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Libri: Loro fanno l’amore (e io mi incazzo) di Marina Viola

Farsi stare sui coglioni i genitori, scusate il francesismo, è un passaggio evolutivo importante.

Tutti noi, credo, perlomeno durante gli anni dell’adolescenza, abbiamo pensato: questa cosa che i miei vecchi dicono o pensano non mi appartiene. Questa cosa che pretendono da me non la chiederò mai ai miei figli. Poi ti ritrovi ad essere padre o madre e ti accorgi che alcuni insegnamenti, alcune di quelle cose appunto, erano penetrate nel profondo per tornare a galla al momento giusto e meno opportuno.

Marina Viola viene da una famiglia borghese, colta, cattocomunista. È la figlia di Beppe, il più bravo di tutti. I suoi genitori hanno vissuto la rivoluzione sessuale, l’amore libero. Ma come spesso accadeva in quegli anni, anche nelle famiglie più evolute, su questo tema l’unico libero ammesso era il quinto di difesa. E, lo dico un po’ per esperienza, in genere era l’anima comunista e non quella catto la più reazionaria.

“Loro fanno l’amore (e io mi incazzo)” affronta con grande ironia il tema dell’educazione (sessuale) dei figli, in un mondo completamente cambiato rispetto ai tempi della generazione dei 50enni. E non soltanto perché Marina è nata in via Lomellina a Milano e invece i suoi 3 ragazzi – un maschio e due femmine – stanno crescendo negli Stati Uniti: perché gli stimoli, le informazioni, banalmente la possibilità di viaggiare, sono aumentati in modo esponenziale e probabilmente un genitore certi argomenti li affronta solo quando ci si trova in mezzo. Con tutta l’ansia che ne consegue, la paura di sbagliare, la consapevolezza dei pericoli, il giramento di nuovo degli attributi nel rendersi conto stavolta di aver criticato mamma e papà per poi comportarsi nella stessa maniera, se non peggio. Altro che difesa a tre. Quattro in linea a marcare a uomo e il libero dietro. Benetti in mezzo al campo, che non si sa mai. E Zoff in porta. Non fai in tempo a goderti la libertà, trovare l’uomo giusto, divertirti, vivere i figli, che già questi non solo hanno smesso di essere bambini: fanno sesso, vogliono farlo o lo faranno molto presto. E il presto ti fa sbarellare, perché ti ricordi, vorresti essere, ma la verità è che ogni donna ha un po’ la sindrome della mamma cosmica e non va benissimo.

Marina Viola racconta molto bene tutti questi passaggi in un affresco famigliare spassoso, mettendo sul tavolo elementi di riflessione importanti, non ultima la sessualità delle persone disabili, a cui nessuno pensa. Anzi qualcuno ci sta pensando anche in Italia con progetti di Lovegivers, sfidando i tabù e anche la legge. Il libro non dà risposte, ragiona, offre degli spunti intelligenti. Marina Viola è davvero brava, degna figlia di Beppe, il più bravo di tutti.