Libri: Il trascrittore di Ezio Piccioli

Il Trascrittore l’ho visto nascere, l’ha scritto un amico e mi ha fatto molto piacere che Di Leandro Editore abbia deciso di pubblicarlo. Detto ciò questo è quello che penso.

C’è una strana alchimia che passa tra le persone, una vibrazione, che unisce le anime e spinge due sconosciuti ad annusarsi e a scegliersi. È un’attrazione che va oltre il sesso, l’età e le convenzioni. Edward è un ragazzo poco più che ventenne. Marcus un uomo adulto, che inizia a fare i bilanci e a guardare non sa nemmeno lui cosa. Si “sentono” per caso al tavolino di un bar fuori dal British Museum. Loro ancora non lo sanno – o forse sì, perché con qualcuno le cose non serve dirsele – ma la loro storia cambierà per sempre.

Le due settimane perfette di Edward, che esce dal tubo per far conoscere la sua musica, incontra l’amore della vita, assapora il successo, senza dimenticare la sorella e gli amici più cari. La ripartenza per Marcus, che ritrova un senso, uno scopo. Soprattutto ritrova la sua musica. Edward e Marcus sono due musicisti, il primo con un talento enorme, il secondo, che con il talento ci vive da sempre, quel fuoco lo sa riconoscere e si mette al suo servizio. E lo fa come farebbe un padre, con un trasporto sincero, figlio dell’alchimia di cui dicevo prima, perché a guidare è la musica e la bellezza e non è possibile tirarsi indietro.

Ezio Piccioli, artista poliedrico prestato alla medicina, ambienta la sua opera prima a Londra, città che dimostra di conoscere a fondo, così come conosce la musica che vibra all’interno delle pagine, e in alcuni passaggi ne fa poesia. Due settimane per assaporare e vivere il tutto. L’ora e il tempo, quello che c’è stato e quello da costruire. O anche solo l’attimo, che contiene il sé il senso dell’eternità. Piccioli le racconta molto bene, con una prosa descrittiva, mai fine a stessa, che permette al lettore di vivere le sensazioni e sentire i profumi. È quasi una sceneggiatura, Il Trascrittore. Man mano che la storia prende forma si ha l’impressione di essere di fronte al grande schermo. Tutti i personaggi che l’autore presenta e fa muovere sulla scena insieme ai due protagonisti non sono solo comparse, hanno una caratterizzazione e un ruolo importante in commedia. Una cura e un’attenzione ai particolari che arricchisce ancora di più il romanzo e avvolge il lettore, accompagnandolo ad un finale forse atteso ma per nulla scontato. Piccioli lascia però aperto più di uno spiraglio che lascia immaginare un seguito. E noi lo aspettiamo.

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