Rossella Fiamingo, una spada nella roccia della Sicilia
“Schopenhauer dev’essere un testone; ha capito una gran verità, che a propagare una dottrina bisogna innanzi tutto render filosofica la spada.“
Francesco de Sanctis
Alla Trinacria, il simbolo della Sicilia rappresentato da una testa femminile con tre gambe, si potrebbero aggiungere, la spada, la sciabola e il fioretto. Le tre armi della scherma. E’ in questa magnifica terra a sud del paese, lontano dai enormi centri metropolitani del continente, che uno sport affascinante come la scherma da moltissimi decenni ha attecchito profondamente e in barba alle croniche carenze strutturali, dando i natali ad atleti di primissimo ordine. Come ad esempio la catanese Rossella Fiamingo, diventata in questi anni una fiera portabandiera della scherma siciliana, nonché rivendicatrice appassionata delle sue origini e del luogo natio fino al punto di scegliere di non emigrare in zone geografiche sicuramente più dotate dal punto di vista delle strutture sportive.
La sua romanzesca medaglia d’argento nella Spada alle Olimpiadi di Rio ha rinfoltito il congruo bottino delle medaglie conquistate dagli atleti siciliani nella storia della competizione a cinque cerchi. Rossella, 29 anni, è una delle spadiste più forti al mondo avendo vinto per due volte consecutive la medaglia d’oro nella spada individuale ai mondiali di scherma, nel 2014 e nel 2015. I suoi sono record difficilmente eguagliabili: è la prima spadista italiana ad aver vinto due mondiali nella spada femminile individuale e la terza spadista al mondo ad essersi aggiudicata due titoli mondiali consecutivi. Prima di lei solo due atlete erano riuscite nell’impresa, l’ungherese Mariann Horvath nel 1991 e 1992 e la francese Laura Flessel-Colovic nel 1998 e nel 1999.
- Ciao Rossella, immagino che ti trovi nella tua Sicilia in questo momento…
Sì, sono tornata da qualche giorno dal ritiro della Nazionale a Formia e adesso sono a casa.
- Sei siciliana, sei nata e vivi tuttora a Catania. Com’è il rapporto con la tua terra e cosa rappresenta per te la Sicilia?
E’ un rapporto molto forte, viscerale. Non mi sono mai allontanata per molto tempo da qui e non ho mai avuto il desiderio di farlo perché, nonostante i problemi mi sono sempre trovata a mio agio qui, dove vivo. Qui ho iniziato a praticare la scherma a 7 anni grazie al mio maestro Gianni Sperlinga, con lui ho fatto un percorso lunghissimo che ormai dura da 22 anni. A Catania ho studiato all’Università, qui ho preso anche un diploma al Conservatorio, mettendo al primo posto la mia terra e riuscendo a concentrare tutte le cose in questa regione. Come molti meridionali ho una certa difficoltà a sradicare le mie radici, culturali, sociali e familiari. Mi sento certamente coccolata in Sicilia. Ad ogni modo mi sposto frequentemente per le gare in Europa e i ritiri della Nazionale, poi sento il bisogno di ritornare a casa!
- Nonostante il successo traspare sempre una certa umiltà unita a uno spiccato senso di socialità nelle tue interviste.
Non riesco a definirmi da sola come una persona umile, di sicuro un valore a cui credo è quello dell’amicizia, parlo degli amici di sempre, quelli del condominio e della prima comitiva. Mi piace restare sempre me stessa ed essere legata anche al mio passato perché anche grazie a questi punti fermi sono arrivata così in alto nella scherma.
- La Sicilia è da decenni una regione legata a doppio filo con uno sport come la scherma ma il vostro presidente regionale della Federazione ha spesso lamentato una cronica carenza di fondi e strutture sportive. Lo avverti e ti pesa questo disagio?
Sì, indubbiamente esiste. Considera che mi allenavo in una palestra comunale che è stata chiusa per ristrutturazione. Adesso mi alleno a casa del mio maestro, nel piano di sotto adibito a palestra… non è quello che ti aspetti per un’atleta olimpica, il problema strutturale c’è e si tocca con mano, anche se inversamente proporzionale al livello della scuola e dei maestri che è molto alto.
- Hai iniziato a praticare questo sport sin da bambina, era il tuo primo desiderio?
I miei sport preferiti da bambina erano la danza classica e la ginnastica ritmica, inoltre volevo fare la cantante. Inizialmente mi vedevo come una ballerina, ma con il tempo ho continuato con la scherma e poi ho studiato pianoforte.
- Ti sei laureata in dietistica durante il lockdown con una tesi sul rapporto tra la figura del dietista e uno sport come la scherma. Quali sono le differenze più significative tra la dieta di una schermitrice e quella di una pallavolista o di una calciatrice, ad esempio?
Le differenze sono tante, per prima cosa bisognerebbe valutare individualmente il proprio fisico, poi la quantità, la durata e il tipo di allenamenti settimanali o mensili per ogni atleta. In uno sport come la scherma la prestanza fisica è importante, ma è ancor più importante l’aspetto mentale.
- Con molte pause tra tutti gli assalti la scherma sembra avere alcune analogie con il tennis, ti è mai capitato di perdere totalmente la concentrazione tra una pausa e l’altra?
E’ vero, da quel punto di vista i due sport si somigliano. La concentrazione si può perdere anche mentre si sta combattendo, a volte può essere anche dovuto a un problema di disidratazione, in quel caso si fa in modo che non accada cercando aiuto nella corretta alimentazione e negli integratori.
- La sintesi delle tre armi della scherma che per te simboleggiano istinto (sciabola), riflessività (spada) e una via di mezzo tra entrambi (fioretto) rispecchia il tuo carattere? Ti senti una persona riflessiva senza una spada in mano, anche fuori dalla pedana?
Sì, nella spada ci vuole molta pazienza perché il bersaglio valido equivale a tutto il corpo, quindi devi essere molto sicuro prima di attaccare, non puoi azzardare senza aver ponderato tutti i rischi. Mi identifico nella spada perché anche nella vita sono molto riflessiva.
- Prima facevi riferimento al tuo diploma al Conservatorio; la musica occupa ancora un posto importante della tua vita?
Sì, senza ombra di dubbio, anzi, adesso in misura maggiore. Durante il periodo universitario ho temporaneamente abbandonato la musica, da quando mi sono laureata ho ripreso a suonare il pianoforte per un’oretta al giorno. Mi aiuta tantissimo anche perché c’è un’analogia con la scherma, dove devi essere in grado di prevedere un’azione prima che accada. Nel pianoforte bisogna essere bravi a fotografare nella propria mene la nota successiva.
- Dopo un argento alle Olimpiadi è naturale l’attesa di molti che a Tokio sperano di vederti sul gradino più alto del podio. Avverti una pressione maggiore?
Sto cercando di costruire qualcosa di importante, la mia filosofia non è pensare troppo a Tokio ma di migliorare quotidianamente per arrivare a quell’appuntamento con tutte le carte in regola e al massimo della mia forma.
- Quando arriverà il fatidico momento e dovrai deporre la tua compagna di vita, la spada, cosa ti aspetterai dalla vita?
A volte mi fermo a pensare e mi accorgo che la mia mente non riesce ancora a focalizzare un desiderio ben preciso. In questo momento, se provassi a vedere il mio futuro, direi che mi piacerebbe senza dubbio poter restare nel mio mondo, magari sfruttando le mie competenze nel campo della nutrizione. Non sono sicura di voler fare la maestra di scherma, anche se qualcuno mi dice che sarei portata.
- Concludiamo tutte le nostre interviste con tre domande le cui risposte saranno successivamente raccolte in un pezzo unico. Qual è il libro che stai leggendo? Quale canzone ti sta accompagnando in questo ultimo periodo? Qual è il tuo piatto preferito?
I miei piatti preferiti sono due, la pasta alla norma e la pasta al pistacchio, ovviamente due classici siciliani! Il libro che sto leggendo è l’autobiografia di Michael Jordan, mentre per la musica ultimamente ascolto e suono soprattutto i pezzi di Chopin.
Giornalista pubblicista, vive a Roma, ma di radici e origini ponzesi. Fotografo a tempo perso, appassionato di letteratura, heavy metal e new wave da sempre. Per Bertoni Editore ha pubblicato “Siamo Uomini o Calciatori”.
2 commenti su “Rossella Fiamingo, una spada nella roccia della Sicilia”
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Una ragazza semplice, riservata e bellissima dentro e fuori che non si è fatta travolgere dalla popolarità e fama, con spiccate attitudini e sono orgogliosa di poter dire che l’ho vista nascere, crescere e crescere bene è un orgoglio per i suoi genitori e per noi tutti. ❤️❤️❤️❤️❤️
Grazie Angela, la pensiamo anche noi come te 🙂
Bravissima Rossella