Stop alla paura: “La mia salute non può aspettare”
Il grande lockdown del 2020 ha lasciato ferite profonde nella psiche di milioni di italiani, ferite che stentano a rimarginarsi e che mettono a rischio la salute.
Stando infatti ai dati forniti dalla Fondazione GIMBE (Gruppo Italiano per La Medicina basata sulle Evidenze) e confermati in un’indagine qualitativa di ELMA Research, in Italia, nel 2020, sono stati 1,3 milioni i ricoveri in meno: 52,4% quelli medici, 47,6% i chirurgici.
Inoltre, ed è forse questo il dato più preoccupante, i pazienti ancora oggi non si recano ancora negli ospedali per paura di contrarre il virus Covid-19, avvertono un senso di isolamento e smarrimento per aver perso il contatto con il sistema sanitario e per non riuscire più a orientarsi nei percorsi di diagnosi e cura.
Quanto terreno abbiamo perso
Rimandare diagnosi e terapie purtroppo ha ricadute molto tangibili sul benessere del paziente e arriva a peggiorare significativamente la prognosi in caso di patologie. I dati presentati di seguito sono una media di quanto avvenuto nelle diverse Regioni italiane, dove si sono registrata variazioni molto significative. Il primato negativo, com’è facile immaginare, è della Lombardia.
Oncologia
Per quanto riguarda gli screening oncologici, quelli mammografici hanno visto una diminuzione del -37,6%, pari a oltre 750.000 mammografie in meno nel 2020 rispetto al 2019. Nell’ambito degli screening del tumore al colon-retto, la riduzione è stata del -45,5%, pari a oltre 1.100.000 esami in meno nel 2020 rispetto al 2019. Per quanto riguarda invece gli interventi oncologici, nell’ambito del tumore al seno c’è stata una riduzione nel periodo marzo-giugno 2020 rispetto a marzo-giugno 2019, su base nazionale quantificabile in una media del 24,4%, pari a 276 interventi in meno. Per quanto riguarda il colon, la riduzione media nel medesimo periodo è stata del -34,9%, pari a 146 interventi in meno. Per il retto, la riduzione mediana è stata inferiore, -18,6%.
Cardiologia
Prendendo in esame il confronto tra marzo-giugno 2019 e marzo-giugno 2020, la mediana della diminuzione dei ricoveri per infarto del miocardio tra tutte le Regioni italiane è stata del -22,2%. Sempre paragonando i medesimi intervalli temporali, la mediana della riduzione dei ricoveri per ictus ischemico è stata del -23,2%.
Obesità
Un sondaggio della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche ha analizzato la differenza tra 2019 e 2020 sul numero di interventi di chirurgia bariatrica: complessivamente una diminuzione del -32,1% pari a 2.832 interventi in meno.
Ortopedia
A fronte dei circa 220mila interventi di protesi articolari del 2019 in Italia, La Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) stima una riduzione di oltre 130mila interventi in elezione nel corso del 2020.
“L’impatto indiretto della pandemia di Covid-19 si sta traducendo in un peggioramento dello stato di salute della popolazione – ha affermato Pierluigi Marini, Presidente di ACOI (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) – abbiamo monitorato come le conseguenze delle misure prese contro la pandemia hanno determinato una riduzione di circa l’80% dell’attività chirurgica elettiva e, in alcune realtà fino al 35% di quella in urgenza. Ovunque – ha concluso Marini – abbiamo registrato la volontà di ripartire ma serve una maggiore attenzione nei confronti delle risorse da destinare a strutture, tecnologie e formazione”.
Come rispondere alla paura?
Per dare una risposta efficace e immediata e per favorire il rapporto di fiducia tra medico e paziente, nasce la campagna di sensibilizzazione: “La Mia Salute Non Può Aspettare”, il cui obiettivo è supportare e accompagnare i cittadini che, grazie a facili linee guida, potranno intraprendere e/o continuare a proseguire il proprio percorso di cura in sicurezza.
Sul sito http://www.lamiasalutenonpuoaspettare.it/, i cittadini troveranno vari documenti tra cui: delle “domande e risposte” sulla sicurezza degli ospedali, delle check list per sfruttare la telemedicina al meglio e per riuscire ad orientarsi nella ripresa dei percorsi di cura con i suggerimenti delle società scientifiche e delle associazioni pazienti, grazie anche a maggiori informazioni circa le nuove modalità di interazione offerte dalla Digital Health; nonché video-Interviste ai Presidenti delle Associazioni di Pazienti e delle Società Scientifiche coinvolte che spiegheranno in modo chiaro e pratico, patologia per patologia, l’importanza di non rimandare né interrompere le cure, evidenzieranno la centralità degli screening ed illustreranno le principali necessità dei pazienti e come sostenerli.
“Per Johnson & Johnson Medical Italia in questo momento è vitale rilanciare i processi di cura di tutte le patologie non COVID-19 in tutte le fasi: dagli screening, alla diagnostica, alle visite di controllo, agli interventi chirurgici e ai follow up – ha spiegato Silvia De Dominicis, Presidente e Amministratore Delegato di Johnson & Johnson Medical – Come azienda impegnata a elevare gli standard di cura e generare un impatto positivo sui pazienti lungo tutto il loro percorso, abbiamo fortemente voluto promuovere una campagna di sensibilizzazione al ritorno alle cure per dare un supporto concreto ai cittadini”.
Giornalista, bibliomaniaca, donna dalla parte delle donne