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Le grandi donne della storia: La Contessa di Castiglione

Nel salone delle feste delle Touileries l’atmosfera era rilassata. Si sentiva un vociare sommesso e la musica ovattata .
L’Imperatore Napoleone III Bonaparte stava parlando con l’Ambasciatore Sabaudo Costantino Nigra quando si accorse che quasi all’improvviso il brusio della sala era cessato. Si guardò intorno e la vide.

 Bellissima, avanzava lentamente nel salone senza guardarsi intorno. Fissava soltanto l’Imperatore. Era elegantissima in un abito di seta azzurro. La scollatura generosa esaltava la forma del seno. La pelle delle spalle nude era bianchissima ed i capelli acconciati sulla nuca esaltavano la perfezione del collo.

 Sorridente si avvicinò all’Ambasciatore Nigra che a voce bassa, rivolgendosi all’Imperatore, disse: “Maestà permetta che Le presenti la Contessa di Castiglione Virginia Oldoini Verasis Asinari.”.

 Dallo sguardo incantato di Napoleone III lei capì di aver già vinto e gli sorrise amabilmente porgendogli la mano da baciare

Poco tempo dopo Napoleone III andò a farle visita nel suo appartamento a Place Vendome e lei lo accolse vestita soltanto con una vestaglia di seta verde.

Da quel momento divenne l’amante ufficiale dell’Imperatore ed a corte, con acredine, cominciarono a chiamarla “l’Italienne”.

Virginia Elisabetta dei Marchesi Oldoini nacque a Firenze il 22 marzo 1837.

A 17 anni, nel 1854, sposò il Conte Francesco Verasis Asinari di Castigliole d’Asti e Castiglione Tinella, cugino del Conte Camillo Benso di Cavour.

La coppia si trasferì subito a Torino, nel palazzo di famiglia adiacente a quello del cugino Cavour e Virginia fu subito introdotta nella Corte di Vittorio Emanuele II.

Ebbe subito notevoli successi sociali ed amorosi ed il suo comportamento, sempre elegante ma anche molto disinvolto attirò l’attenzione di Cavour che le propose di trasferirsi a Parigi e conquistare “ad ogni costo” le simpatie dell’Imperatore Napoleone III alla causa piemontese. Virginia accettò immediatamente con grande entusiasmo. Era l 1856 e Virginia, a 19 anni, iniziò subito la missione per la quale era stata inviata.

I risultati non tardarono: organizzò l’incontro segreto di  Plombièrs tra Napoleone III e Cavour, nel quale incontro l’Imperatore francese fece proprio ciò che voleva Cavour ossia, si impegnò ad aiutare militarmente il Regno di Sardegna in caso di aggressione dell’Austria. Promosse inoltre le nozze tra la prima figlia di Vittorio Emanuele II, Maria Clotilde con il Cugino di Napoleone III, uomo volgare e grossolano. Nel frattempo ilConte di Castiglione, addolorato e indignato rientrò a Torino e chiese il divorzio.

Napoleone III era totalmente invaghito di lei. Le fece conferire un assegno di ben 50.000 franchi al mese come “argent de poche” per le piccole spese e le fece dono di gioielli bellissimi e costosissimi. Insomma tutto procedeva per il meglio, quando un giorno, Napoleone III, uscendo dalla casa di Virginia, dopo uno dei loro incontri d’amore, fu vittima di un attentato. Ne uscì incolume e l’attentatore fu arrestato.

Era un italiano e sia le Istituzioni, sia l’opinione pubblica francese accostarono la nazionalità dell’attentatore a quella dell’”Italienne”, inoltre destò stupore e sospetto il luogo dell’attentato, la casa di lei, e l’occasione, un loro incontro d’amore. Virginia di Castiglione fu sospettata se non proprio di essere complice, almeno di essere corresponsabile dell’attentato. Fu quindi invitata a lasciare immediatamente il suolo francese in quanto persona sgradita.

Cominciò la decadenza della Contessa di Castiglione. Girò per le varie corti europee, forse sperando di ripetere gli stessi successi amorosi con qualche altro monarca. Non ebbe successo e tornò a Torino dove iniziò una storia anche con Vittorio Emanuele II, il quale non disdegnò le sue grazie, ma la relazione fu molto breve perché il Re fu “richiamato all’ordine” dalla sua moglie morganatica Rosa Vercellana, nota col soprannome de “la bela Rosin”.

Virginia allora chiese ed ottenne il permesso di tornare a Parigi dove sperava di riprendere la storia con Napoleone III, ma questi era ormai stanco e pieno di problemi di salute e politici e non la volle rivedere. Anzi Virginia fu addirittura sfrattata dal suo appartamento prestigioso di Place Vandome e si trasferì in un quartiere borghese e meno prestigioso e soprattutto lontano dalle Touileries…

Dopo tali insuccessi, anche per confermare a se stessa di essere ancora bella e desiderabile, cominciò a farsi realizzare in continuazione dei ritratti fotografici per i quali studiava personalmente e faceva realizzare appositamente i vestiti e le scenografie di ogni fotografia. Alla fine ne furono realizzate circa 500 con una spesa enorme.

Quando la sua bellezza, col passare degli anni e per i dispiaceri, cominciò a scemare fece coprire tutti gli specchi con dei drappi neri e tappezzò tutta a casa con i propri ritratti fotografici. Così continuava a vedersi bella e giovane e desiderabile.

Ebbe molte relazioni tutte di breve durata . Nella sua angoscia di vivere fece fare addirittura diversi calchi di gesso dei propri piedi che regalava come souvenir a quegli amanti che maggiormente l’avevano gratificata.

Durante tutta la vita fu amata ed usata da molti, ma nessuno si innamorò veramente di lei, né lei si innamorò di nessuno se non di sé stessa, anzi, non di sé stessa, ma della propria bellezza.

Morì infatti sola, a 63 anni, abbandonata da tutti, in una casa deserta, stringendo sul cuore la sua fotografia preferita e la vecchia vestaglia di seta verde con la quale aveva sedotto, a 19 anni, l’Imperatore dei Francesi.

Era il 28 novembre 1899.