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Cellulite: tutti i consigli per non vanificare i benefici ottenuti in vacanza

La cellulite è un inestetismo dovuto a vari fattori, dalla sedentarietà all’alimentazione, dalla genetica allo stress alle abitudini quotidiane legate anche alla mansione svolta, troppe ore da sedute o troppo in piedi, alle calzature, al sovrappeso. Anche la postura gioca un ruolo importante, e dopo l’estate è possibile mantenere i vantaggi ottenuti con buone pratiche da seguire tutto l’anno, affiancando anche un esame mirato della postura e dell’appoggio del piede.

La stragrande maggioranza delle donne, è cosa nota, soffre di cellulite, una fastidiosa condizione che ci accompagna tutta la vita a partire dallo sviluppo. È altrettanto vero però, che in estate la situazione può migliorare grazie ai benefici portati dall’effetto massaggio dell’acqua del mare, dalle passeggiate, dal relax, e da una dieta più leggera, fattori che, insieme, possono favorire drenaggio e microcircolo.

Poche sanno invece quanto la postura incida, essendo una vera e propria causa aggravante di questo fastidioso disturbo che colpisce senza distinzione di età o di taglia.

Adottare nuove abitudini e una postura corretta, migliorando quindi anche la nostra cellulite, si può: ecco i consigli dell’esperto da osservare anche in ufficio.

“Non tutte le donne riescono davvero a capire quanto il nostro aspetto fisico possa influenzare la nostra postura o, viceversa, una postura errata possa esser alla base di un inestetismo molto diffuso. “Esordisce il Dott. Daniele Mazza, Medico Chirurgo, Specialista in Ortopedia e traumatologia e Medico della Nazionale U21 di Calcio. – La cellulite, scientificamente chiamata pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica, non è un semplice inestetismo cutaneo, ma è una vera e propria malattia del microcircolo che, a lungo andare, determina una degenerazione del pannicolo adiposo sottocutaneo, formando degli avvallamenti e “buchi” sulla pelle”.

Anche una postura errata e la deambulazione scorretta possono essere determinanti nella sua comparsa . Quando assumiamo una posizione non corretta, ad esempio seduti alla scrivania per lavoro o quando siamo sotto stress, subiamo un lento appiattimento della colonna vertebrale che, poco alla volta, determina un blocco del microcircolo periferico, causando gli accumuli di grasso in eccesso. “Se la causa della cellulite è legata alla postura, i segni maggiori appariranno in zone ben precise come al lato dei glutei, sopra la coscia e nell’area comunemente nota “coulotte de Cheval”, precisa Mazza.

Chi sta troppo tempo seduto ha sicuramente maggiori probabilità di incorrere in questo tipo di problematiche e diversi studi hanno mostrato come il movimento dei piedi e delle anche sia fondamentale in quanto permettono l’attivazione di recettori locali, che determinano la riduzione dell’inestetismo.

“Evitare i tacchi alti durante la giornata, curvare la colonna in avanti davanti al computer, ma utilizzare piuttosto un cuscino che ci supporta la zona lombare, evitare di accavallare le gambe per lunghi periodi, sedersi a bordo sedia, portare pesi o borse pesanti solo da un lato, e restare molte ore in piedi”, specifica l’esperto.

È però possibile contrastare queste abitudini scorrette con esercizi di rinforzo che migliorano la postura. 

“Rinforzare la muscolatura dorsale ed addominale attraverso esercizi di “core stability“, rappresentano sicuramente la via migliore per alleviare le nostre problematiche di colonna. In ufficio può esser utile allungare le gambe, muovere le caviglie su e giù come quando si sta per molte ore in aereo, per cercare di attivare la circolazione periferica. Anche attivare la muscolatura quadricipitale con contrazioni di 10 secondi, può aiutare a mantenere un miglior tono-trofismo delle gambe.  Inoltre, iscriversi a corsi di yoga o pilates, può essere una soluzione al recupero dell’elasticità tissutale necessaria alla diminuzione della cellulite ed ai problemi posturali”.

Valutare la propria postura con approccio scientifico oggi è possibile. 

“Un aiuto – conferma l’esperto – arriva da tecnologie non invasive di ultima generazione; un buon esame clinico, infatti, ci permetterà di valutare eventuali squilibri dell’organismo ma, in alcuni casi, il medico può ritenere opportuno anche eseguire delle radiografie della colonna in “toto” per quantificare questi disallineamenti. In alternativa, esistono delle metodiche di rilevazione tridimensionale, non invasive, del dorso e del rachide che consentono un’accurata valutazione delle patologie vertebrali e delle alterazioni posturali. Attraverso raggi infrarossi ed intelligenza artificiale spine 3D, questi strumenti di ultima generazione, sono in grado di creare il nostro avatar della colonna per poi intervenire, quando necessario a migliorare la nostra postura”.

Fondamentale è inoltre una valutazione dell’appoggio plantare: le variazioni di peso influiscono sul nostro appoggio del piede, andando a variare i carichi durante la deambulazione. Le pedane baropodometriche dotate di tecnologia freestep, permettono ora una immediata analisi dell’appoggio plantare, indispensabile per pianificare interventi correttivi. In particolare, la creazione di un plantare specifico, ci permette di prevenire dolori al piede o la creazione di zone di sovraccarico metatarsale che, se cronicizzate, posso portare a delle fastidiose callosità e di conseguenza a un’andatura scorretta.