Fertilità: l’impatto di caffeina e alcol sulla ricerca della gravidanza
La fertilità maschile e femminile è strettamente correlata allo stile di vita. Molti studi si sono concentrati sulla dieta, includendo un’analisi degli effetti del consumo di alcol e caffeina. Vediamo quali sono le evidenze con la dottoressa Claudia Banfi, biologa nutrizionista, e il Professor Mario Mignini Renzini, ginecologo specializzato in medicina della riproduzione
Caffeina e fertilità femminile e maschile: non più di due caffè al giorno per chi cerca una gravidanza
La caffeina non si trova solo nel caffè, bensì anche in alcune bevande (come tè, mate e drink energetici), integratori e alimenti contenenti cacao, come il cioccolato. Tale molecola può essere assorbita in modo diverso a stomaco vuoto o pieno ma, in ogni caso, gli studi confermano che, una volta presente nel torrente circolatorio della donna, la caffeina è in grado di raggiungere le ovaie, l’utero e le tube di Falloppio, così come ogni altro tessuto, placenta inclusa.
“Alla luce dei risultati degli studi finora condotti, si consiglia di non superare la dose soglia di circa 200 mg/die di caffeina se si è alla ricerca di una gravidanza, come suggerisce l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Se si tiene conto che un caffè espresso contiene circa 80 mg di caffeina, è facile intuire come il consumo di più di due caffè al giorno possa essere eccessivo in questa fase, o quanto meno sconsigliabile”. Afferma Claudia Banfi, Biologa nutrizionista presso Eugin.
Quali sono i dati che avvalorano il suggerimento di limitare il consumo a due caffè al giorno?
Il legame fra caffeina e fertilità femminile è stato indagato in molti studi, di cui forniamo una sintesi:
- il celebre “Nurses’ Health Study”1 da cui è stato tratto il “decalogo della fertilità” conclude che le donne con un elevato consumo di caffeina (> 400 mg/die) non erano più a rischio di infertilità ovulatoria rispetto alle donne che non ne consumavano. Tuttavia, prendendo in considerazione tutte le cause di infertilità, le donne con elevato consumo di caffeina avevano una difficoltà a rimanere incinte del 20% più alta. Troppa caffeina potrebbe ridurre la capacità delle tube di Falloppio di contrarsi e rilassarsi e quindi rallentare il transito dell’uovo fecondato dalla tuba all’utero. Se l’uovo fecondato arriva troppo tardi, l’endometrio può non essere più ricettivo per l’impianto. Inoltre, la caffeina sembrerebbe rendere l’endometrio meno ospitale per l’uovo fecondato. Chavarro e colleghi hanno inoltre dimostrato che il consumo, due o più volte a settimana, di bevande energetiche contenenti caffeina è correlato ad un aumento del 47% del rischio di infertilità anovulatoria rispetto alle donne che ne bevono meno di una a settimana, mentre non hanno rilevato alcuna correlazione tra il consumo di caffeina da tè e caffè e il rischio di infertilità anovulatoria. Per riassumere: apparentemente il consumo di tè e caffè non influisce sull’ovulazione, a differenza delle bevande energetiche contenenti caffeina, che possono disturbarla notevolmente.
- Alcuni studi mostrano, infine, che un moderato consumo di caffeina (< 300 mg/die, circa tre tazzine di caffè al giorno) non ha effetto su fertilità, esito positivo di gravidanza e sviluppo fetale. Altri, al contrario, mostrano come possa ritardare la gravidanza, rappresentare un rischio per il feto in via di sviluppo e aumentare il rischio di aborto spontaneo, nascita prematura e minor peso fetale alla nascita, anche se non disponiamo ancora oggi di prove solide.
E per quanto riguarda gli uomini? La caffeina sembrerebbe influenzare negativamente il volume, il numero e la concentrazione degli spermatozoi; inoltre, sembrerebbe associata a maggior frammentazione del DNA spermatico. Il limite di 2 caffè al giorno è suggerito, quindi, anche in questo caso.
Alcol: non ci sono quantità raccomandabili “sicure” per chi cerca una gravidanza
L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e in grado di indurre dipendenza. Il consumo non ha alcuna utilità per l’organismo, risulta invece fonte di danno diretto alle cellule di molti organi, in particolare fegato e sistema nervoso centrale (SNC) ed è correlato all’insorgere di alcuni tumori maligni. I suoi effetti avversi, talvolta irreversibili, non risparmiano neppure il sistema endocrino-riproduttivo, determinando infertilità, impotenza, riduzione della libido e alterazioni ormonali, che possono poi tradursi in alterazioni mestruali nella donna e in ipogonadismo nell’uomo.
Fertilità femminile e abuso di alcol: i rischi
Per una donna, l’abuso di alcol comporta un aumento nella concentrazione di estrogeni e una diminuzione dell’ormone FSH che inibisce la follicologenesi e l’ovulazione. Secondo il parere del Dott. Chavarro e di altri autori, le donne che consumano circa 10 g di alcol al giorno, che corrispondono a circa un calice di vino al giorno o a un drink, hanno un rischio di infertilità anovulatoria di quasi il 50% superiore rispetto alle donne che non bevono alcolici. La correlazione è particolarmente marcata nel caso in cui si consumino distillati.
Il legame tra fertilità maschile e abuso di alcol
Nell’uomo, un consumo non controllato di alcol può causare:
- Riduzione della libido.
- Riduzione del volume testicolare, che può portare a impotenza, infertilità ed eiaculazione precoce.
- Riduzione dell’assorbimento dello zinco e, quindi, inibizione della produzione di spermatozoi fecondanti, favorendo la produzione di spermatozoi morfologicamente anomali, compromettendone concentrazione e motilità.
- Nei forti bevitori, frammentazione del DNA spermatico e decondensazione della cromatina.
- Iperprolattinemia, ovvero l’aumento della prolattina sierica, causa di ipogonadismo, ovvero la ridotta produzione di sperma, impotenza e ginecomastia negli uomini.
- Riduzione delle cellule di Leydig (cellule presenti nei testicoli, che producono testosterone), nonché ad una loro alterata morfologia.
- Alterazione del tasso di testosterone: l’alcol stimola l’aromatasi, ovvero la conversione di testosterone in estradiolo, che porta ad un anormale ingrossamento delle ghiandole mammarie.
Possiamo quindi concludere che, per quanto concerne l’alcol, non ci sono quantità raccomandabili “sicure” per chi cerca una gravidanza. Come dicono le linee guida italiane per la popolazione generale, infatti, “meno è meglio”
1 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4981818/, 2016, Jorge E. Chavarro e colleghi
Pink Society è un femminile nuovo: non solo da guardare ma che mostra il mondo contemporaneo con passione, forza ed energia
#wearepinksociety