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Influenza e malanni invernali: cosa mangiare e cosa evitare durante le feste

Influenza e malanni invernali: cosa mangiare e cosa evitare durante le feste
Image by gpointstudio on Freepik

Tra le raccomandazioni per guarire dai malessere dell’influenza, ci sono molti consigli tra cui quello di bere spremute, sorseggiare latte e cognac, mangiare in bianco e tante altre. Per sapere cosa funziona meglio a livello biochimico, l’esperto spiega i meccanismi e gli effetti sul nostro organismo, particolarmente messo alla prova durante la maratona festività a tavola

Con il Natale e anche se un po’ più in anticipo quest’anno, è arrivato anche il picco dell’influenza e delle malattie da raffreddamento. Ecco sprecarsi anche i suggerimenti su cosa mangiare e cosa evitare, soprattutto ora che staremo molto più a tavola e per molti giorni.

Per decidere meglio cosa mangiare e cosa suggerire, una soluzione viene dalla chimica dell’alimentazione che sfrutta gli elementi nutrizionali come principi attivi. Paolo BIANCHINI, consulente nutrizionale e nutraceutico di Salò e autore dell’omonimo Metodo, analizza i più noti rimedi conosciuti per le malattie da raffreddamento, spiegando pregi e difetti di ciascuno.

LATTE E COGNAC: NON FACCIAMOCI INGANNARE DAGLI ZUCCHERI DELL’ALCOOL

Bianchini: “Sull’uso di cognac o grappe in caso di malessere, escludo il beneficio poiché si tratta di alcool, e dunque di zucchero con gli effetti infiammatori. A ingannare è la sensazione data dalla vasodilatazione o l’effetto serotonina e dopamina rilasciati a causa dello zucchero può fornire questa sensazione di benessere. E’ vero anche che il latte concilia il sonno, e basta pensare a quello materno che non contiene solo proteine, grassi, zuccheri e vitamine, ma anche ormoni e molti altri fondamentali molecole. Non solo: la composizione ormonale cambia a seconda dell’ora, così che la sera e la notte il latte ha molta più melatonina.”.

MIELE E ZUCCHERI: NON AIUTANO IN CASO DI MAL DI GOLA

Bianchini: “L’alta concentrazione di zuccheri presente nel miele (66-83% composto da glucosio, fruttosio, saccarosio oligosaccaridi) oltre a quelli di acqua (13-20%) e da destrine (’1-5%) spiega perché è in grado di innescare tutti i meccanismi infiammatori noti. Una delle caratteristiche dello zucchero è che riduce la quantità di ATP intracellulare, ovvero la molecola che si può definire la benzina che le nostre cellule usano. Non solo la riduce, ma addirittura ne limita anche la produzione. Questo crea una cascata di processi che portano a un maggior immagazzinamento di nutrienti nelle cellule adipose, ovvero s’ingrassa di più. Elevati livelli di zucchero portano a una serie di conseguenze, fra cui aumento di peso, aumento di grasso intraviscerale, resistenza all’insulina, aumento dei trigliceridi, abbassamento del colesterolo HDL, aumento della pressione arteriosa, aumento dell’uricemia e dell’infiammazione sistemica”.

PEPERONCINO: MOLTO UTILE PERCHE’ ANTINFIAMMATORIO

Bianchini: “Nel peperoncino troviamo contenuti preziosi nutrienti come la vitamina C (quasi 230 mg/100 g, mentre il limone ne contiene circa 50 mg) che è un noto immunostimolante, insieme a antiossidanti, minerali, etc. Ma il peperoncino contiene anche il capsiato e i suoi diidro-derivati, che hanno dimostrato di avere la capacità di indurre in laboratorio la morte spontanea nelle cellule tumorali, proprio come la pungente capsaicina principio attivo noto per le proprietà antidolorifiche Evidenze scientifiche suggeriscono che possa trattarsi anche di un principio attivo dall’azione antibatterica, analgesica nonostante la sensazione irritante è sicuramente benefica purché, come ogni spezia, sia assunta con moderazione per gli effetti veramente farmacologici attribuiti”.

MANGIARE IN BIANCO: NON AIUTA

Bianchini: “Il riso come la pasta contiene amido (il riso più della pasta a dire il vero), che si compone di catene di glucosio. Un’elevata quantità di glucosio può essere dannosa per il sistema immunitario, compromettendo la sua capacità di combattere le infezioni. Quando il nostro sistema immunitario viene attivato in risposta a un’infezione, il glucosio viene utilizzato in modo più intenso. Le cellule immunitarie vengono inviate nelle zone infette per combattere i patogeni. Tuttavia, se c’è troppo glucosio nel corpo, può verificarsi un eccesso di produzione di sostanze infiammatorie, che può danneggiare l’equilibrio del sistema immunitario e portare a problemi come infiammazioni croniche e malattie infiammatorie croniche. Sono molti gli studi che hanno analizzato il ruolo chiave del glucosio nel sistema immunitario in cui si evidenzia che una quantità adeguata di glucosio è necessaria per il corretto funzionamento delle cellule immunitarie, ma un eccesso può portare a una produzione eccessiva di sostanze infiammatorie e può essere correlato all’insorgenza di malattie infiammatorie croniche”.

SPREMUTE DI ARANCIA: ECCO I LIMITI

Bianchini: “Quando beviamo una spremuta di arance assumiamo più zuccheri di vitamine e sappiamo come gli zuccheri inneschino il meccanismo infiammatorio. Il rapporto rischio/beneficio di una spremuta è sfavorevole: bastano 5gr di zucchero per attivare la risposta insulinica e in un bicchiere da 100ml ci sono ben 8gr di zucchero. Ci sono molte discussioni sulla necessità di integrare vitamina C che compete con il glucosio per l’assorbimento nel nostro organismo. Gli esseri umani, a differenza della stragrande maggioranza degli animali, hanno perso la capacità di sintetizzare vitamina C durante la loro evoluzione, e devono pertanto consumare vitamina C dagli alimenti. I sintomi della deficienza sono vari, ma i principali è una tendenza ad avere carie e fratture ossee, perdita di capelli, facilità ad avere ematomi, gengive sanguinanti, difficoltà nell’aumentare la massa muscolare, difficoltà a far guarire ferite, debolezza. La migliore forma per l’integrazione di vitamina C è comprarla sfusa, in polvere, di grado farmaceutico, spesso venduta con il nome di acido ascorbico. Sciolta nell’acqua ha un piacevole sapore acidulo, del resto insieme all’acido citrico è la responsabile del gusto acidulo di limoni ed arance. L’unico accorgimento è assumerlo gradualmente nel corso della giornata per non avere effetti indesiderati sul sistema gastrointestinale”.


FONTE
1.    DeGeorge KC, Ring DJ, Dalrymple SN. Treatment of the common cold. Am Fam Physician. 2019;100:281-289.) https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31478634/