Libri: Ogni riferimento è puramente casuale di Antonio Manzini
L’aspirante scrittore che ce la fa ma poi non regge la pressione. Lo scrittore affermato e venerato. Le logiche e i rituali delle presentazioni, anzi: delle presentation. Quelli del firma copie. Gli interessi degli editori e quelli degli uffici stampa.
Ma anche dei critici, tra frustrazioni e orgoglio: la normalità sconosciuta, chiamiamola così. Perché anche il mondo che sta attorno e chi governa i libri ha i suoi scheletri: c’è chi scrive di suo e chi scrive per altri, c’è chi ha successo, le copertine, i riflettori con la panna montata perché è stato deciso così e poi c’è il gruppo, i gregari, si direbbe nel ciclismo.
Un mondo che Antonio Manzini conosce bene, essendo uno dei giallisti di maggior successo, e che mette a nudo con ironia e sarcasmo. “Ogni riferimento è puramente casuale” è una raccolta: 7 racconti brevi molto coinvolgenti e piacevoli da leggere, che non spoilero proprio per questo. Rimane la morale un po’ amara. Il libro non è cultura, approfondimento, condivisione di idee, o perlomeno non solo. È marketing. Per questo, aggiungo io, bisogna diffidare degli osanna e passare del tempo a cercare le chicche in libreria, spesso di piccoli editori. Sperando che queste chicche siano arrivate fin lì. Ma su questo i lettori non possono farci nulla.
Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.