Libri: Una lettera per Sara di Maurizio De Giovanni
Ormai la tendenza è di lasciare i finali aperti. Tanto che per entrare nei personaggi e nella storia devi per forza andare in ordine cronologico nella lettura. È il caso anche di Una lettera per Sara.
Questa volta Sara Morozzi, l’ex poliziotta dei servizi, si trova ad indagare sottotraccia su un caso irrisolto, vecchio di 30 anni: la scomparsa misteriosa della sorella di un collega in pensione, il vicecommissario Angelo Fusco, ritrovata poi cadavere a distanza di 6 mesi. A riaccendere i riflettori, un detenuto in fin di vita che tenta, senza riuscirci, di parlare proprio con Fusco. Questo spinge Sara e la sua squadra – Viola, la nuora fotoreporter e l’ispettore Davide Pardo – a cercare le risposte necessarie, sia per scoprire la verità, sia soprattutto per dare conforto al vicecommissario, a sua volta con i giorni contati per un cancro allo stomaco.
Man mano che i diversi tasselli vanno a comporre il mosaico, Sara si rende però conto che quella storia, in apparenza lontana anni luce, e non solo temporalmente, coinvolge pesantemente l’uomo della sua vita, scomparso da poco, capo di quel servizio di cui lei era dipendente e del quale pensava di sapere tutto. Un segreto inconfessabile, che conduce Sara nei territori insidiosi della memoria collettiva (e criminale) del Paese, a fare luce su chi siamo veramente e non chi crediamo di essere.
Maurizio De Giovanni è uno dei maestri del noir italiano e secondo me il personaggio di Sara Morozzi è tra i meglio scritti e più azzeccati in assoluto.
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Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.