Il volto della Libertà… ma di chi? La storia (quasi seria) del viso più famoso d’America

Torna la rubrica della nostra Enrica Marcenaro:
L’arte che non ti aspetti: storie, pettegolezzi e confessioni dai dipinti più famosi
C’è un volto che guarda l’orizzonte da oltre un secolo, fiero, serio, impassibile, verde come una ninfa un po’ incavolata. È il volto della Statua della Libertà, il monumento più iconico degli Stati Uniti d’America. Ma vi siete mai chiesti di chi è, esattamente, quella faccia?
Spoiler: non è Beyoncé.

La Statua della Libertà, donata dalla Francia agli Stati Uniti nel 1886, è alta 93 metri, pesa 225 tonnellate e ha un’espressione… non proprio accogliente.
Lady Liberty non sorride a chi sta arrivando nella sua città. Sembra un po’ infastidita, come se volesse dire: “Venite a Manhattan un’altra volta, se proprio non potete farne a meno: ora ho mal di testa.”
E qui, allora, facciamoci la domanda da un milione di dollari: a chi si è ispirato Frédéric Auguste Bartholdi, l’artista francese che l’ha scolpita?

Secondo molte fonti, il volto della Statua della Libertà sarebbe quello della madre dello scultore; sembra che Lady Liberty sia proprio Charlotte Bartholdi.
Ma parliamo un attimo della corona con sette punte: siamo sicuri che sia il simbolo dei sette mari e dei sette continenti? Perché, magari, secondo una teoria alternativa molto seria (smentita da tutti tranne da noi), quelle punte potrebbero rappresentare: la ricezione del Wi-Fi transatlantico, i pensieri della statua dopo aver letto i commenti sotto un post politico, la quantità di caffè necessaria per restare svegli in coda nel traffico di New York, dal 1886 a oggi.
Sarà questo suo essere così scostante, il motivo che la rende il volto più fotografato… da dietro?

Non state a credere che questo accade perché la si vede arrivando in barca, cioè quando lei ti dà le spalle. La verità è che essendo una diva, a guardarsi indietro proprio non ce la fa.
Scherzi a parte. Che sia ispirata alla mamma dello scultore, alla dea romana Libertas, o a una visione ideale della giustizia, il volto della Statua della Libertà è diventato un simbolo globale.
Serio, silenzioso, imperturbabile.
E se non sorride… forse è perché ha portato il peso della libertà sulle spalle per oltre 130 anni.


Vive e lavora a Genova, insieme ai suoi libri, dove svolge la propria attività di giornalista professionista e studiosa di storia della critica d’arte e Futurismo. Convive con la SM da 18 anni. Ama la scrittura e le parole, il figlio, la vita, la sua famiglia.
Al suo attivo molte pubblicazioni e monografie di storia dell’arte. Svolge la professione giornalistica con passione da oltre trent’anni, si muove tra la carta stampata, i nuovi media, la TV. Ama parlare delle persone, con la gente e sempre a vantaggio della cultura sociale che fa crescere e aprire occhi e cuore. “Le persone sono sempre scopo primo e ultimo della mia scelta professionale, come servizio agli altri. Senza riserve”.