Libro della settimana: Sorelle. Una storia di Sara di Maurizio de Giovanni
“Passò l’ultima curva, percependo con la coda dell’occhio una berlina scura che si staccava del marciapiede. Non era l’unica così mattiniera”. Diciamo che l’incipit di “Sorelle”, l’ultima avvenura (finora) di Sara Morozzi, Mora, parte da questa frase nella penultima pagina del precedente “Un volo per Sara”. Il mio consiglio è di leggerli in sequenza, per apprezzare ancora meglio la storia.
Diciamo che Teresa Pandolfi, Bionda, capo di un’Unità segreta dei Servizi, ha aiutato l’amica ed ex collega a risolvere un caso che coinvolge intoccabili e che avrebbe dovuto rimanere sepolto negli archivi. Per questo deve pagare, ma prima di essere eliminata, chi l’ha rapita vuole essere sicuro che Teresa non abbia documenti compromettenti sul loro sistema di potere. Una sorta di assicurazione che molti in quell’ambiente si procurano e consegnano a persone fidate in caso la loro vita fosse a rischio a causa di fuoco amico. Sara e Teresa non si frequentano assiduamente, ma quando una ha bisogno dell’altra basta un whatsapp con un messaggio in codice per ritrovarsi al solito posto. Una mancata risposta mette in allarme Mora. Capisce che l’amica è in pericolo e che a tenerla in ostaggio è chi condivide con lei l’ufficio. Con Viola, Pardo e il cieco Andrea Catapano, altro ex agente dell’Unità, la sua improbabile squadra, inizia una corsa contro il tempo, prima di tutto per capire se esistono queste prove, unica merce di scambio per la salvezza di Bionda, e dove Teresa può averle nascoste. Per farlo Sara deve ripensare alle indagini di un tempo e collegarle a quella di oggi. Recuperare dai ricordi, anche dolorosi o apparentemente insignificanti, qualcosa che la porti sulla strada giusta, quella dove soltanto una sorella, appunto, può arrivare.
A costo di essere ripetitivo, Sara Morozzi è un personaggio straordinario, per me il più bello di Maurizio De Giovanni, più che perfetto anche per una trasposizione televisiva, anche se non sarà facile trovare l’attrice giusta.
Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.