Medicina estetica e social media: cosa cercano (davvero) le donne online?

Un’indagine condotta da Telpress svela come e dove si parla oggi di medicina estetica sul web e sui social, tra nuove tendenze, rischi da evitare e il crescente desiderio di trattamenti naturali e rigenerativi. Ecco cosa ci dicono le conversazioni digitali, e perché oggi la bellezza si lega sempre più al benessere, alla sicurezza e all’equilibrio interiore.
Metodologia della ricerca di Telpress
“Le analisi che abbiamo avuto il piacere di svolgere in occasione del 46° congresso annuale della Società Italiana di Medicina Estetica – afferma la dottoressa Margherita D’Innella Capano, direttore generale di Telpress – sono state svolte con il supporto della piattaforma Telpress Mediascope, piattaforma proprietaria sviluppata da Telpress, società leader nel mondo della comunicazione e dell’informazione, nel quale operiamo da oltre 40 anni. Attraverso il nostro ’Osservatorio sui Media e la Comunicazione’ abbiamo monitorato nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 30 aprile 2025, 7.887 mentions (ovvero il totale delle rilevazioni come articoli, post e commenti, pubblicati sui siti di informazione online, sui blog e sui profili social) che hanno generato 23 milioni di impressions totali (ovvero il numero totale di volte in cui un post, un articolo o un video, viene visualizzato dagli utenti, anche senza che questi lo aprano completamente o interagiscano con esso) e 458.000 interazioni. Questi numeri dimostrano l’interesse intorno all’argomento ‘medicina estetica’, ma anche il ruolo centrale dei social media nella comunicazione di questo settore”.
I salotti di conversazione digitali (dove si parla di medicina estetica sul web e con quale tono)
I social più interessati alle conversazioni a tema medicina estetica e che hanno raggiunto un pubblico maggiore sono risultati YouTube (3.760 post), siti web di settore (2.940 post), Instagram (755 post), Facebook (340 post), X (14 post), TikTok (76 post), Reddit (2 post).
Il tono di questi post è improntato ad un sentiment negativo (11,2% dei casi), neutro nel 22,8% dei casi o positivo (nel 66% dei casi). Le tematiche dei post con sentiment negativo sono relative ai medici che praticamente trattamenti illegali, ma anche – a sorpresa – all’intelligenza artificiale applicata alla medicina estetica e al cosiddetto BEAUTY BURNOUT, una nuova declinazione di stress esistenziale generata dal dover essere ‘belli a tutti i costi’.
“I dati ricevuti da questa analisi sono estremamente interessanti e ci danno un quadro preciso della percezione della medicina estetica in questo momento – commenta il presidente della SIME Emanuele Bartoletti – Leggendo le motivazioni del sentiment negativo, mi sono meravigliato che l’Intelligenza Artificiale fosse una delle tematiche. In verità l’AI si sta imponendo in medicina ma soprattutto come ausilio nella diagnostica. Anche in Medicina Estetica sta trovando il suo posizionamento, ma ad oggi esclusivamente per la valutazione oggettiva di fotografie prima e dopo, per la simulazione preoperatoria, ma mai nella decisione del programma terapeutico del paziente”.
“Questo termine – il beauty burnout – è molto recente ed è associato all’impegno eccessivo nel mantenere standard estetici elevati e percepiti come obbligatori e nasce dalla crescente pressione sociale – dai social media – che porta a dover essere belli sempre – precisa Nadia Fraone, consigliere della SIME – La percezione distorta di sé può portare a una ricerca infinita di miglioramenti. Diventa quindi quasi un lavoro la cura dell’aspetto esteriore, che viene vissuta non più come piacere personale, ma come dovere o prestazione sociale. A questo segue quindi uno stato di stanchezza mentale, fisica ed emotiva causata dalla continua ricerca di un aspetto ‘perfetto’, che porta alla ad eccessivi rituali di bellezza, a cui segue una costante autocritica. A questo punto spetta alla Medicina Estetica il compito riequilibrare il binomio benessere- estetica. La bellezza dovrebbe essere uno strumento di armonia e di autenticità non fonte di pressione e di alienazione”.
Le tematiche dei post a sentiment positivo riguardano invece i consigli e i rimedi per il benessere, la medicina estetica rigenerativa, i nuovi trattamenti estetici ‘naturali’ con risultati armoniosi e personalizzati.
“Sono molto felice che l’importanza della medicina rigenerativa stia iniziando ad essere compresa dai pazienti – aggiunge Bartoletti – Si tratta di terapie del tutto sicure che hanno dimostrato di dare risultati ottimi sulla biostimolazione e la rigenerazione cutanea. Trattandosi di sostanze autologhe, cioè del paziente stesso, non danno reazioni avverse”. Secondo Nadia Fraone “il termine ‘naturale’ non è solo sinonimo di ‘senza chimica’ o ‘bio’, ma oggi indica un approccio più funzionale, rispettoso della fisiologia, che mira a stimolare i processi endogeni di rigenerazione e bellezza rispettando l’individualità”.
“E’ un bene che il pubblico sia cosciente dei rischi che si corrono rivolgendosi a non medici o anche spendendo troppo poco – dice Emanuele Bartoletti – Il nostro Paese è invaso di sedicenti dottoresse dell’Est che vengono utilizzando prodotti non autorizzati in Europa, soprattutto acidi ialuronici, senza dare telefono, nome o indirizzo. La medicina estetica può e deve essere eseguita solo da laureati in medicina e chirurgia, anche stranieri, ma che abbiano un riconoscimento della laurea in Italia e che siano iscritti ad un Ordine dei Medici Provinciale. Per sapere se il professionista lo è, basta connettersi al sito della FNOMCeO e cercare il suo nome e cognome. Se è un medico non può non esservi”.
Il ‘medicina estetica day’ in termini di picco di menzioni nel periodo analizzato è stato il 17 febbraio quando si è registrato il maggior numero di post inerenti sia alla medicina estetica rigenerativa, alla cura della persona, ai casi di cronaca nera, ai trattamenti estetici irregolari e all’uso di prodotti scaduti o non idonei.
I veri trending topic
I post sui casi di cronaca sono tra quelli che riscuotono più interesse: da medici e non addetti ai lavori che praticano trattamenti illeciti, anche con prodotti scaduti o non idonei, dannosi e rischiosi per i pazienti (ad esempio iniezioni di silicone, al posto dell’acido ialuronico). Molto popolari anche le nuove tendenze ‘natural beauty’ e sulla medicina rigenerativa.
“Da medici, è nostro dovere distinguere nettamente la medicina estetica etica e sicura dalla pratica abusiva o scorretta – sottolinea Nadia Fraone – I prodotti scaduti, non tracciabili o impiegati off-label senza evidenza scientifica, possono causare complicanze gravi. Questo fenomeno non solo danneggia i pazienti, ma scredita l’intera categoria. Come Società scientifica, dobbiamo promuovere la cultura della medicina estetica funzionale, integrata e scientificamente validata, anche nell’ambito della ‘natural beauty’ e della medicina rigenerativa, che oggi attirano un grande interesse ma rischiano di essere banalizzate o travisate se non inquadrate correttamente. L’innovazione deve sempre camminare insieme alla responsabilità clinica e all’evidenza.”
Verso un nuovo concetto di medicina estetica
L’idea di medicina estetica che emerge da questa analisi è dunque diversa dal passato e configura una vera e propria ‘filosofia estetica’, che vuole prendere le distanze dalle ‘scorciatoie’ e dagli ‘artifici’, spostando il baricentro dell’interesse sul benessere psico-fisico e sulla bellezza naturale. Una medicina estetica insomma ‘delicata’ e più naturale, che offra risultati equilibrati e personalizzati, finalizzati al raggiungimento del benessere globale, che il vivere in armonia con il proprio corpo e il proprio aspetto fisico può dare, configurando così il superamento di un’idea di bellezza fine a se stessa.
“E questo non può che essere una grande soddisfazione per me e per tutto il Consiglio Direttivo della SIME che oramai da anni sta cercando di educare il pubblico al corretto ‘utilizzo’ della medicina estetica con talk show, decaloghi e podcast – conclude Bartoletti – I pazienti devono imparare a scegliere il giusto medico estetico, che non cede alle loro richieste senza sottoporli ad un check up di medicina estetica, che fornisca sempre loro un consenso informato prima di sottoporli a qualsiasi terapia e che abbia seguito un percorso formativo idoneo (Scuola quadriennale o Master universitario) che lo abbia formato a conoscere, . prevenire, riconoscere, e curare ogni tipo di complicanza Solo affidandosi ad un professionista serio si può avere il meglio da questa meravigliosa disciplina che ci permetterà di vivere la nostra vita nel completo equilibrio psicofisico”.

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