Libri: Una giuria di sole donne di Susan Glaspell
Alicia Giménez-Bartlett nella nota introduttiva lo definisce un capolavoro letterario, pieno di sottigliezza, intelligenza e savoir faire.
Una giuria di sole donne è un piccolo gioiello, un magistrale racconto poliziesco scritto nel 1917 da Susan Glaspell. La vicenda è racchiusa in 40 pagine: c’è la vittima, un uomo trovato a letto con una corda al collo; il presunto colpevole, la moglie che gli dormiva accanto; gli investigatori, il procuratore distrettuale e lo sceriffo; il testimone, che ha trovato il cadavere.
E ci sono le donne: la moglie dello sceriffo e quella del testimone, entrambe amiche della signora accusata del delitto. La scena è tutta all’interno della casa, dove gli uomini sono alla ricerca di indizi e del movente, mentre le donne radunano alcuni effetti personali da portare in prigione. Mentre i maschi si muovono con il loro schema fisso, orbi di fronte all’evidenza, le signore notano i particolari, le sfumature, ricostruiscono, con pudore, cosa potrebbe essere successo e perché. E alla fine decidono, senza dirselo, come comportarsi.
La critica ha definito Una giuria di sole donne un esempio di innovazione sia del genere – il luogo chiuso in cui si svolge l’azione, l’indagine sostanzialmente psicologica, il rovesciamento della nozione comune nel giallo di bene e di male – sia dell’idea di giustizia: una giustizia non formalistica, ma dell’attenzione, dell’empatia, della sorellanza.
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Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.