Libri: La Salita dei Saponari di Cristina Cassar Scalia
Terzo appuntamento con il vicequestore Vanina Guarrasi.
Vanina Guarrasi non crede alle cose semplici, alle verità di comodo. Del resto anche la sua vita, non solo sentimentale, è una continua lotta tra la ricerca della tranquillità e la propensione innata alla passione viscerale. La conseguenza è un’insonnia cronica a cui il vicequestore aggiunto della Mobile di Catania è ormai rassegnata, ma che di contro le consente di pensare meglio alle indagini in corso e di avere le intuizioni giuste.
Questa volta la poliziotta che nel cuor mi sta è alle prese con un duplice omicidio: quello di un anziano faccendiere cubano, Esteban Torres, doppia cittadinanza – americana e italiana – residente in Svizzera, e della sua amante, Roberta Geraci, siciliana, donna di mezza età, titolare di un’agenzia di pubbliche relazioni. Il primo cadavere viene scoperto nel parcheggio dell’aeroporto di Fontanarossa. Un colpo di pistola al cuore, mentre l’uomo stava facendo manovra per uscire con l’auto. Il corpo della donna, a Taormina, occultato nel pozzo di un albergo nel quale la coppia aveva l’abitudine di trascorrere ormai da anni due mesi invernali.
Chi li ha uccisi e perché? Ma soprattutto: l’assassino è lo stesso, oppure siamo di fronte a due casi solo apparentemente legati?
Per arrivare alla soluzione Vanina Guarrasi dovrà studiarsi la storia di Cuba e degli esuli anticastristi, seguire i trascorsi americani e poi italiani di Torres, delle sue tante famiglie, ma soprattutto l’odore dei soldi, che hanno un peso importante nell’intera vicenda. E dovrà capire chi era veramente Roberta Geraci, quali segreti nascondeva, alcuni allo stesso Torres, che risulteranno decisivi per completare il puzzle.
Cristina Cassar Scalia orchestra questo terzo capitolo della saga con la consueta maestria, arrivando a un finale forse intuibile ma non scontato e lasciando una fine(stra) aperta sul prossimo romanzo. Ovviamente ne La salita dei saponari ci sono tutti i personaggi della squadra, a partire da Biagio Patanè, l’ottuagenario ex commissario che Vanina ha eletto a consulente. E ci sono il magistrato Paolo Malfitano, l’amore per sempre, dal quale il vicequestore cerca (inutilmente) di allontanarsi, per mettere a tacere i suoi incubi, e Manfredi Monterreale, il pediatra conosciuto nella precedente indagine, bello e innamorato, l’uomo (per ora) di una notte, con il quale sarebbe normale, quasi naturale, lasciarsi andare. Sarebbe. Appunto.
Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.