e alle caratteristiche di ciascuna persona che convive con il diabete sia di tipo 1 che di tipo 2”.

In 100 anni sono stati fatti numerosi passi avanti e Sanofi, raccogliendo l’eredità di Hoechst – una delle primissime aziende a produrre insulina su larga scala – ha sempre giocato un ruolo da protagonista accompagnando la vita dei pazienti con soluzioni terapeutiche sempre più innovative in grado di contrastare gli effetti del diabete. Un esempio concreto di come la ricerca scientifica possa concretamente cambiare radicalmente la storia naturale di una patologia e migliorare le aspettative e la qualità della vita. “La storia di Sanofi è da sempre legata all’insulina nel trattamento del diabete. Da ormai un secolo l’Azienda lavora e si impegna per mettere a disposizione dei pazienti soluzioni terapeutiche in grado di migliorare la qualità della loro vita, elaborando sempre nuovi e innovativi processi che hanno portato a rendere possibili anche gli attuali standard di trattamento – ha dichiarato Emmanuelle Valentin, General Manager BU General Medicines Sanofi Italia – Occorre sempre ricordare come il diabete rappresenti ancora oggi una delle principali cause di morte e disabilità in tutto il mondo: per questo Sanofi è e sarà al fianco dei pazienti, degli operatori sanitari e delle istituzioni per svolgere il proprio ruolo attivo per contribuire a migliorare la conoscenza della patologia e trovare strade sempre più innovative per gestirla”.

Per celebrare questa pietra miliare della medicina ci voleva un regalo veramente speciale. L’obiettivo è stato centrato con INSULinMUSIC, evento durante il quale è stata presentata una melodia unica che riproduce la sequenza del DNA dell’insulina. Sembra impossibile, ma è tutto vero. “In realtà non posso prendermi tutto il merito, la melodia è stata composta anche con altri musicisti che hanno preso parte a questo progetto. Apparentemente può sembrare una cosa da pazzi, e d’altronde ci sono anche persone un po’ fuori di testa come me – ha dichiarato scherzosamente Paolo Soffientini, divulgatore scientifico, scrittore e musicista che ha trasformato la sequenza del DNA della proteina dell’insulina in un brano musicale – in realtà alla base della costruzione dello spartito c’è una logica abbastanza semplice: il DNA si compone di 4 basi, che combinandosi tra loro formano delle sequenze. Ognuna di queste basi è indicata da una lettera.

Ora, se guardiamo il sistema di notazione inglese (che differisce dal nostro perché indica le note con delle lettere) troviamo che casualmente ci sono tre note che corrispondono a tre della quattro basi del DNA. Per attribuire una nota anche alla quarta base del DNA si può usare un Mi, operazione apparentemente arbitraria che in realtà ha il vantaggio di formare un accordo con le altre note/basi e quindi garantisce l’armonia. A questo punto il gioco è fatto! Abbiamo gli strumenti per leggere come uno spartito la sequenza della proteina dell’insulina. E così abbiamo fatto, mettendoci creatività, il talento dei musicisti che hanno partecipato e un pizzico di sana follia”.