Libri: Sulle sponde opposte del fiume di Francesco Russo
Massimo e Marika. Lui, figlio di un senatore del Movimento Sociale, simpatie di destra. Lei attivista di sinistra come da tradizione famigliare. Siamo negli anni 70, in piena contestazione studentesca, anni di contrapposizioni ideologiche. Gli anni del terrorismo.
Massimo e Marika si incontrano per caso a Roma sulle sponde opposte di una manifestazione. Lui la protegge mentre è a terra ferita e poi va a trovarla in ospedale con una rosa. L’amore non mette in discussione le idee ma spariglia le carte. Ci sarà un futuro per Massimo e Marika?
I due ragazzi fanno il possibile per costruirlo ma c’è qualcuno che nell’ombra ha già deciso il loro destino. Ci sono le stragi in Italia in quegli anni, i colpevoli reali, quelli presunti e i mandanti. Massimo è costretto a fuggire a Parigi perché sa di essere innocente. Il prezzo da pagare per la libertà è però altissimo, la rinuncia al futuro sognato e soprattutto a Marika. Non si vedranno più per quasi 30 anni.
Entrambi si sono rifatti una vita. O forse sono solo sopravvissuti. Il finale della storia lo scriveranno altri protagonisti. Loro ne saranno però inconsapevolmente il motore immobile. E proprio per questo anche il tempo perduto acquisterà un senso. Francesco Russo scrive un romanzo d’amore, sugli opposti che si incontrano e riescono ad ascoltarsi.
Il contesto è quello di un Italia nera, malata, che a Russo serve come palcoscenico per ricreare un clima e far muovere i suoi personaggi. Ad altri il giudizio storico politico.
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Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.