15 anni dopo Come d’incanto, Amy Adams torna a vestire i panni di Giselle in Come per Disincanto e vissero infelici e scontenti, dal 18 novembre su Disney+
15 anni fa, nei cinema di tutto il mondo arrivava un film destinato a diventare un cult tra i film per famiglie nel mondo Disney: Come d’incanto. Una quasi principessa veniva catapultata, dal mondo delle fiabe cartoon di Andalasia, dove bene e male non possono essere confusi, alla realissima e pienissima di sfumature New York City.
Era Giselle, interpretata da un allora poco conosciuta Amy Adams che grazie a questo film fece un netto balzo in avanti e iniziò la sua ora sfavillante carriera. Il 18 novembre, su Disney+, potremo scoprire con Come per disincanto e vissero infelici e scontenti, ciò che è avvenuto dopo il Vissero felici e contenti del mondo reale scelto da Giselle a fine film, accanto al suo “principe azzurro” l’avvocato Robert (Patrick Dempsey) e la figlia di lui, Morgan (Gabriella Baldacchino). In una conferenza mondiale via zoom abbiamo incontrato il regista Adam Shankman, il compositore icona Alan Menken, il cast storico composto da Amy Adams, Patrick Dempsey, Idina Menzel e Gabriella Carunchio e le new entry Maya Rudolph nel ruolo della un po’ villain Malvina Monroe e Yvette Nicole Brown.
Come per disincanto ritrova i suoi protagonisti 10 anni dopo averli lasciati. Giselle ha scelto di abbandonare definitivamente il mondo apparentemente perfetto e musical di Andalasia per una vita concreta ma d’amore con Robert e la ora adolescente Morgan. Intanto è arrivata una bimba e la vita della città le sta un po’ stretta. Soluzione a tutti i problemi? Trovare un posto per decomprimere un po’ il ritmo frenetico della città, una dimensione più ampia e magari leggermente più fiabesca: la periferia. Un trasloco e un cambio di vita per la nostra eroina, cambiamento che Amy Adams si appresta subito a raccontarci: “
È stato tutto molto interessante per me perché con questo film abbiamo avuto l’opportunità di guardare a come Giselle è diventata oggi. L’abbiamo lasciata nel film precedente alla fine della sua evoluzione ed abbiamo trasportato quella maturità fino a questo sequel, cercando di renderla una persona che sta con i piedi per terra senza mai dimenticare l’essenza dei suoi sentimenti. L’importante era che Giselle non perdesse mai quella gioia, innocenza, purezza e quel suo essere naive che la rendono e l’avevano resa così speciale. Questo è stato il punto di partenza”. I puri cinefili potrebbero non considerarla ma nel mondo Disney e in quello dei musical, Idina Menzel è una vera e propria istituzione. Non è solo la voce ufficiale di Elsa di Frozen ma è icona del musical a Broadway con all’attivo un Tony Award vinto, varie nomination e partecipazioni di prestigio in serie TV tra cui, aggiungeremmo quasi ovviamente, Glee. Nel ruolo di Nancy, Menzel nel primo film faceva il percorso opposto a quello della protagonista Giselle. Sceglieva il mondo delle fiabe e l’amore del principe di Andalasia in opposizione alla cinica New York. Qui la vedremo tornare al mondo “ reale” per andare a trovare, con il marito Re Edward (James Marsden) gli ex fidanzati. “Con il regista Adam Shankman abbiamo cercato di trovare un equilibrio con chi Nancy era prima e chi è adesso. Ci siamo parlati e abbiamo discusso per esempio su quanto Nancy avesse mantenuto il suo accento newyorkese oppure quanto idilliaca, romantica e perfetta fosse Andalasia. Ad ogni modo, per me è stato facile tornare ad indossare un corsetto”.
Il punto focale di Come per disincanto è il rapporto madre-figlia, quello tra Giselle e Morgan, adolescente in piena fase di ribellione che mal si sta adattando al trasferimento di tutta la famiglia in periferia, lontano da New York. La voglia di Giselle di rimettere a posto le cose è così forte che sfocia in un incantesimo che finisce per riordinare tutto per il peggio. Velocemente, da madre adottiva di Morgan si trasforma in vera e propria matrigna delle favole. Come sottolinea il regista Shankman in conferenza: “Giselle non riesce ad accettare il fatto che, qualunque cosa faccia, non può creare da sola un lieto fine e decide quindi di usare la magia per portare tutti in una felicità da favola, non considerando le conseguenze dell’esprimere questo desiderio, capovolgendo il mondo intero e peggiorando le cose”. Tra le new entry del film, una sorta di regina cattiva della nuova cittadina, Malvina Monroe dal volto e le fattezze di Maya Rudolph, attrice entusiasta di questa nuova esperienza in musical: “Era il sogno della Maya bambina, essere dentro un musical”. Quasi a fine conferenza, arriva la domanda amarcord per il cast sul loro ricordo del debutto di Come D’incanto, 15 anni fa.
Amy Adams risponde per tutti: “Con Come D’incanto stavamo facendo un grande salto nel vuoto. Sapevo quanto amassi Giselle e quanto credessi nel suo spirito ma ci siamo immersi in quest’avventura senza sapere come il pubblico l’avrebbe accolta e se l’avrebbe capita. Non so se Patrick lo ricorda ma ero spaventatissima la sera della prima a Londra. Per la prima parte del film era tutto così tranquillo. Poi mi ricordo che dopo il brano Happy Working, si è percepito proprio un cambio di energia in sala e si vedeva che il pubblico aveva iniziato a coinvolgersi nel viaggio del film. Mi sono molto emozionata. per il fatto che capissero Giselle, la sua purezza ed è stato un momento meraviglioso e speciale. È avvenuto poi tutto all’inizio della mia carriera e questo film ha significato molto per me personalmente e artisticamente. Sono molto grata per aver avuto la possibilità di tornare a rivisitare Giselle a questo punto della mia vita. E’ come se non mi avesse mai lasciato”.
Napoletana trapiantata a Roma nel 2006, dopo un inizio da programmatore di rassegne cinematografiche, si dedica al giornalismo di cinema, prima per una radio internazionale, poi in TV come critico cinematografico e su riviste e magazine specializzati. Dalla maternità in poi si dedica anche a scrivere delle infinite sfumature dell’essere donna e mamma. Nel tempo libero che riesce a trovare, si dedica all’altra sua grande passione: cantare con Le Mani Avanti, un coro a cappella di 30 elementi.