Intervista con Nicola Coughlan e Luke Newton protagonisti della stagione 3 di Bridgerton nei panni di Penelope Featherington e Colin Bridgerton
Sarà che ci è venuta incontro, con la prima stagione, in un anno funesto come il 2020 o il fatto che ha unito la tensione sessuale e il gioco delle coppie tipico dell’Era Regency britannica a sensualità e rappresentazione ma di Bridgerton ormai non si può più fare a meno. Fiore all’occhiello dell’offerta seriale su Netflix, un po’ come Stranger Things per il target teen, la serie tratta dai bestseller di Julia Quinn e ambientata nel mondo sensuale, lussuoso e competitivo della società londinese dell’epoca della Reggenza, sta finalmente per tornare con la terza stagione.
Divisa in due parti con la Parte 1 (episodi 1-4) disponibile dal 16 maggio 2024 e la Parte 2 (episodi 5-8) dal 13 giugno 2024 vedrà questa volta, come preannunciato alla fine della seconda stagione, posare i riflettori su Penelope Featherington (Nicola Coughlan) e la sua doppia vita come Lady Whistledown, la gossip girl tra tulle e lustrini.
La ritroviamo affranta dall’aver rinunciato alla cotta di lunga data per Colin Bridgerton (Luke Newton), amico da sempre e colpevole di aver dichiarato agli amici che mai avrebbe potuto corteggiare la giovane Featherington. La rassegnazione di Penelope la porta anche ad una nuova risoluzione: trovare un marito che le garantisca sufficiente indipendenza per continuare la sua doppia vita. Inizia così la goffa e impacciata caccia, peggiorata dalla fine dell’amicizia con la sorella di Colin, Eloise, che sa tutto di Lady Whistledown.
Dall’altro lato della barricata troviamo Colin, tornato dall’estate cambiato, con un nuovo look e un atteggiamento molto spavaldo, gradito a tutti tranne che all’amica di sempre. Sarà proprio la mancanza di attenzione da parte di Penelope ad insinuare il dubbio in Colin che non sia soltanto amicizia quella che lo lega alla ragazza? Chi conosce i giochi di corteggiamenti, silenzi, sospiri e sguardi che incendiano da sempre Bridgerton, sa già la risposta. A generare ulteriore aspettativa, altissima per questa terza stagione, l’arrivo a presentare la terza stagione dei due interpreti di Penelope e Colin: Nicola Coughlan e Luke Newton. A Milano, nella splendida cornice dell’Hotel Bulgari, reso ottocentesco e floreale per l’occasione, i due attori si sono concessi in una lunga chiacchierata sulla stagione che li vede fare scintille come solo Bridgerton sa regalare.
Che ci potete dire dei makeover di Penelope e Colin in questa stagione?
Nicola: Penelope fa un makeover completo in questa stagione ma ci rendiamo conto che in realtà è qualcosa di superficiale. Lei non ha ancora veramente lavorato su se stessa, non crede ancora a pieno in se stessa. La stessa cosa vale per Colin. È dunque un viaggio che intraprendono nello stesso momento, che fanno insieme e alla fine si trovano.
Luke: Ritroviamo Colin di ritorno da un viaggio che è stata un’esperienza che gli ha cambiato la vita. Ritorna dunque nella società con una nuova fiducia in se stesso, con sicuramente più fascino e charme di quando è partito ma non è tutto come sembra. Vuole infatti riconnettersi con gli amici di un tempo ma vedremo che ci sono degli ostacoli sin dal primo episodio, è una sorta di ottovolante emotivo, ve ne renderete conto . Colin non si trova sempre dove vuole essere e quindi sperimenta tutta una serie di emozioni.
Come descrivereste l’evoluzione che fanno i vostri personaggi?
Luke: Sin dalla prova costumi, è stato evidente dove lo show ci avrebbe portato questa volta. . Prima di ogni stagione c’è una pausa e dopo questa pausa c’è stato sempre un cambiamento drastico tra una stagione e l’altra e questo lo si vede anche dal guardaroba di Colin. Anche Penelope ha avuto un vero e proprio cambiamento a livello di abbigliamento che tra l’altro crea lei stessa. Per quanto riguarda Colin ci sono degli accenni a tutte le città in cui è andato perché ha viaggiato e quindi ogni parte del suo guardaroba rimanda a una delle città che ha visitato, tra cui l’Italia.
I vostri personaggi vivono i problemi di quell’epoca ma anche delle sfide universali come quella dell’avere 20 anni e cercare di capire il proprio posto nel mondo.
Nicola: È una stagione molto interessante da questo punto di vista. Credo che sia Colin che Penelope siano personaggi molto moderni. Penelope infatti all’insaputa di tutti in realtà è una business woman fantastica, è una scrittrice e penso che molte donne possano sentirsi vicine a lei perché tutte noi vogliamo trovare l’amore, vogliamo avere un buon lavoro e vogliamo anche essere noi stesse.
Luke: l grandi punti di forza di Colin sono la sensibilità e l’enorme gentilezza che lo contraddistinguono e credo che l’aspetto davvero potente di questa stagione sia che lui decida di accogliere questo aspetto della sua personalità. È è un po’ una questione di accettare i rischi. Entrambi, sia Colin che Penelope, prendono delle decisioni sbagliate all’interno di questa stagione, il che ci ha fatto un po’ ricordare cosa significa avere vent’anni, figuriamoci poi nell’epoca della reggenza.
Com’è stato lavorare a stretto contatto in questa stagione, dato che condividete ma serie già da due stagioni?
Luke: è stato fondamentale e davvero molto importante che noi fossimo già amici. Il pubblico poi si aspettava che si creasse una storia d’amore, volevano vedere questa storia d’amore fiorire e quindi abbiamo davvero ricevuto un supporto straordinario da parte dei fan ma ovviamente abbiamo potuto anche contare sul supporto l’uno dell’altra. Alla fine ci conosciamo da 4 o 5 anni quindi questo ci ha dato un enorme senso di fiducia in noi stessi.
Nicola: questa stagione, più di ogni altra stagione di Bridgerton, ha un livello di vulnerabilità mai visto prima. Ci sono dei momenti in cui i personaggi si mettono a nudo gli uni con gli altri e quindi il fatto che noi fossimo amici ovviamente ha reso possibile tutto questo. Anzi, direi che non sarebbe stato possibile senza la nostra amicizia.
Che difficoltà avete incontrato nel girare le scene a rappresentare la chimica tra i due?
Nicola: All’inizio di questa stagione c’è una scena in cui ci devo guardarlo fisso negli occhi e devo dirgli che i suoi occhi sono della più bella sfumatura di azzurro esistente ma in realtà continuavamo a ridere, a me brontolava la pancia anche se quello, in realtà, è uno dei momenti più romantici della stagione. Man mano però ci siamo calmati e siamo migliorati.
Come avete gestito invece le scene di passione tra i due?
Nicola: Sapevamo che saremmo arrivati a queste scene e quando ci siamo arrivati in realtà sono state bellissime da girare e non l’avrei mai pensato. Sono scene scritte benissimo e riguardando addirittura mi sembrano diverse rispetto a quando le ho girate. Tutti i reparti si sono uniti per creare una scena straordinaria, reale, onesta, aperta ma al contempo anche sexy.
È stato un momento devo dire liberatorio ma anche perché ci fidiamo completamente l’uno dell’altro anzi probabilmente non avrei potuto girare questa scena se non fosse stato con lui anche perché è una scena che dà un grande senso di vulnerabilità. Non dimentichiamoci poi che Penelope è vergine, certo lo erano anche Dafne e Kate ma lei si capisce proprio che lo è quindi è stata davvero una scena intensa da questo punto di vista.
Fondamentale sul set la figura della coordinatrice di intimità, la intimacy coordinator sul set?
Nicola: Abbiamo avuto questa straordinaria coordinatrice di intimità che si chiama Lizzie Talbot e lei si era già occupata di questo aspetto per entrambe per le prime due stagioni. Anche se non ci avevamo lavorato direttamente, era un volto familiare per noi. Lei collabora con tutti i reparti, abbiamo fatto delle riunioni con lei e ci ha fatto sentire al sicuro. Abbiamo discusso le scene e abbiamo parlato con lei di ogni aspetto della scena. C’è chi dice che questa figura non sia necessaria, io non sono d’accordo, non è che questa persona ti dice esattamente un momento dopo l’altro cosa devi fare, noi la incontravamo, parlavamo di cosa ci faceva sentire a nostro agio e cosa no, ma comunque avevamo sempre il controllo della situazione perché la scena ovviamente doveva essere il più naturale possibile ed è per questo che è stata così liberatoria.
Il rapporto dei vostri personaggi con le loro madri cambia molto in questa stagione ed anche quello tra Penelope ed Eloise, ce ne parlate?
Luke: In questa stagione si esplora tantissimo il rapporto che hanno con le loro madri, ad esempio Violet (Ruth Gemmell) e Colin è la prima volta che hanno un dialogo. Lui in un certo senso era stato trascurato nelle stagioni precedenti, d’altronde lei aveva un sacco di altri figli su cui concentrarsi, e questo è il primo momento in cui lei veramente capisce come lui si sente, cosa stia vivendo e quali sono i suoi sentimenti. È la prima persona che si accorge di questo cambiamento nei suoi sentimenti e lo incoraggia. Come al solito in Bridgerton c’è una leggera manipolazione da parte della madri. Ruth è un membro fantastico del nostro team.
Nicola: anche il rapporto tra Penelope e Lady Featherington (Polly Walker) è bellissimo ed è la prima volta che si vede così nei dettagli il loro apporto. Penelope, anche se non ne è consapevole, è molto simile a sua madre e ci si rende conto di questa cosa per la prima volta. Non mi è piaciuto per niente il fatto che abbia litigato con Eloise, l’ho detestato, è è stato orribile ma è stato anche momento necessario perché alla fine della seconda stagione Penelope di fatto perde le sue reti di sicurezza che sono Eloise, Colin perché ha dei litigi e dei contrasti con loro quindi penso che sia stato utile all’evoluzione del personaggio. E poi anche Eloise si fa questa nuova amica Cressida che non mi piace per niente.
È questa la stagione della rivincita per Penelope?
Sì devo dire che mi sono presa una bella soddisfazione da questo punto di vista in questa stagione anche perché per due anni Penelope fissava questo ragazzo, sapeva di essere innamorata di lui, ma sapeva di non avere neanche una chance. Qui finalmente la situazione si è completamente capovolta perché di fatto lei si è arresa. Se io fossi una sua amica anch’io le direi che è la cosa più sensata da fare. C’è un proverbio che dice che “se una cosa destinata a te troverà il modo di arrivare a te”.
Cosa trova il pubblico in Bridgerton?
Nicola: Una cosa bellissima di questa serie è che i fan la riguardano più e più volte ed è una cosa che ci fa immensamente piacere. E la riguardano perché alla fine è una serie che celebra l’amore, celebra l’innamorarsi e i fan non si vergognano di questo perché vogliono vivere quella gioia, vogliono vivere con la storia d’amore e in un certo senso abbiamo sentito la responsabilità di questo perché ci importa dei nostri fan e di tutti coloro che guardano la serie per cui ci siamo impegnati tantissimo.
Luke: nel momento in cui abbiamo ricevuto il copione da Jess Brownell, lo showrunner, ci siamo immediatamente affidati a lei, le abbiamo dato tantissima fiducia e ci siamo immersi totalmente nella storia e devo dire che con il senno di poi ha pagato.
Napoletana trapiantata a Roma nel 2006, dopo un inizio da programmatore di rassegne cinematografiche, si dedica al giornalismo di cinema, prima per una radio internazionale, poi in TV come critico cinematografico e su riviste e magazine specializzati. Dalla maternità in poi si dedica anche a scrivere delle infinite sfumature dell’essere donna e mamma. Nel tempo libero che riesce a trovare, si dedica all’altra sua grande passione: cantare con Le Mani Avanti, un coro a cappella di 30 elementi.