Libri: In Balia di Marianna Aprile

La vita da freelance nel mondo del giornalismo non è semplice.
La giungla delle collaborazioni, le richieste spesso assurde dalle redazioni, le corse da una conferenza stampa allâaltra, articoli commissionati e poi non pubblicati, che significa tempo perso a intervistare, raccogliere documenti, senza portare a casa una lire. Compensi micragnosi.
Marianna Aprile lo racconta bene questo mondo. In âIn baliaâ va in scena la vita di Virginia Rocchi, professione giornalista freelance, alle prese con mille impegni di lavoro, articoli farlocchi da scrivere, scadenze da rispettare, bollette da pagare. Sempre alla rincorsa di unâoccasione, un contratto, affannata da una vita sgangherata fatta di amori da dimenticare e altri che sarebbe stato meglio non trovare. Ma questo è solo il filo conduttore. Dentro il romanzo câè tanto altro. Storie reali o potenziali, che Virginia si appunta e su cui si ripromette di scriverci un libro.
Ci sono gli amici, Anna e Martino, il rifugio sicuro e il tribunale a cui chiedere lâassoluzione. Martino tra lâaltro è lâunico uomo che ne esce bene, ma non per cattiveria, solo che qui il punto di vista è femminile. Câè Margherita, lâaltra protagonista. Câè lâedicolante che borbotta e che Virginia ha aletto a oracolo. Una sua frase carpita viene presa come indicatore di come andrĂ la giornata. Câè la donna che ogni sera si piazza davanti al suo palazzo e fissa una finestra per ore. Virginia crede nei segni. Per questo quando durante un trasloco trova in un armadio una vecchia spilla da balia avvolta in un cartiglio non la butta nella spazzatura, ma si ingegna per risalire al vecchio inquilino dellâappartamento. Quello che la spinge è la scritta sul pezzo di carta: La sua unica colpa è di avere amato un uomo. Boom.
I giornalisti vivono di storie e dietro un biglietto cosĂŹ câè un mondo, un mistero da svelare. In questo caso quello di Margherita, a cui Virginia riesce a risalire. Storia potente, dâamore, di tradimenti e anche di odio. Non è però lei, Margherita, la donna della colpa e il cambio di registro che porta alla scoperta della verità è altrettanto potente e inaspettato. Riguarda una pagina poco onorevole della nostra storia, soprattutto per come è stata trattata e vilipesa la donna la cui colpa è stata di aver amato un uomo. E che solo una spilla da balia ha protetto da unâumiliazione ancora piĂš grande.
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Gino Tomasini, bresciano, 56 anni, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, poi Master in âRelazioni Pubbliche dâimpresaâ, allâUniversitĂ Â IULM di Milano
Esperienze lavorative: inizio in radio nel 1990; poi 4 anni suddivisi in tre quotidiani locali tra Bergamo e Brescia come cronista di nera; 2 anni da responsabile del telegiornale e dei servizi giornalistici in una tv bresciana; 10 anni come caporedattore in unâagenzia di pubbliche relazioni, dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.