Ginny&Georgia: una serie Netflix da guardare tutta d’un fiato
Al primo posto nella classifica Netflix, Ginny&Georgia è la storia di due donne forti: da una parte Georgia, una moderna madre trentenne, e dall’altra Ginny, figlia adolescente, avuta dal primo amore con un ragazzo di colore.
A una prima impressione la serie può sembrare molto leggera e superficiale, ma già dal primo episodio ci si rende conto che il racconto è un intreccio di storie ricco di colpi di scena.
La serie inizia con l’ennesimo trasloco di Georgia e i suoi due figli, Ginny e Austin il fratellino più piccolo avuto da un uomo diverso, nella cittadina di Wellsbury.
Mentre Austin dimostra difficoltà ad ambientarsi nella nuova città e scuola per via dei bulli della classe, Ginny nella nuova scuola inizia ad avere finalmente una vita normale. Entra in un gruppo di amiche, inizia a uscire con i ragazzi, prende sempre più coraggio e autostima e si sente finalmente libera di vivere nonostante le difficoltà familiari e sociali.
Georgia, dall’altra parte, incarna sempre più il ruolo di madre giovane e giovanile. Donna dallo spirito libero che riesce a destreggiarsi con facilità in qualsiasi occasione, trova subito un lavoro e anche un nuovo compagno.
Una vita apparentemente perfetta, almeno per Ginny e Georgia, che però non durerà a lungo: i segreti di Georgia e il suo passato emergono man mano con gli episodi e così anche gli screzi con la figlia alla quale ha nascosto tutto il suo passato per proteggerla.
In 10 episodi, da circa 50 minuti ciascuno, vengono affrontate molte tematiche: il rapporto madre-figlia, i brividi delle prime volte sia con le amicizie che nelle storie d’amore, il bullismo, la discriminazione razziale, l’amore gay, le differenze di genere ma anche della classe sociale, l’autolesionismo, l’abuso, la separazione.
La serie creata da Sarah Lambert con Debra J. Fisher come showrunner, pone al centro della narrazione le fragilità delle differenze sociali e culturali e il concetto di “maschera” come oggetto per nascondersi, proteggersi ma anche mascherare i difetti, in un contesto contemporaneo e multiculturale. Ciò che colpisce di più di questa serie è la semplicità con cui vengono affrontate le varie tematiche, in particolare ciò che ruota attorno ai personaggi femminili: l’indipendenza, le fragilità, il coraggio e la determinazione.
Il finale della prima stagione è volutamente aperto e nonostante Netflix non abbia ancora comunicato il rinnovo della serie, i numeri raggiunti e l’approvazione del pubblico e della critica fanno sicuramente pensare almeno a una seconda stagione.
Buona visione pink women.
Padova – Laurea in Comunicazione
Barcellona – Stage Web Marketing
Milano – Corso Web Design – Città attuale
La #comunicazionedigitale è la mia lingua, i #socialmedia sono la mia quotidianità, l’innovazione e la creatività sono i miei punti di forza.
Sostenitrice del #selfempowerment femminile