Libro della settimana: La morte dipinta di Lisa Laffi
Se amate i misteri che sanno di antico e moderno insieme, e se siete pronte a seguire una protagonista che non ha paura di sporcarsi le mani pur di scoprire la verità, allora La morte dipinta di Lisa Taffi è il libro che fa per voi.
Care lettrici di PinkSociety.it, oggi vi porto in un viaggio tra l’arte e il mistero con La morte dipinta di Lisa Laffi, un thriller che vi lascerà con il fiato sospeso.
Al centro di questa storia c’è Artemisia Gentileschi, una giovane donna che porta il nome e l’eredità della celebre pittrice seicentesca. Trentaquattrenne, direttrice del museo Poldi Pezzoli di Milano, è una figura affascinante: forte e indipendente, ma segnata da un trauma del passato che non ha mai smesso di tormentarla. E proprio il passato bussa di nuovo alla sua porta quando iniziano ad arrivare lettere anonime firmate “Thanatos”, accompagnate da foto inquietanti che raffigurano omicidi ispirati ai capolavori della storia dell’arte.
Come se non bastasse, il killer ha scelto opere famose per le sue macabre messe in scena, e la situazione si fa ancora più personale quando Artemisia si rende conto che i delitti sono terribilmente simili all’omicidio irrisolto di sua madre, avvenuto a Philadelphia nel 2005. La storia si dipana su due livelli temporali, tra il presente e i ricordi dolorosi di un’adolescenza spezzata, creando un intreccio avvincente che ci porta a esplorare sia le emozioni di Artemisia che i lati oscuri della psiche umana.
E poi c’è Sebastian Garcia, il fotografo che affianca la nostra eroina nella ricerca dell’assassino. Tra loro scatta una scintilla, ma non aspettatevi una storia d’amore smielata: qui si parla di attrazione e tensione, di segreti e di verità che fanno male. Lui la sfida, la provoca, e alla fine l’aiuta a guardare in faccia ciò che ha cercato di seppellire per anni. Il loro rapporto è intenso e mai scontato, proprio come la trama del romanzo.
Ma sapete qual è la vera chicca? È l’arte stessa, che diventa protagonista con i suoi simboli e le sue suggestioni. Le opere citate – come la “Calunnia” di Botticelli – non sono semplici sfondi, ma elementi chiave che guidano la narrazione. Ogni quadro ha un significato, ogni dettaglio sembra sussurrare un indizio. E questo è il fascino del libro: vi ritroverete a osservare i capolavori della storia dell’arte con occhi nuovi, come se fossero i pezzi di un puzzle da risolvere.
La scrittura di Lisa Laffi è avvolgente, capace di trascinarci nel mondo di Artemisia con descrizioni che catturano e un ritmo che cresce pagina dopo pagina. È un thriller che non rinuncia a essere raffinato, che sa combinare il brivido con la bellezza. E, ammettiamolo, quante di noi hanno mai sognato di vivere un’avventura in cui l’arte diventa una caccia al tesoro oscura e affascinante?
Care le mie lettrici, se amate i misteri che sanno di antico e moderno insieme, e se siete pronte a seguire una protagonista che non ha paura di sporcarsi le mani pur di scoprire la verità, allora La morte dipinta è il libro che fa per voi. Immergetevi in questa storia, lasciatevi avvolgere dai segreti di Artemisia e chissà, magari scoprirete che anche voi avete un po’ di quell’audacia rinascimentale che la nostra eroina incarna.
Un abbraccio,
al prossimo libro,
la vostra Ursula
Leggo libri, vedo gente, faccio cose.
Non credo nell’oroscopo ma lo leggo tutti i giorni.