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Pink Society

lo sguardo rosa sulla società

Intervista con l’Autore: Adriana Middei

Adriana, come è nata l’idea di scrivere un libro?

La passione per scrivere le mie emozioni l’ho sempre coltivata, era quasi una necessità nei miei momenti difficili, ho scritto sempre poesie, racconti, riflessioni… Poi ho avuto un cancro, prima io dopo qualche anno anche mio marito si è ammalato, ho pensato che qualcuno poteva sentire e capire quello che io provavo dentro, e da qui il desiderio di condividere il mio dolore, ma anche i miei sentimenti, e allora ho avuto l’idea di farne un libro

Tu con il libro, hai partecipato a tanti eventi, organizzato presentazioni, tanta gente che hai incontrato, quale insegnamento ti hanno dato le persone che hanno acquistato il libro?

I primi eventi legati alla presentazione del mio libro, hanno visto con mio grande stupore, moltissima partecipazione, medici, infermieri, pazienti. Tante tantissime persone mi hanno avvicinato ringraziandomi, per aver portato loro, almeno a loro dire, un po’ di normalità. Pubblicare un libro a favore del sociale, mi ha insegnato che si può fare del bene e soprattutto si può ricevere del bene, in tanti piccoli gesti… E’ stato davvero gratificante, molte persone mi venivano incontro e mi abbracciavano, non c’è nulla di più gratificante per un autore sconosciuto

Nelle tue poesie c’è tantissimo del tuo paese natio, Nemi; cosa ha quel lago di speciale?

Nemi è il luogo dell’anima e il lago con i suoi misteri, le sue leggende la sua bellezza persino il profumo dei fiori dei boschi che si sente visitandolo ammalia e incanta. Io altre parole non ne ho, guarisce dalla malinconia del cuore… Quando voglio rigenerarmi mi tuffo nelle passeggiate sulle sue sponde, e vengo rapita dalla magia di quei luoghi, come accade a molti.

Tu, come tante donne, hai vissuto e hai vinto, la tua battaglia più grande, quella contro il cancro
al seno. Cosa ti senti di dire alle donne che stanno combattendo ora, soprattutto in periodo di pandemia, quando tutto è davvero più complicato?

Queste battaglie non si vincono mai al 100%, rimane sempre una perenne fragilità. A chi ha superato e a chi sta combattendo dico di non arrendersi mai. Noi siamo guerriere e dobbiamo prenderci cura di noi stesse soprattutto adesso, in questo periodo di pandemia, che ci porta ad isolarci un po’, si tende a fare meno controlli, siamo noi le prime che ci dobbiamo salvare. Prevenzione sicuramente è la parolina magica, la nostra cura si chiama certamente prevenzione.

Dalle tue parole si avverte tanta religiosità, hai anche dedicato una poesia del libro alla Vergine Maria, cos’è per te la vita vera?

La vita vera non saprei ma credo che tutto sia reso vero e autentico dall’amore, dalla nostra coscienza, a cui dobbiamo rispondere sempre. A me ha aiutato molto nella vita avere Fede, credere che un Dio d’amore ci sostiene anche in silenzio, e non ci abbandona mai.

Non si chiede mai ad un’autrice, ma c’è una poesia preferita rispetto alle altre? Ce la racconti?

Posso dire con tutta sincerità che si tratta di “Fiamma”. Avevo bisogno di dedicare qualche parola preziosa a chi si sente solo, lontano e scoraggiato, si parla di una piccola fiamma, quella speranza che mi piacerebbe ciascuno possa avere sempre nel cuore soprattutto ora… Quelle parole che ho scritto diversi anni fa, le sento in questo particolare momento storico molto forti, perché questo ultimo periodo, è fondamentale cercare in tutti i modi di non spegnere quella fiamma, che può rappresentare quell’amore non corrisposto, quella sofferenza non detta, una lontananza che ci fa soffrire e la speranza nel cuore che alimenta la ns vita interiore


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