Libri: Irène di Pierre Lemaitre

Un’altra trilogia di uno dei maestri assoluti del noir, Pierre Lemaitre. Iniziamo da Irene

Camille Verhoeven è un uomo basso. Non arriva nemmeno al metro e cinquanta: un metro e 45 per la precisione. Vedendolo non si può certo dire che abbia il fisico dell’eroe. Camille Verhoeven è il capo della squadra omicidi di un commissariato parigino. Forse anche per l’evidente limitazione, per ribaltare la gabbia che lo costringe ad una visuale del mondo da sotto in su, ha sviluppato capacità intuitive e strategia investigativa fuori dal comune. Eppure questo non lo mette al riparo da una tragedia enorme, un destino ineluttabile che intuisce ma non può fermare.

Il comandante Verhoeven è felicemente sposato con Irene: stanno per avere il primo figlio. Quando arriva sul luogo di un delitto, segnalato in modo laconico per radio, e trova i cadaveri di due donne decapitate e fatte a pezzi, capisce subito che si trova davanti alla porta d’entrata di un incubo e che è obbligato a varcarla. E’ un presentimento il suo, ma ha ragione, perché quella scena così estrema è solo l’inizio.

Uno dopo l’altro si susseguono crimini orribili e apparentemente illogici. La stampa, il giudice e il prefetto si scatenano contro Verhoeven che segue una pista a cui nessuno vuole credere: chi sta uccidendo in maniera tanto selvaggia mette in scena delle macabre rappresentazioni ispirate a famosi romanzi noir. E questa non può essere una coincidenza. Camille viene lasciato solo a giocare la partita a scacchi contro un serial killer che non solo comanda il gioco ma sembra avere capito tutto di lui e previsto ogni sua mossa. Per questo Camille non potrà sfuggire all’orrendo spettacolo che l’assassino gli ha preparato con tanta cura.

Pierre Lemaitre, parigino, scrive un romanzo intenso, non convenzionale, con una trama originale e diabolica in una Parigi spenta di ogni luce romantica. Irene è il primo titolo. Gli altri sono Alex e Camille. Ne parlerò nelle prossime settimane.