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Estate e carico mentale: i 5 STOP per smettere di correre anche in vacanza (e tornare a respirare)

Estate e carico mentale: i 5 STOP per smettere di correre anche in vacanza

Anche l’estate può diventare un lavoro a tempo pieno. Secondo l’esperta Alessandra Bitelli, coach e pedagogista, luglio non è sinonimo di relax per molte donne: tra gestione familiare, lavoro e aspettative, il caldo si somma al carico mentale. Ma esiste una via d’uscita, ed è fatta di STOP 🛑 Cinque piccoli gesti, cinque rinunce consapevoli per liberarsi dal mito del multitasking e vivere finalmente una pausa vera.

Operative anche sotto il sole, a casa o in vacanza, per moltissime donne la pausa estiva è solo una leggenda, dimostrata anche dal fatto che il 64% si sente più affaticata d’estate che nei mesi lavorativi.
Il calendario dice estate, ma per molte donne la bella stagione porta più scadenze che sollievo. Luglio dovrebbe essere un tempo di pausa, ma si trasforma spesso in una versione più sudata e meno supportata della solita routine. Le scuole sono chiuse, il lavoro corre lo stesso, e chi regge tutto è sempre lei, la madre, la compagna, la figlia, la professionista. Il carico non cala, si riscalda. Stesse dinamiche, più caldo e meno aiuti. Ecco alcuni suggerimenti dell’esperta.

Alessandra Bitelli

“Siamo cresciute con l’idea che saper fare tutto insieme fosse un punto di forza ma più che multitasking siamo diventate specialiste nel resistere. Solo che la resistenza cronica logora. Luglio ci invita a fermarci, ma spesso lo fa solo a parole. E se non cambiamo sguardo – spiega Alessandra Bitelli, coach, pedagogista e autrice de “Il primo romanzo utile del coaching” – rischiamo di vivere la vacanza come un’ennesima prestazione da gestire. Ho dedicato un capitolo del mio libro per spiegare questo meccanismo di dover tenere insieme tutto, sempre, senza cedere un millimetro. Una convinzione radicata che genera frustrazione, senso di colpa e stanchezza silenziosa. Il suggerimento è netto ed è nella direzione di sostituire l’urgenza con la priorità, scegliendo dove stare, e soprattutto con chi”.

QUANDO LA VACANZA È SOLO UN CAMBIO DI LOCATION

Anche al mare si può correre. Anche sotto l’ombrellone si può rispondere a mail, ascoltare lamentele, pianificare logistica. Il corpo è in spiaggia, ma la mente è in mille altrove: casa, figli, lavoro, imprevisti. Quando manca una vera cesura, la vacanza diventa solo un trasloco di impegni, con lo zaino mentale sempre pieno.

“Una vera vacanza non si misura in chilometri percorsi – prosegue Bitelli – ma in pensieri che smetti di rincorrere. Se non ci concediamo uno spazio mentale senza doveri, cambiamo paesaggio ma restiamo prigioniere. Il luogo è solo il contenitore. La libertà vera comincia da dentro.”

IL MITO DEL MULTITASKING È FINITO (FINALMENTE)

Per anni ci hanno detto che fare tutto insieme era moderno, performante, vincente. Poi abbiamo scoperto che era solo estenuante. Fare una cosa alla volta non è inefficienza: è lucidità. Secondo una ricerca[1] il 64% delle donne tra i 35 e i 49 anni afferma di sentirsi più stanca in estate rispetto ai mesi lavorativi, a causa della gestione continua dei figli e dell’organizzazione domestica anche in vacanza.

“Il vero antidoto al multitasking non è la lista delle priorità, è il coraggio di lasciare indietro qualcosa. Fermarsi davvero significa riconoscere che non siamo al servizio dell’efficienza, ma della nostra energia. Il primo passo? Non un’aggiunta – continua Bitelli – , ma una rinuncia: scegliere una cosa sola, ogni giorno, da non fare. Perché a volte il vero potere sta nel sottrarre. E come dice il mio fisioterapista, il riposo fa parte dell’esercizio!”.

Il primo romanzo utile del coaching

I CINQUE STOP DA RISPETTARE

“Non si tratta solo di imparare a fermarsi, ma di capire cosa ci impedisce di farlo. I 5 STOP sono piccoli segnali quotidiani, a volte trascurabili – conclude BItelli – che rivelano un carico mentale più grande di quanto sembri”.

  1. Non fare il programma per tutti.
    Il tempo libero non ha bisogno di un’agenda. Lascia spazio all’improvvisazione, anche se i primi 10 minuti sembrano caos.
  2. Non dire “faccio io” anche quando non serve.
    A volte lo dici per anticipare la fatica di spiegare. Ma spiegare è educare. Lascia che anche gli altri imparino.
  3. Non controllare le mail di lavoro con il costume bagnato.
    Se ti sei concessa una pausa, rispettala. Se non puoi, almeno non fingere di essere in vacanza: la finzione stanca più della realtà.
  4. Impara a dire di no
    Se non ce la fai, non ce la fai. Impara a dire no senza aggiungere giustificazioni. Anche il caldo può essere un confine.
  5. Non pensare che un momento per te sia tempo rubato
    Non è così. Se non ti ricarichi, ti svuoti. E poi non resti per nessuno, nemmeno per te.

[1] https://www.ipsos.com/it-it/mind-health-report-fotografia-percezione-salute-benessere-mentale-italia