La testimonianza dei genitori della piccola Silvia, un Angelo di Luce
A pochi giorni dalla Giornata Mondiale contro il cancro infantile – che si celebra il 15 Febbraio di ogni anno – incontriamo Elena e Vito Tassone, i genitori della piccola Silvia, salita in Cielo a soli 11 anni a causa del Sarcoma di Ewing.
Silvia era e rimane un Angelo di Luce, una grande amica di Gesù, che amava danzare e ci ha lasciato un messaggio molto importante: una bellissima, luminosa, testimonianza di fede, amore e speranza.
Che bambina era Silvia quando è nata?
Silvia amava giocare, cantare e danzare, sia insieme ai suoi amici ma anche quando era da sola in casa. Don Bosco, Salesiano al quale tutta la nostra famiglia è molto devota, diceva che: “Noi facciamo consistere la Santità nello stare sempre allegri e fare sempre e bene il nostro dovere…”, Silvia aveva dentro di sé un’allegria che non derivava solo dal suo essere una bambina, ma si notava un sentimento estremo di gioia piena che derivava dalla sua particolare amicizia con Gesù. Ecco perché Lo metteva in ogni cosa che faceva, nelle sue preghiere certo, ma soprattutto nella sua quotidiana normalità. Per Silvia, Gesù era davvero una persona con cui relazionarsi sempre, in ogni momento della sua vita.
Non era un “pensiero” o una “idea”, ma una presenza sempre viva in lei.
Quando un bambino si ammala, si ammala tutta la famiglia; quando avete iniziato a viaggiare per Milano, quanto mancava Silvia ad Edoardo e cosa avete raccontato al suo adorato fratellino?
La malattia di Silvia è esplosa proprio nella normale routine familiare. Da un giorno all’altro abbiamo dovuto decidere dove andare, come andare, a chi lasciare Edoardo. All’epoca Silvia aveva appena compiuto 9 anni, Edoardo appena 10. Solo un anno di differenza. Praticamente due gemelli. Siamo stati molto fortunati perché abitiamo molto vicini ai nostri genitori e questo ci ha permesso di stare più sereni nel lasciare Edoardo alle loro cure, ma non è stato per niente facile, né per noi tantomeno per Edo. Ci telefonavamo più volte al giorno per sentirci e aggiornarci su come procedevano le nostre relative giornate. Edoardo è stato molto amato dai nonni, dagli zii, dai cugini, gli stavano molto vicini in quel periodo di sofferenza per tutti. Hai ragione a dire che ci si ammala tutti… Nessuno di noi aveva mai fame … Si mangiava per amore uno dell’altro. Si sono mancati a vicenda Edoardo e Silvia.
Ad un certo punto hanno dovuto portarlo da noi, a Milano, perché la notte non riusciva a dormire perché sentiva “un nodo in gola” e pensava di essere malato anche lui. Ha sofferto tanto Edoardo, la nostra lontananza e la paura della malattia, perché anche lui era solo un bambino.
Silvia è salita in Cielo l’8 Dicembre, per chi è credente non è una data qualsiasi, pensi che sia stato un segno ben preciso?
Quando siamo tornati a casa da Milano, erano i primi di novembre. Ci avevano detto, dopo tante insistenze da parte nostra, che Silvia non avrebbe potuto farcela per più di un mese, ma non abbiamo mai pensato all’8 dicembre come una data in cui avremmo visto nascere in Cielo nostra figlia. Non lo volevamo. Eravamo sicuri di poter arrivare almeno a Natale. Lo speravamo con tutte le nostre forze. Silvia fin da piccola aveva sul lettino una immagine della Madonna, ai suoi piedi c’è un bambino in ginocchio che prega e sotto una scritta: “io sono della Madonna”. Ebbene, quell’immagine Silvia l’ha sempre voluta lì. Nonostante fosse un po’ strappata, diceva che le piaceva tanto e che la faceva dormire serena.
Quando l’8 dicembre capimmo che Silvia era vicina alla dipartita, il nostro cuore si aprì all’amore di Maria, e pur se distrutti dal dolore, aprimmo i nostri cuori all’amore più grande che supera ogni cosa. Silvia era davvero molto amata in Cielo, e capimmo che attraverso Maria Immacolata, Silvia era giunta infine dal suo amico Gesù.
Dopo qualche anno dalla salita in Cielo di Silvia è nato Tommaso, che vede la sorellina come se l’avesse sempre conosciuta. Quale è il messaggio che volete inviare a tutti quei genitori che hanno perso la speranza?
Tommaso, inutile dirlo, è stato un dono. Come del resto lo sono tutti i figli… Se solo capissimo questo grande regalo che Dio ci fa rendendoci padri e madri e che non è affatto scontato. Quando si perde un figlio, si rimane un po’ bloccati, come se quella grande “dispensa” di amore possa andare persa in qualche modo. È vero c’era ancora il nostro amato Edoardo, ma ci sentivamo ancora capaci di un amore traboccante, come una cascata d’acqua che ci metti sotto un bicchiere per riempirlo fino all’orlo, trabocca tutto fuori! Abbiamo dato ancora il nostro SI al Signore della Vita, gli abbiamo detto: “Mettiti tu al timone perché noi non conosciamo la strada. Vogliamo ancora fidarci”.
Quando è arrivato Tommaso eravamo ovviamente tutti felicissimi, ogni figlio è un essere unico, un dono impareggiabile, e Tommaso lo è stato sia per noi che per Edoardo che potrà ancora dire “mio fratello”… Non l’abbiamo lasciato solo nella vita. Ecco la speranza che ci solleva e ci consola. L’amore di Dio supera tutto, anche il dolore più grande.
Noi vi ringraziamo e siamo onorati di poter essere entrati anche per un attimo nella vita di Silvia. Sicuramente vi costa tanto parlare e ricordare, ma avete deciso di portare avanti il volere di Silvia, la sua Fede, e questo è un atto d’amore bellissimo. Se volessimo mandare palloncini lassù con un messaggio per lei, solo per lei, cosa potremmo scrivere a Silvia?
Noi stiamo facendo tutto ciò che ci possibile con le nostre forze per portare avanti la bellissima, luminosa, testimonianza della nostra cara Silvia. Lo facciamo per amore verso gli altri, affinché ognuno possa conoscere, nella misura in cui accoglie il messaggio, quanto è amato da Dio. E vogliamo sperare con tutti noi stessi che un giorno, quando il Signore vorrà, Silvia ci venga incontro dicendoci: “Ehi, siete già qui! Che bello, missione compiuta”! Non vorremmo mai che rimproverandoci ci dicesse invece: “Papà, mamma, un dono così bello e ve lo siete tenuti solo per voi”!
Il messaggio alla nostra adorata Silvia è questo: Silvia cara, speriamo tu sia contenta di noi, noi ti ringraziamo perché hai dato Luce alla nostra vita, ti preghiamo di accompagnarci sempre, affinché possiamo sempre essere uniti come volevi tu (il tuo motto è: Uniti si vince!) e di continuare a pregare l’Immacolata per la nostra salvezza! Arrivederci Silvia! Quando ci rivedremo avremo tantissime cose da raccontarci, e sarà bellissimo!
Elena e Vito Tassone
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