fbpx

Pink Society

lo sguardo rosa sulla società

Presbiopia, dopo i 40 anni, le lenti progressive servono quasi a tutti

Presbiopia, dopo i 40 anni

La presbiopia interessa 28 milioni di italiani. È la difficoltà a mettere a fuoco da vicino. Si presenta dopo i 40 anni, in misura superiore negli uomini 47% rispetto alle donne 43%.

Oltre 1.800 esperti, medici oculisti, ottici e operatori del settore, riuniti, sia in presenza sia in streaming, a Milano al Convegno B2Eyes organizzato da Fabiano Gruppo Editoriale (FGE). Una due giorni per informare sulla correzione della presbiopia oggi: le novità tecnologiche, le procedure, il percorso e le lenti progressive personalizzate capaci di superare le note difficoltà di adattamento ormai ricordo di un lontano passato caratterizzato da carenze tecnologiche.

Negli ultimi anni l’utilizzo di strumenti digitali quali pc, smartphone e tablet è cresciuto esponenzialmente. Con il picco della pandemia una adeguata ed efficiente correzione dei difetti di vista è diventata indispensabile per tutti. Lavoro e studio in smart working hanno monopolizzato ogni cosa. Addirittura, la stessa opportunità di socializzare. Tutto questo ha modificato il modo di vedere delle persone. La necessità di messa a fuoco a distanza ravvicinata costringe l’occhio a un importante impegno accomodativo e di convergenza per ogni singola attività. Spostare continuamente l’attenzione dalla tastiera al monitor, al foglio, e controllare lo smartphone, nelle diverse distanze, costringe l’occhio a una stressante e continua messa a fuoco. Le lenti progressive di ultima generazione consentono la contemporanea messa a fuoco a differenti distanze (lettura, computer, televisione), permettendo di vedere perfettamente senza stancare gli occhi e senza essere obbligati a utilizzare diversi occhiali per ogni singola distanza.

«Le patologie oculari, così come i difetti funzionali della vista sono un aspetto centrale della presa in carico del paziente anziano – dichiara nel suo messaggio al convegno Andrea Mandelli, Vicepresidente della Camera dei deputati e presidente FOFI – anche per la necessità di mantenere il più a lungo possibile l’autonomia della persona.
Soprattutto oggi che, sempre più, si deve ricorrere alle tecnologie informatiche per le necessità più diverse, e un disturbo come la presbiopia può compromettere la qualità della vita e la funzionalità». L’esperienza della pandemia ha reso evidente la necessità di rafforzare l’assistenza territoriale, mettendo in rete tutti i professionisti sanitari presenti sul territorio. «L’impatto della pandemia è stato molto forte – continua Mandelli – analizzando i dati di 20 paesi emerge che nel 2020 le prestazioni sanitarie non legate alla Covid, si sono ridotte in media del 37% e, in particolare, le visite sono calate del 42%, le prestazioni diagnostiche del 31% e la tendenza si è mantenuta nel 2021. L’Italia rientra in questo quadro e, oggi, si impone il tema del recupero delle prestazioni mancate in settori critici come l’oncologia e la cardiologia, e un intervento importante sulle liste d’attesa. Anche su questi aspetti è evidente che un potenziamento dell’assistenza territoriale con un aumento può rivelarsi decisivo».

La presbiopia riguarda la quasi totalità delle persone a partire dai 40 anni e non deve essere sottovalutata. È importante sottoporsi alla visita oculistica e promuovere l’uso degli occhiali con lenti personalizzate per ogni singola
persona. «La difficoltà a leggere da vicino è la penalizzazione del difetto visivo più diffusa nel mondo – afferma il Dr. Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana –. Oggi, le tecnologie di correzione sono traordinariamente efficaci e non paragonabili a quelle di pochi anni fa. Questa è una opportunità da non perdere che risolve le difficoltà di tutti. Tutto incomincia allo scadere dei 40 anni per peggiorare fino ai 55 quando si stabilizza definitivamente. Una perfetta individuazione dei difetti di vista, anche i più leggeri, corretti con i migliori occhiali a tecnologia avanzata rimane l’obiettivo prioritario per sostenere la salvaguardia della vista.

Oggi, la visita medico oculistica utilizzando i più innovativi strumenti diagnostici è capace di prevenire l’insorgenza delle malattie oculari specialmente nei bambini e nelle persone della terza età. Non farlo comporta il raddoppio delle persone cieche entro il 2030. Sottoporsi alle visite medico oculistiche programmate da SOI rimane la scelta responsabile capace di tutelare la vista di tutti». Calendario “per vedere fatti vedere” SOI: alla nascita, entro i tre anni, il primo giorno di scuola, a 8, 9 e 10 anni, dai 40 ai 60 anni annualmente e dopo i 60 anni ogni anno.

Durante la pandemia le ore passate davanti a un video sono aumentate per tutti: smart working, Dad, video-chat per passare il tempo. Tutto questo, nella stragrande maggioranza dei casi, senza disporre di tavoli e sedie ergonomiche che consentono la distanza corretta e schermi di protezione dalla “luce blu” degli apparecchi elettronici che aumentano il rischio di affaticamento degli occhi, di mal di testa e stanchezza. Da qui nasce la necessità di compensare le diverse distanze focali con soluzioni ottiche disponibili nei centri specializzati.

«Nei centri ottici oltre a seguire le indicazioni governative per quanto riguarda gel, guanti, mascherine e sanificazione abbiamo dovuto rivedere le modalità operative che non consentono di mantenere la distanza di almeno un metro – spiega Andrea Afragoli, Presidente Federottica -. Andare in un centro ottico significa essere in un luogo dove l’attenzione alla sicurezza di portatori di occhiali e personale è molto elevata. Federottica ha messo a punto dei protocolli di sicurezza da seguire che tengono conto delle nostre specificità, come le diverse misurazioni o aiuto nell’applicare lenti a contatto, e supportare gli ottici- optometristi nell’uso adeguato di questi strumenti».

Il lockdown ha determinato l’aumento di apparecchiature digitali nella vita quotidiana e il bisogno di soluzioni ottiche il più efficaci possibile, e contemporaneamente adottare misure di protezione dell’apparato visivo. «L’effetto della pandemia in un mercato resiliente come quello dell’ottica ha portato un impatto più contenuto rispetto a quanto si è registrato su altri mercati – spiega Marco Procacciante, Amministratore Delegato Vision Group-. Per il 2021 ci attendiamo una ripresa con un riavvicinamento ai risultati del 2019. All’interno delle differenti categorie, le lenti oftalmiche sono quelle che hanno registrato le performance migliori. Per quanto riguarda quest’ultimo comparto ci aspettiamo di avvicinarci ai volumi del 2019, con una crescita del fatturato, grazie al miglioramento del mix, in particolare sulle progressive alto di gamma e personalizzate. È importante saper personalizzare la proposta verso il consumatore, trasformando la tecnologia in un beneficio concreto e rendere l’utilizzo delle lenti progressive una esperienza soddisfacente. – E continua – la possibilità di personalizzazione riguarda, oltre che le geometrie per le funzioni d’uso, anche i materiali ed i trattamenti disponibili, anti-luce Blu, anti UV, la tecnologia fotocromatica».
La formazione gioca un ruolo fondamentale in un ambito in cui le tecnologie disponibili sul mercato richiedono un aggiornamento costante degli operatori.

“Anche in questo settore come in tutti la strategia di Regione Lombardia e del nostro Assessorato si basa su un costane dialogo con le aziende del nostro territorio per raccogliere le esigenze prevalenti e calibrare al meglio le nostre politiche formative. – Informa Melania Rizzoli, Assessore Formazione e lavoro Regione Lombardia – La formazione deve essere di qualità e deve saper rispondere ad esigenze reali. Solo così potrà sostenere la competitività delle nostre aziende e l’occupabilità dei nostri cittadini”.

Chiediamo al Dr. Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana, che cosa è la presbiopia e come è possibile correggerla

La presbiopia è un processo naturale inevitabile che si presenta dopo i 40 anni, in misura superiore negli uomini 47% rispetto alle donne 43%. Quali sono i campanelli d’allarme da non sottovalutare?

In realtà la strategia dei campanelli d’allarme è ormai superata dal calendario delle visite medico oculistiche distribuito da anni dalla Società Oftalmologica Italiana: dai 40 ai 60 anni una visita medico oculistica ogni due anni e dopo i 60 anni una volta all’anno. Questa è l’assicurazione per poter godere sempre della miglior vista possibile e continuare a vedere al meglio. Oggi la visita medica oculistica è arricchita dall’utilizzo massivo di nuove tecnologie diagnostiche di una precisione impensabile solo 10 anni fa. Questo ci ha permesso di essere molto efficaci e di salvare la vista ogni anno ad oltre un milione di Persone a rischio cecità.

Come si può correggere la presbiopia. Il difetto visivo non è stabile e può progredire. Ogni quanto tempo è necessario sottoporsi a un controllo?

La difficoltà a leggere da vicino è il difetto visivo più comune nel mondo. Gli occhiali fin da quando sono comparsi sono stati sempre utilizzati per la correzione della presbiopia. Oggi le conoscenze e le tecnologie hanno fatto passi da gigante e questa è una opportunità da non perdere che da vantaggi a tutti. Il problema può incominciare allo scadere dei 40 anni, e progredisce fino ai 55 per poi generalmente stabilizzarsi. Una perfetta individuazione della correzione necessaria associata a un esame medico oculistico capace di escludere la presenza delle numerose patologie oculari che si moltiplicano con l’età sono la perfetta soluzione per vedere bene e non penalizzare la vista in modo permanente. Sottoponendosi alle visite medico oculistiche programmate da SOI rimane la scelta responsabile capace di tutelare la vista di tutti.

L’uso di strumenti digitali quali pc, smartphone e tablet nella vita quotidiana e lavorativa è ormai la norma e questo obbliga a un continuo cambiamento di prospettiva e distanza dal pc al foglio al cellulare. Quali sono i consigli per non affaticare troppo la vista?

Prima di tutto correggere perfettamente i difetti di vista sia da lontano che per vicino. Prendersi cura dell’occhio secco che sta colpendo un sempre maggior numero di Persone. Comprendere che armonizzare le tecnologie innovative delle lenti progressive senza voltarsi indietro a guardare il passato è la scelta migliore e più efficace. Oggi le difficoltà e le insoddisfazioni di un tempo sono state completamente superate. Siamo noi che dobbiamo diventare più armonici con l’utilizzo degli strumenti digitali che ormai stanno condizionando positivamente la nostra vita senza altra possibile scelta.

La presbiopia è un difetto che se non controllato causa mal di testa e affaticamento della vista. Quando impatta la qualità della vita delle persone?

Ma semplicemente una persona presbite non riesce più a vedere da vicino, leggere disegnare lavorare. Oggi non è possibile. Per questo negli ultimi 10 anni l’evoluzione delle lenti è riuscita a soddisfare una necessità globale che ha portato beneficio a miliardi di Persone. E non è possibile tornare indietro. Anzi la tecnologia gira a mille con sempre migliori benefici. Sembra tutto inarrestabile come la necessità di utilizzare il meglio per mantenere la nostra vista perfetta e senza problemi