Libro della settimana: La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker
Un giorno di fine agosto una ragazza di quindici anni muore assasinata ad Aurora, nel New Hampshire. Si chiama Nola Kellergan. Nola è una ragazza piena di vita e di sogni, per usare le parole di tutte le persone che l’hanno conosciuta. Sarebbe però difficile circoscrivere le cause della sua morte agli eventi di quel 30 agosto 1975.
Tutto potrebbe aver avuto inizio molto prima, forse negli anni ’60 quando i suoi genitori preferirono non vedere. O forse in una notte del 1964, quando un ragazzo viene sfigurato per sempre dalle botte di una banda di teppisti ubriachi. O forse tutto comincia in un pomeriggio del giugno del 1975, quando Harry Quebert, aspirante scrittore di New York e Nola si incontrano sulla spiaggia di Aurora e si innamorano perdutamente. Lui ha più del doppio dei suoi anni.
È difficile parlare di un giallo rimanendo in confini leciti per non spoilerare. Diciamo che ho cercato di dare alcune indicazioni per entrare in La verità sul caso Harry Quebert, firmato da Joel Dicker, un romanzo che ti travolge dalla prima all’ultima pagina: geniale, divertente, appassionante, un caso editoriale alcuni anni fa e che io ho dimenticato per troppo tempo nella libreria. In realtà l’abbrivio è datato 2008 quando il cadavere di Nola viene trovato per caso, ad oltre 30 anni dalla scomparsa, sepolto nel giardino della casa di Quebert. Le indagini, frettolose e guidate, ne fanno il colpevole ideale, e lui non fa più di tanto per scagionarsi.
È Marcus Goldman, amico e allievo di Quebert, in crisi di ispirazione dopo il successo clamoroso del primo libro, a tentare di salvarlo, ricostruendo 30 anni di storia: i non detti, i segreti inconfessabili, gli amori, le perversioni, il lato oscuro di un paese e delle persone che lo abitano. Ne nasce un volume, in cui Goldman crede di raccontare la verità sul caso. Ma, come accade quasi sempre, la verità sta nei dintorni, e spesso dove non ti aspetti. A trovarla è sempre Marcus, che farà ammenda dello sbaglio, ricompensando per quanto possibile le persone coinvolte ingiustamente.
Non fatevi spaventare dalle 770 pagine. Non ve ne accorgerete nemmeno e ne sarà valsa la pena.
Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.