Libri: Cosa faresti se di Gabriele Romagnoli
Amo la scrittura e la sensibilità di Gabriele Romagnoli. La prima cosa bella, la rubrica che cura quotidianamente per Repubblica è la lettura mattutina che mi riconcilia con il mondo.
La premessa è doverosa per dire che sono di parte. Cosa faresti se è un libro bellissimo, intenso, profondo. Racconta i bivi della vita. O meglio, pone i protagonisti davanti a una scelta, che è poi quella che definisce, anche se non giudica, ma lascia ognuno davanti allo specchio, che è peggio. Cosa faresti se nel tempo breve di una giornata, o di un attimo, dovessi scegliere fra due alternative, destinate a cambiare il destino tuo e di altri? Una scelta irresolubile eppure necessaria, come quella che si trovano costretti a prendere i protagonisti del libro, che nel corso della narrazione finiscono per sfiorarsi, fino al finale catartico che li richiama in scena insieme, per scegliere ancora. Scelte. Quella di Laura e Raffaele, una coppia che desidera adottare un figlio e si ritrova a decidere in una notte se diventare genitori di una bambina gravemente malata. O quella di Adriano, che un mattino si sveglia e scopre da un video sul cellulare che il figlio ha investito una persona, uccidendola, senza nemmeno fermarsi a prestare soccorso. O di Giovanni, il tassista Urano 4, al quale sono concessi una manciata di secondi per prendere la risoluzione più importante: salvarsi da un’auto impazzita che lo sta investendo o spingere lontano la sconosciuta che ha preso a bordo quella sera e con la quale sta passeggiando per strada. Cosa porta queste persone a decidere bianco o nero? Quale ragionamento, quale idea del mondo e di sé? La vita è un percorso segnato da bivi etici. Nel divario fra essere autentici ed essere giusti, il timore è quello di perdersi, perché ci sono nell’esistenza di ciascuno «deviazioni improvvise, circostanze inattese, scelte improbabili» davanti alle quali è impossibile quanto necessario farsi trovare pronti.
Gabriele Romagnoli sonda con la consueta scrittura lucida e paziente la coscienza dei suoi personaggi, esponendola al lettore senza melodramma, senza esibita compassione, e proprio per questo con le loro storie ci interroga, risveglia domande complesse e sollecita i dilemmi morali che ci rendono umani. Cosa faresti se, ti ritrovi a chiederti…
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Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.