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Maria Anna d’Austria: il ritratto che nemmeno Photoshop poteva salvare

Maria Anna d’Austria, Velázquez (c. 1652, Museo del Prado)

Torna la rubrica della nostra Enrica Marcenaro:
L’arte che non ti aspetti: storie, pettegolezzi e confessioni dai dipinti più famosi

Nel cuore del Museo del Prado c’è un ritratto che non ammicca, non seduce, non illude. È quello di Maria Anna d’Austria, regina di Spagna, dipinta senza ritocchi né pietà da Velázquez o un suo discepolo. Un volto che non sarebbe mai finito su Instagram, ma che racconta molto più di una bellezza convenzionale: racconta potere, resistenza e…

Se pensate che la nobiltà del Seicento fosse tutta pizzi, merletti e volti angelici, mi sa che non avete ancora fatto i conti con la dura verità del realismo dinastico.

Il ritratto realizzato da Diego Velázquez (o un suo discepolo coraggioso) a Maria Anna d’Austria, la figlia dell’imperatore, regina di Spagna, non è solo un capolavoro della pittura barocca, ma dell’onestà pittorica, quella che non ha pietà.

A guardarlo bene, questo dipinto è come leggere un curriculum da regina e poi scoprire che la foto allegata non è quella giusta. Sul piano genealogico, Maria Anna è impeccabile: figlia, nipote, cugina e futura moglie di re. Ricca e potente oltre ogni dire. Sul piano estetico, però… sembra che il destino non sia stato affatto regale.

La sua mandibola? Più Asburgo di così non si può. Le labbra? Più che carnose, espansive. Lo sguardo? Perso nel vuoto cosmico tra corte spagnola e doveri matrimoniali. Il naso? C’è, si vede. E la pettinatura? Spaventosamente elaborata. Eppure, nella posa rigida, incastonata in chilometri di tessuto, Maria Anna ti fissa con una compostezza che sfida il giudizio più severo della Fashion Week di Milano.

Chiunque abbia dipinto questo ritratto merita una menzione d’onore. Non solo per l’abilità tecnica, ma per il coraggio, perché di Maria non ha idealizzato proprio nulla. Zero lifting pittorico. Niente occhi da cerbiatta o sorriso enigmatico. Solo Maria Anna, com’era, forse anche un filo peggio, così, per sicurezza.

Eppure. Benché Maria Anna non passerà alla storia come icona di bellezza, ricordiamoci che ha avuto un ruolo chiave nella politica europea, che ha generato re, stretto alleanze, governato.

Quindi, mentre uscite dal Museo del Prado, non pensate a lei come a una regina un po’ bruttina tutta da compatire. Maria Anna d’Austria non era bella… ma aveva stoffa. Tanta stoffa.

P.S. Se vi capitasse di pensare a quel quadro con troppa aria di sufficienza, il consiglio è di non ridere troppo forte. Le mura del Prado hanno orecchie. E le Asburgo… ancora i castelli.