Mi sono iscritta al talk sulla discriminazione multipla e vi racconto perché
6 talk che parlano di discriminazione multipla
Organizzati da AISM, sono accessibili a tutte le donne
Storie di inclusione, donne, empowerment e autodeterminazione
Fino al 26 giugno
Il progetto IDEA e la cultura per conoscere e contrastare la discriminazione multipla
È una mamma come me. Lavora come me e come me è disabile. Ci conosciamo di vista. È appena stata apostrofata malamente da un ragazzotto che aveva fretta di sorpassarla sul marciapiede.
Non so quanto a lei sia capitato di sentirsi “strattonare” dal pregiudizio altri. Ma a me capita. Almeno una volta al giorno.
Il 65% di noi donne disabili ha subito una qualunque forma di violenza, quella verbale è una di queste.
Il 65% di noi donne disabili ha subito violenza, discriminazione, violenza, soprusi…
Spesso una donna così non sempre ha gli strumenti che comprenderlo, e quindi non sa che sta subendo una forma di discriminazione multipla. Non possiede armi per difendersi e non riesce far altro che abbassare la testa, le spalle, rinunciare alla propria dignità, far finta di niente. Decide di nascondersi nella paura, per paura. Paura che una risposta alla discriminazione sia una minaccia ancora più grande, sia un fatto che può toglierti tutto: la casa, il lavoro, un figlio, la vita.
Noi donne con disabilità, ogni giorno, rischiamo di subire uno stupro due volte di più di un’altra donna.
Noi donne con disabilità denunciamo la violenza o la discriminazione subita solo 10 volte su cento.
90 volte su cento subiamo cattiverie, minacce, pregiudizi, spintoni, battute idiote, stupri e veniamo considerate come si fa con un giocattolo rotto: si toglie d’in giro e poi si butta via. Lontano dagli occhi e sotto lo sguardo di tutti. A volte abbiamo paura di denunciarla, di dirla la nostra storia.
A uccidere, però è quel silenzio lì. Sempre. Uccide e annulla il futuro di tutti.
Un grido contro il silenzio e la paura di queste donne va lanciato. La loro consapevolezza va costruita, provocata, fatta nostra e ricostruita noi tutte insieme. E poi va combattuta ad armi pari, su qualunque territorio possibile, con le parole, nei tribunali, sui marciapiedi, sui blog…
La verità a cui sto pensando è quella che ho visto negli occhi di mio figlio il giorno in cui è nato
19 anni fa. Per quegli occhi, le parole maternità e disabilità si sono annullati nel suo respiro; hanno cancellato la mia paura di essere una mamma inadeguata per la mia impossibilità ad allattarlo e a tenerlo tra le braccia, a fare progetti a lungo termine. Perché i progetti li ho costruiti davvero.
Blu. I tuoi occhi erano blu. Sono ancora enormi. E mi hanno insegnato a guardare al di là dell’apparenza, a credere che il mondo è nelle nostre mani.
Gli occhi sono tutto. Capiscono, leggono, parlano. Sanno ferire ma anche difendere. Quegli occhi mi hanno guidato a fare scelte precise, non solo per me.
Mai e poi mai accetterò silenziosa i NO che la vita, quella brutta, si ostina a scaraventarti sulla strada. Sulla mia e su quella di altre donne come me.
L’ho promesso 19 anni fa. Voglio lavorare per costruire una vita che accolga la vita, che non giudichi a priori.
Che non giudichi il fatto che io sia donna piuttosto che uomo, che io professi una religione piuttosto che un’altra, che abbia un orientamento sessuale piuttosto di un altro, che abbia la pelle di un colore o perché ho la sclerosi multipla. Nessuno è inferiore, reietto, debole…
Io ci credo. E non voglio crederci da sola.
Discriminazione multipla vuol dire questo: subire e essere colpiti due, tre volte. Ma se si combatte con la conoscenza e con l’informazione colpisce meno.
Auguri di cuore, figlio mio. Mi sto impegnando per me, per te, per la tua futura compagna o per la tua ipotetica collega… per me, essere parte del progetto IDEA di AISM vuol dire non essere mai una donna (disabile) sola. Vuol dire imparare a conoscere le sofferenze e le storie di altre donne, pronte anche a raccontarsi e a raccontare, per cambiare le cose e la propria storia, perché se condivisa fa meno male. Il nostro domani è inclusività. Oggi per domani.
Storie di inclusione, donne, empowerment e autodeterminazione, come tappa conclusiva di questa ottima I>DEA
Prossimi appuntamenti:
° Sabato 22 maggio (ore 10-11,30) e giovedì 10 giugno (ore 17,30-19): Donne con sclerosi multipla e lavoro.
° Sabato 12 giugno (ore 10-11.30) e giovedì 17 giugno (ore 17,30-19): Donne: il linguaggio del rispetto.
° Sabato 26 giugno (ore 10- 11,30): Storie di empowerment, a cura di Differenza Donna e della Rete RED.
Per registrarsi https://www.progettoideaaism.it/home/
Il Progetto IDEA, di cui AISM è capofila, è realizzato in partnership con Associazione Differenza Donna, Human Foundation e ASPHI. Adesioni: Regione Lazio, Regione Liguria, CISL, Comitato Pari Opportunità Consiglio dell’Ordine Avvocati-Milano, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. E’ realizzato grazie al finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore di cui all’art. 72 del decreto legislativo n. 117 / 2017.
Per info: retered@aism.it
Vive e lavora a Genova, insieme ai suoi libri, dove svolge la propria attività di giornalista professionista e studiosa di storia della critica d’arte e Futurismo. Convive con la SM da 18 anni. Ama la scrittura e le parole, il figlio, la vita, la sua famiglia.
Al suo attivo molte pubblicazioni e monografie di storia dell’arte. Svolge la professione giornalistica con passione da oltre trent’anni, si muove tra la carta stampata, i nuovi media, la TV. Ama parlare delle persone, con la gente e sempre a vantaggio della cultura sociale che fa crescere e aprire occhi e cuore. “Le persone sono sempre scopo primo e ultimo della mia scelta professionale, come servizio agli altri. Senza riserve”.