Libro della settimana: “Il ritratto del diavolo” di Anton Giulio Barrili, scopri il fascino del mistero in un romanzo storico affascinante
“Il ritratto del diavolo” di Anton Giulio Barrili è un romanzo che cattura l’immaginazione e stuzzica la curiosità. L’autore, con maestria narrativa, ci trasporta in un mondo dove mistero e passione si intrecciano in una storia avvincente.
Una Trama Avvincente
La trama del libro è un intreccio di mistero e avventura, con un’ambientazione storica ricca e dettagliata. Il protagonista, un pittore talentuoso ma tormentato, si imbatte in una serie di eventi che lo portano a confrontarsi con i demoni sia interni che esterni.
I Protagonisti e l’Ambiente Narrativo
I personaggi sono ben delineati, ognuno con le proprie sfumature e complessità. Il protagonista, in particolare, è un personaggio profondamente umano, la cui lotta interiore è descritta con grande sensibilità. L’ambientazione, con i suoi dettagli storici e artistici, aggiunge profondità al racconto.
Tematiche Profonde e Universali
Le tematiche del libro, come la lotta tra bene e male, la redenzione e la perdita, sono universali e trattate con un approccio originale. L’autore esplora queste idee in modo che risuonino profondamente con il lettore, offrendo spunti di riflessione che vanno oltre la semplice narrazione.
Perché Leggerlo?
“Il ritratto del diavolo” non è solo una storia appassionante; è anche un’opera che fa parte di un progetto culturale più ampio. Parte della collana TREDITION CLASSICS, il libro si unisce a opere storiche di grande valore, contribuendo a preservare la letteratura e a promuovere la cultura. Questo romanzo offre non solo un’avventura letteraria indimenticabile ma fa anche parte di un progetto per impedire che migliaia di opere importanti cadano nell’oblio.
Conclusione
“Il ritratto del diavolo” è una lettura imperdibile per chi ama i romanzi storici e le storie avvincenti. È un libro che non solo intrattiene ma anche arricchisce culturalmente, offrendo una prospettiva unica su tematiche universali.
Estratto:
Mastro Jacopo, intanto, scendeva dal ponte per ritornarsene a casa. Spinello Spinelli domandò in grazia di poterlo compagnare un tratto. Tanto, era tutta strada per lui, essendo la sua abitazione da quella medesima parte della città.
Come furono in via dell’Orto, poco lunge dal Duomo, il giovane disse a mastro Jacopo:
–Ecco l’uscio di casa mia. Se permettete, maestro, dò un salto fin lassù, prendo i miei disegni, che avete mostrato desiderio di vedere, e vi raggiungo subito.
–Fa come ti piace;–rispose mastro Jacopo.
Spinello Spinelli andò via lesto come un capriolo, anzi come uno scoiattolo; fece una manata delle sue carte, e, scendendo gli scalini a quattro a quattro, ritornò sulla via. Mastro Jacopo quando egli lo raggiunse, non era ancora giunto all’angolo del Duomo.
Il vecchio pittore diede una rapida occhiata a tutti quei fogli. Erano studi dal vero, o reminiscenze, motivi buttati là.
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Leggo libri, vedo gente, faccio cose.
Non credo nell’oroscopo ma lo leggo tutti i giorni.