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FINALMENTE SOLE & VACANZE: 5 CONSIGLI PER UNA TINTARELLA PERFETTA E SICURA

I consigli dei formulatori Unifarco per un’abbronzatura duratura e sicura: pelle, alimentazione e integrazione i pilastri per la preparazione.

La stagione del sole porta con sé la voglia di vacanze: mare, lago o montagna non ha importanza, quello che conta è ricaricare le batterie. Tra i modi per farlo, rilassarsi al sole è sicuramente tra i più quotati… ma bisogna fare attenzione a non giocarsi la pelle, non solo in ferie! Un’abbronzatura perfetta e sicura passa da una giusta fase di preparazione, che coinvolge la nostra pelle ma anche un’alimentazione specifica e un’integrazione controllata. A pochi giorni dell’inizio dell’estate, le ricercatrici Laura Busata, Cosmetics Lab Manager di Unifarco, ed Elena Casanova, Food Supplements Lab Manager di Unifarco, ci forniscono diverse pillole di consiglio e curiosità su come affrontare il periodo più caldo dell’anno… senza scottature e con un colorito da copertina.

Abbronzatura, questa (s)conosciuta!

L’abbronzatura è un sistema di difesa della pelle che si attiva nel momento in cui incontra i raggi UV (ultravioletti), in particolare “tramite la melanina, una molecola che funge da ombrellino per difendere il nucleo delle cellule dai danni dei raggi solari, come quelli ossidativi o sul DNA” – spiega la cosmetologa Busata – “Da sola non è però sufficiente a proteggerci: i raggi UV riescono comunque a penetrare, anche se siamo già abbronzati o scuri di carnagione, per questo va sempre applicata la protezione solare in base al proprio fototipo, che va da 1 a 6”. Per scoprirlo ci sono dei parametri da valutare, che riguardano colore degli occhi, dei capelli, dell’epidermide, presenza di lentiggini e tendenza a scottarsi e abbronzarsi.

Quiz per calcolare il tuo Fototipo:

Le tre chiavi per un’abbronzatura duratura: rinnovare, idratare e lenire

È importante rendere la pelle fisiologicamente più sana e pronta alla produzione di melanina. Come? “Utilizzando uno scrub da applicare fino a due settimane prima dell’esposizione per attivare il rinnovamento cellulare, ma anche idratandosi quotidianamente così da evitare secchezza, fattore che rende la cute più fragile e più esposta alle aggressioni esterne, ma che rende anche disomogenea l’applicazione del solare sulla pelle”. In generale, evitare di fare scrub o cerette pochi giorni prima e durante l’esposizione al sole. Infine, è importante lenire la pelle e proteggerla dagli effetti dannosi dovuti all’esposizione come la produzione di radicali liberi: doposole e antiossidanti dovrebbero diventare fedeli compagni. Il segreto in più? “Preferire prodotti che contengano molecole in grado di stimolare la produzione di melanina e prolungare l’abbronzatura, ad esempio la tirosina e i suoi derivati”. La beauty routine dopo l’esposizione, quindi, dovrebbe diventare restitutiva: sì a maschere al viso una volta a settimana per ridare idratazione e nutrimento.

Attenzione a come ci si espone (e ai falsi miti)

Durante l’esposizione, il rischio “aragosta” è dietro l’angolo: evitare le ore centrali e applicare la crema solare con un SPF adeguato ogni due ore, ripassandola dopo il bagno o se si suda molto e avendo cura di stenderla specialmente nei punti più delicati, ovvero viso, orecchie, spalle e piedi. Capelli e cuoio capelluto non vanno dimenticati: spray protettivi pre-tintarella e maschere post sono le armi migliori! Invece, per chi non rinuncia al make-up neppure in spiaggia o durante una camminata in montagna, evitare cosmetici con la presenza di acidi tra gli ingredienti: “Non vanno usati nemmeno nei prodotti esfolianti post sole. Questi acidi, come quello salicilico o i sieri rinnovatori illuminanti, rendono la pelle più debole, soprattutto in chi soffre di macchie”. Sono molti, infine, i miti da sfatare sull’abbronzatura, tra questi l’utilità di lampade e autoabbronzanti: “Le lampade vanno evitate. Farle pensando sia una buona preparazione è sbagliato e dannoso: piuttosto è meglio non prepararsi e applicare una protezione elevata le prime volte, oppure prendere gradualmente qualche ora di sole in giardino prima della partenza. Attenzione anche agli autoabbronzanti: colorano la pelle, ma non la proteggono dal sole”.

La dieta del sole

Alcuni alimenti aiutano a proteggere la pelle dal danno legato all’esposizione solare, favorendo un’abbronzatura più sana ed omogenea. I carotenoidi (che regalano il colore caratteristico di determinati cibi) sono al primo posto della lista della spesa, in particolare carote, spinaci e verdure a foglia verde. Immancabili anche gli alimenti con licopene, contenuto in pomodori, anguria, pompelmo rosa e papaya. “In generale, frutta e verdura di stagione sono da preferire – spiega l’esperta in integratori Casanova – “A seconda del periodo, è la natura stessa a fornirci gli alimenti giusti”. L’accorgimento in più? La maggior parte delle vitamine sono termosensibili, una volta cotte e a lungo perdono la componente vitaminica, specialmente quelle del gruppo B: l’ebollizione nell’acqua e la cottura le fanno degradare, sì quindi a verdure fresche e crude. “La famiglia dei carotenoidi e le vitamine liposolubili si assorbono meglio in un ambiente lipidico: condire quindi con un tocco di olio di oliva per favorire l’assorbimento e, al tempo stesso, fornire acidi grassi buoni per il benessere della pelle”.

Integrare per… intensificare!

Qualora ci fosse carenza di alcuni componenti, gli integratori possono venire in soccorso, fornendo cofattori e sostanze in grado di fare da scudo allo stress ossidativo. Tra le vitamine, la E in sinergia con la C esercitano un’azione antiossidante e riducono l’infiammazione legata allo stress da esposizione, così come la B3. “Altri microelementi importanti per la pelle sono il selenio per la funzione protettiva, lo zinco per dare struttura e integrità alle membrane cellulari, il rame per una miglior pigmentazione. Tra i macronutrienti risultano utili i grassi come gli omega 3 per una maggiore elasticità e il collagene per conferire resistenza e idratazione”. Quando assumerle? “Sempre con il consiglio del farmacista di fiducia, evitando di assumere la stessa fonte di vitamina da più prodotti per scongiurare il sovradosaggio, e almeno un mese prima dell’esposizione per farle agire al meglio, continuando anche durante e dopo”

Per ulteriori informazioni: www.unifarco.it