Lo sport fa bene, meglio quando si è preparati
Nuoto, tennis, pilates e per qualunque attività sportiva è necessaria una buona base tecnica.
Scegliere uno sport non è banale, significa impegno e costanza, ed è necessario valutare quale è quello maggiormente indicato tenendo conto dell’età e della condizione fisica. Infatti, qualunque attività può comportare dei traumi, più o meno importanti, durante la pratica. Inoltre, spesso all’inizio è soprattutto fatica e per divertirsi e averne dei benefici ci vuole tempo e allenamento.
Attenzione ai segnali
La prevenzione della maggior parte dei traumi inizia da un adeguato riscaldamento, non bastano cinque minuti di corsa leggera e qualche saltello. Il riscaldamento deve essere propedeutico all’attività ed è importante lavorare anche sul miglioramento dell’equilibrio e la propriocezione, cioè la capacità di riconoscere la collocazione del proprio corpo nello spazio, una qualità fondamentale per il controllo del movimento e della posizione eretta. Infatti, il corpo deve rispondere a sollecitazioni o ostacoli inaspettati evitando di cadere e dunque rischiare di farsi male.
Il primo passo è imparare ad ascoltare il proprio corpo e non sottovalutarne i messaggi, soprattutto evitare di improvvisarsi super atleti o atlete, quando si pratica sport saltuariamente magari un giorno a settimana, con scarpe non adatte o con un’attrezzatura non idonea.
Traumi da sport
Qualche piccolo infortunio quando si pratica sport può capitare, infatti qualunque forma di esercizio fisico comporta una piccola dose di rischio come una contrattura, un’infiammazioni dei legamenti, uno stiramento, una distorsione o più in generale i dolori muscolari ed articolari più o meno intensi. Infatti, l’allenamento è di per sé un modo per stimolare ogni volta il nostro corpo a fare qualcosa in più, ad esempio aumentare la distanza, ridurre i tempi o prolungare la sessione.
Può accadere che si verifichi una reazione infiammatoria caratterizzata da arrossamento, gonfiore, calore, dolore e difficoltà di funzionalità della parte colpita. Tutti segnali che non vanno sottovalutati. Sembra un paradosso, ma la prima cosa da fare è non fare, cioè stare a riposo. Un aiuto pratico è attenersi al “R.I.C.E.” (Rest, Ice, Compression, Elevation), un semplice protocollo per contenere la reazione infiammatoria.
- Rest (riposo), è necessario mettere immediatamente a riposo completo, ad esempio, la caviglia o il gomito.
- Ice (ghiaccio), applicare subito il ghiaccio, ma non a contatto diretto con la pelle, per periodi di 20-30 minuti ogni ora, per le successive 4 ore dal trauma.
- Compression (compressione), cioè pressione dell’impacco di ghiaccio e fasciatura negli intervalli tra un impacco e l’altro.
- Elevation (elevazione), mantenere la parte infiammata al di sopra del livello del cuore, in modo da favorire il ritorno venoso ed evitare ulteriori accumuli di sangue.
Nella maggior parte dei casi il “R.I.C.E.” dà buoni risultati, ma se in un paio di giorni dolore e infiammazione non diminuiscono allora è necessario consultare il proprio medico. Per la guarigione definitiva i tempi sono molto variabili a seconda dell’entità dell’infortunio e vanno da pochi giorni fino a qualche settimana nel caso di distorsioni o stiramenti.
In genere per capire se si è in grado di riprendere basta ascoltare con attenzione il proprio corpo, ma è importante non cercare di accorciare i tempi perché potrebbe voler dire allungarli ulteriormente.
Stretching come e quando è meglio farlo
È una pratica che coinvolge muscoli, tendini, ossa e articolazioni. Gli esercizi di allungamento aumentano l’elasticità e la flessibilità di muscoli e tendini, favoriscono il rilassamento e riducono stress e tensioni, inoltre contrasta l’accorciamento dei tessuti.
In generale è meglio eseguirlo una volta terminata la sessione di allenamento per alcuni minuti coinvolgendo tutti i muscoli del corpo. È consigliabile seguire alcune semplici regole, come non superare la soglia del dolore, non mantenere la posizione troppo a lungo (solitamente 30 secondi) e cosa importante la respirazione che deve essere rilassata e profonda. Fare stretching fa bene al corpo e alla mente, inoltre aiuta a sentirsi meglio e anche meno stanchi dopo la pratica sportiva.
Milanese da sempre. Laurea in Lingue e letterature straniere moderne presso l’Università Statale di Milano, e successivamente marketing in Bocconi.
Il mio percorso è iniziato in agenzie di pubblicità per proseguire in aziende farmaceutiche, esperienza che è durata oltre vent’anni in diverse multinazionali.
La passione per la comunicazione e la divulgazione scientifica mi hanno spinto a scrivere per varie testate e a collaborare con agenzie e associazioni pazienti.
Giornalista pubblicista e membro Unamsi, Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione.
Nel tempo libero sono una runner appassionata, ma non fanatica. In inverno non rinuncio a sciare, ma amo il mare. Ho una grande passione per i viaggi che condivido con mio marito.