Libri: L’estate che resta di Giulia Baldelli
È un esordio potente quello di Giulia Baldelli, classe ’79, marchigiana di Fano.
L’estate che resta è una storia d’amore e d’amicizia totalizzanti, di grandi slanci, di passioni e di infinito dolore. E’ una storia di ruoli: non voluti, quasi imposti, che la vita ha finito per cronicizzare, senza lasciare scampo. E’ la storia di Giulia e di Cristi. Poi sarà anche quella di Mattia.
Le prime due si conoscono bambine nei primi anni 90 in un paesino delle Marche. Giulia ha 11 anni, Cristi 3 in meno. Per questa differenza minima viene chiesto a Giulia di prendersene cura: lei così razionale e brava a scuola, l’altra fragile e selvaggia, cresciuta da una ragazza madre praticamente assente e accudita d’estate da una nonna che fa quel che può. Giulia subisce il fascino di Cristi e nel tempo scoprirà di provare per lei qualcosa di più sconvolgente dell’amicizia. Con loro c’è Mattia. Viene in villeggiatura dalla città e a sua volta lascerà un segno indelebile nella vita di Cristi e di conseguenza di Giulia. Cristi è il vero motore immobile del romanzo, quella che determinerà con la sua parabola il futuro di tutti.
Dopo una serie di estati di giochi al fiume, alle soglie dell’adolescenza i tre si separano. Dieci anni più tardi, le due ragazze, ormai donne, si ritrovano all’Università a Bologna, dove il loro sentimento si trasforma in un amore carnale che va oltre l’atto in sé e lo sublima. A turbare il precario equilibrio torna Mattia e da quel momento le loro esistenze si legheranno davvero per sempre.
Tutto quello che succede, compreso le scelte, personali e politiche, la famiglia, il carcere di Mattia addirittura, e che Giulia racconta in soggettiva alla soglia dei 60 anni, viene fatto per, con, in funzione di Cristi, il vertice di questo triangolo maledetto, meraviglioso e irresistibile. I ruoli. Mattia è l’amore per sempre, anche quando sposerà Giò. Giulia è il punto fermo, la roccia, alla quale tutti si aggrappano, perché solo attraverso lei, Cristi e Mattia, ma per certi versi anche Giò, Pierluigi, il marito di Cristi e la loro figlia Arianna riusciranno ad avere un senso, un colore. E a sopravvivere.
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Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.