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Libro della settimana: È troppo presto per andare a dormire di Ivan Perilli

Me l’ha spedito l’autore, Ivan Perilli, che ringrazio, e con il quale mi scuso per il tempo trascorso. È troppo presto per andare a dormire è un un libro divertente, spiazzante, surreale, sorprendente. Un piccolo scrigno: 100 racconti brevi in 80 pagine, che si bevono in un attimo, e il verbo non è scelto a caso.

Ci sono anche due finali, il lettore può scegliere quello che più gli aggrada, io per esempio preferisco il secondo. E’ troppo presto per andare a dormire è il viaggio di una notte a Londra, ufficialmente alla ricerca di una ragazza, ma probabilmente anche d’altro, senza voler fare psicologia da bar. Anzi, da pub, perché l’autore, prima di arrivare alla meta, entrerà in 100 pub diversi dove incontrerà i personaggi più strani, non solo umani, e dove, salvo un paio di caffè, berrà con loro una birra e scambierà riflessioni, o le ascolterà soltanto. Riflessioni mai banali, alcune molto sottili e profonde che improvvisamente fanno ridestare il lettore dallo stordimento del liquido ambrato. Credo che ognuno dei 100 racconti sia un potenziale incipit e l’invito a Ivan Perilli è di non fermarsi qui. Non so dire quale dei 100 pub ho amato di più, forse il 4.

(…) Al pub numero 4 ho incontrato il vento, che soffiava forte, lì sul bancone. Era teso, nervoso, sbatteva le finestre e i clienti erano spaventati. Lui era vecchio e grigio ma negli occhi blu scuro scoppiava la giovane e nuova tempesta. I vetri tremavano, gli avventori strizzavano gli occhi per non essere travolti dalla polvere. Lo guardavo, il vento, e lui guardava me. Tremavo un poco pure io, insieme ai vetri del bar, ma sono riuscito a finire la mia birra, e poi, aggrappandomi a tavoli e sedie, a prendere l’uscio (…)