Libro della settimana: L’amore mio non muore di Roberto Saviano
In “L’amore mio non muore”, Roberto Saviano abbandona i panni del cronista per regalarci un romanzo epistolare intimo e struggente, dove ogni parola è una dichiarazione d’amore e sopravvivenza. Attraverso lettere scritte a una donna amata – e perduta – Saviano esplora il desiderio, la memoria, la resistenza emotiva. Una lettura intensa, profonda, da assaporare in silenzio. Per tutt* coloro che hanno amato così forte da non riuscire a smettere.
Care le mie Pink Ladies,
questa settimana vi porto un libro che è un respiro trattenuto a lungo, un sussurro che diventa urlo, una dichiarazione d’amore che ha il peso della vita e la leggerezza della poesia: “L’amore mio non muore” di Roberto Saviano.
Dimenticate per un attimo il Saviano cronista, combattente civile, autore di denuncia. In queste pagine lo incontriamo nudo, vulnerabile, abbandonato all’urgenza di amare. Non scrive per informare, ma per rimanere vivo. Ogni parola è una ferita aperta, un balsamo che brucia e consola.
La trama è fatta di lettere. Un uomo scrive a una donna che ha amato, che ama ancora, che non c’è più – forse per scelta, forse per destino. Non importa. Lei è ovunque. In ogni pausa, in ogni parola che manca, nei silenzi che dicono più delle frasi. Il racconto si snoda come un lungo addio che non si riesce a pronunciare fino in fondo, come il desiderio ostinato di riportare in vita chi si è perduto.
Il titolo ci riporta a una romanza del 1913, cantata da Enrico Caruso: L’amore mio non muore. Un’eco di altri tempi, una musica che attraversa le pagine come un filo invisibile. Saviano compone il suo romanzo con la stessa intensità melodica, lasciando che la voce dell’amore risuoni anche nei passaggi più dolorosi.
Ogni lettera è una mappa emotiva. Si parla di corpo, di desiderio, di abbandono, ma soprattutto di memoria. L’amore qui non si consuma, si trasforma. Diventa pensiero, ossessione, rifugio. Un amore che si nasconde nella lingua, nei dettagli, nel ricordo preciso di un gesto, un odore, una frase.
Quello che rende questo libro unico è l’uso della scrittura come resistenza. Scrivere non per raccontare, ma per trattenere. Per non impazzire. Le parole come unico modo per non lasciare andare chi ci ha già lasciati. Non c’è sentimentalismo, ma una forza pura, primitiva, che affonda nel bisogno umano di essere ancora in contatto con l’amore perduto.
Care lettrici, “L’amore mio non muore” è una lettura che scava. Da affrontare a cuore aperto, come si affronta un ritorno. Leggetelo nella quiete della sera, quando tutto tace e potete ascoltarvi davvero. Sarà come ricevere una lettera scritta anche per voi.
Con affetto,
al prossimo libro,
la vostra Ursula
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Leggo libri, vedo gente, faccio cose.
Non credo nell’oroscopo ma lo leggo tutti i giorni.