Libro della settimana: Emma di Ruggero Luzi – il primo amore, le prime crepe, e quella voce che ci ricorda chi siamo state

“Emma” di Ruggero Luzi è un romanzo che sa parlare a tutte noi, facendoci rivivere il batticuore del primo amore, la paura di non essere abbastanza, la voglia di essere viste davvero. Una storia dolceamara, intima e sincera, che ci ricorda chi siamo state e quanto siamo state forti.
Emma è un piccolo gioiello narrativo appena uscito per la collana Venus della Società Editrice Di Leandro & Partners, realtà editoriale indipendente che — e lo diciamo con un pizzico d’orgoglio — fa parte del nostro stesso gruppo. E ogni tanto, scoprire le novità di casa è come rovistare nella libreria di famiglia e trovare un libro che non ti aspettavi. Emma, ve lo assicuro, è uno di quei ritrovamenti felici. Un romanzo che sembra sussurrato, e invece ti parla con forza. Ti chiama per nome.
La protagonista ha diciotto anni appena compiuti, ma in realtà potrebbe averne sedici, venti o trentacinque. Perché la sua voce è così universale, così intima, confusa e vera, da risvegliare qualcosa che tutte abbiamo provato almeno una volta: il batticuore dell’innamoramento, l’insicurezza del confronto, la voglia di essere viste, amate, scelte.
Emma ci parla in prima persona, come in un diario che si apre solo di notte, quando il mondo tace. E noi la seguiamo: nei suoi pensieri a spirale, nei suoi entusiasmi incontenibili, nelle sue piccole bugie, nelle sue grandissime paure. In quella sua giornata di compleanno in cui tutto, davvero tutto, sembra dipendere da un messaggio, da un’uscita, da uno sguardo.
Andrea, il ragazzo che le sconvolge l’equilibrio (sempre precario, come quello di tutte le diciottenni), non è semplicemente un “lui”. È un catalizzatore. Un’apparizione che la costringe a guardarsi. A specchiarsi. E forse, a crescere. Ma senza retorica, senza drammi epocali. Con quella lentezza dolceamara dei giorni che si ricordano per sempre.
Emma non è perfetta. Non è neanche sempre simpatica. Ma è vera. E per questo si fa amare. Ci fa ridere — di gusto, a volte. Ci fa arrabbiare. Ci commuove. E alla fine, ci fa venire voglia di telefonare alla nostra migliore amica di allora. Quella con cui dividevamo segreti e sogni. Quella a cui avremmo raccontato, senza filtri, ogni parola di questo libro.
C’è una malinconia lieve in queste pagine, come una nostalgia del futuro che avevamo immaginato. Ma c’è anche una scrittura piena di grazia e intelligenza, che sa farci passare dalla risata al magone nel giro di un paragrafo. Luzi è bravissimo nel costruire il mondo interiore di Emma, nel lasciarla parlare senza imbrigliarla, nel mostrarci quanto può essere potente la voce di una ragazza quando le si dà lo spazio per esistere davvero.
Leggere Emma è un’esperienza di riconoscimento. Ti viene voglia di sottolineare, di tornare indietro, di leggere ad alta voce certi passaggi a qualcuno. È un romanzo che parla alle adolescenti di oggi — e a tutte quelle che lo sono state. Che magari hanno avuto paura di sembrare “troppo”. O che si sono sentite trasparenti. O che hanno avuto il cuore che batteva talmente forte da fare rumore.
Lo consiglio di cuore. Da regalare a una figlia, a una nipote, a un’amica… o a sé stesse. Per ricordare, con tenerezza, quanto siamo state fragili. E fortissime.
Con affetto ,
al prossimo libro
la vostra Ursula

Leggo libri, vedo gente, faccio cose.
Non credo nell’oroscopo ma lo leggo tutti i giorni.