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Libri: Le ossa parlano di Antonio Manzini

Libri: Le ossa parlano di Antonio Manzini

Rocco Schiavone riesce finalmente ad avere giustizia per la morte della moglie.

Il prezzo da pagare però è altissimo: anche Sebastiano, uno degli amici di sempre, un fratello, sapeva, era addirittura coinvolto. E adesso se n’è scappato chissà dove. Ma non c’è tempo per pensare, e forse è meglio così.

Ad Aosta c’è un caso da risolvere, questa volta ancora più difficile da accettare e metabolizzare, perché le ossa ritrovate in un bosco sono di un bambino e quello che raccontano è l’orrore della pedofilia. Un omicidio che il vicequestore per la prima volta non classifica come una rottura di coglioni di decimo livello, ma lo tratta con dolente compassione. Per capirci qualcosa Schiavone è costretto a fare i conti con il dark web, con le logiche e i codici di un mondo incomprensibile e inaccettabile e mai come stavolta la sua scombinata squadra – persino Italo, l’ex pupillo, ormai perso nel vizio del poker – gli si stringe intorno in una coralità di intenti mai vista nei precedenti romanzi. La soluzione del caso arriva mettendo insieme le tessere di un complesso puzzle che compone l’immagine del più orribile degli orchi. Rocco Schiavone procede con pazienza, con l’aiuto della scienza, della tecnologia e del suo fiuto di poliziotto, in grado di leggere dietro le apparenze e gli indizi.

Manzini scrive un altro capitolo del romanzo del suo personaggio e della complessità della natura umana. Secondo me “Le ossa parlano” è il più bello finora della serie. Schiavone è un uomo ferito, disincantato, anche negli affetti, nell’amore, provato dalle ultime vicende della vita. Un pugile suonato, che cerca un modo per provare a sopravvivere.

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