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La Cuoca di Bernardo Strozzi – Quando il Barocco incontra Masterchef (metaforicamente)

La Cuoca di Bernardo Strozzi, c. 1625
La Cuoca di Bernardo Strozzi, c. 1625

Torna la rubrica della nostra Enrica Marcenaro:
L’arte che non ti aspetti: storie, pettegolezzi e confessioni dai dipinti più famosi

Nel pieno del Barocco, Bernardo Strozzi dipinge non una Madonna, ma una donna vera: una cuoca sicura di sé, padrona della cucina e della scena. Un’opera che profuma di spezie e rivoluzione, e che celebra la dignità del lavoro femminile molto prima delle telecamere di MasterChef.

Nessuna Madonna o santo in estasi sono protagonisti di questo quadro. Qui ci troviamo al cospetto di una regina. Non una di quelle con la corona: è una donna in grembiule che comanda pentole, polli e padelle con la stessa autorità di un generale in battaglia.

È Bernardo Strozzi, un genovese doc, a regalarci questo quadro dipinto nel 1625. Ne è protagonista assoluta una donna bella, sorridente e piena di vita, che con il suo sguardo sembra voler dire: “Sì, ho cucinato tutto io, e no, non ti do la ricetta.”

E dietro di lei, un tripudio di ingredienti degni di un banchetto nuziale: carni, uova, verdure, stoviglie, piatti e profumi. Sembra quasi che Strozzi abbia dipinto il primo episodio di MasterChef: Edizione Seicento.

Ma attenzione: non è solo un quadro di genere. È una rivoluzione silenziosa. In un’epoca in cui le donne venivano ritratte come muse, sante o Madonne, Strozzi dipinge una donna che lavora, vive, e probabilmente cucina meglio di chiunque nell’intera Repubblica.

E poi c’è il dettaglio più gustoso: lei ci guarda.
Davvero.
Ha quello sguardo da “io so qualcosa che tu non sai”, forse la ricetta segreta della zuppa o magari o il senso della vita stessa.

Insomma, La Cuoca non è solo un’opera d’arte: è una ode al quotidiano, alla dignità del lavoro manuale, alla gloria della cucina.

E una tela che profuma di basilico, rosmarino, sacrificio e saggezza. Ti regala pace.

E ora… chi di voi ha fame?