Libro della settimana: Poteva andare peggio di Simone Rocchi

Un poâ De Silva, un poâ Bussola. Una scrittura curata â che per me è musica â ironica, limpida, scorre via e ti tiene incollato alla pagina, ma con improvvisi momenti profondi, quasi di poesia.
Nella settimana in cui inizia lâavventura di Brescia e Bergamo cittĂ della cultura 2023, mi prendo la liberĂ di consigliare âPoteva andare peggioâ, di Simone Rocchi, giovane autore bergamasco – ha 35 anni – trasferitosi a Brescia il giorno prima del lockdown.
Giacomo âJackâ Alighieri fa un mestiere bellissimo, un sogno per molti, quorum ego: racconta storie. In realtĂ era un impiegato con il posto fisso, poi un giorno ha iniziato a ricevere strani bigliettini da unâaltrettanto strana SocietĂ , con indicato solo lâindirizzo dove presentarsi e lâorario. E in quei posti succede sempre qualcosa che porta Jack a dover improvvisare un racconto, che finisce per cambiare il destino della o delle persone coinvolte. Lo pagano bene e questo gli svolta la vita.
Tutto perfetto? No.
Jack si trova a dover pensare e decidere. Che non è solo come riempire il tempo libero che il nuovo impiego gli lascia, o come mantenere il segreto con i genitori e la fidanzata, anche perchÊ provate voi a spiegare la job description di un impiego del genere. Fino a quando il destinatario del racconto è proprio lui e allora arriva il momento di scegliere. In ogni caso: poteva andare peggio.
Simone Rocchi scrive prevalentemente in soggettiva â e qui si esprime tutto il suo talento – ma mostra capacitĂ anche nellâaffrontare i dialoghi, puntuali, mai banali. Soprattutto sa raccontare. Come Jack.Â

Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in âRelazioni Pubbliche dâimpresaâ allâUniversitĂ Â IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006Â communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.