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Rostan, Carnevali e Lorenzin: “Oltre i partiti contro l’epatite C”

Rostan, Carnevali e Lorenzin: “oltre i partiti contro l’epatite C”

È un imperativo che proviene dall’Organizzazione Mondiale della Sanità quello di eradicare l’epatite C entro il 2030, una missione resa ormai possibile dalla disponibilità di terapie efficaci e sicure.

Con la firma del Ministro della Salute del Decreto attuativo ex-post Decreto “Milleproroghe”, l’Italia ha fatto un passo in avanti in questa direzione. Sono stati, quindi, resi disponibili 71,5 milioni di euro, per avviare una strutturata campagna di screening per i soggetti seguiti dai Servizi Pubblici per Dipendenze (SerD) nati tra il 1969 e il 1989 e i soggetti detenuti in carcere.

Questo l’argomento di “Alleanza Contro le Epatiti 2020”, una conferenza organizzata negli scorsi giorni a da MA Provider, promossa da AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato e da SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con il patrocinio di EpaC onlus, e realizzata con il contributo non condizionato di AbbVie e Gilead. La coalizione ACE (Alleanza Contro le Epatiti) nasce nel 2011 dalla volontà di AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato), SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) e dell’Associazione Pazienti “EpaC Onlus” di perseguire al meglio strategie nazionali e regionali di eliminazione dell’Epatite C, dal punto di vista clinico-gestionale e procedurale-organizzativo

Nel corso dell’evento sono stati ripercorsi i nove mesi di lavoro che hanno condotto allo stanziamento dei fondi per la realizzazione di screening su HCV in determinati cluster della popolazione. “I fondi allocati per lo screening nazionale gratuito sono un investimento necessario per il Paese. Posso assicurare non verranno stornati e utilizzati per altro se non per l’eradicazione del virus dell’Epatite C – ha dichiarato il senatore Pierpaolo Sileri, Vice Ministro della Salute. – Questo finanziamento ci consentirà di operare dei risparmi in termini di interventi sanitari per le conseguenze della malattia. Dobbiamo intercettare il sommerso che a quanto sappiamo si aggira sui 200-350 mila soggetti e grazie a questa iniziativa possiamo intervenire tempestivamente su coloro che scopriamo positivi. Il decreto attuativo è già in Conferenza Stato-Regioni e sono certo che la strada sia in discesa, nulla osta ad una veloce applicazione. I fondi saranno presto a disposizione delle Regioni”.

Il Decreto attende parere positivo da parte della Conferenza Stato Regioni, a partire da quel momento il finanziamento sarà effettivamente disponibile e dovrà essere ripartito tra le Regioni in modo che le autorità locali possano programmare le fasi operative e le modalità di erogazione dello screening. Tre onorevoli hanno preso parola durante l’evento, per rimarcare con le loro parole e il loro impegno l’importanza di un’azione coordinata e rapida.

 “La firma del Ministro Speranza al decreto attuativo per lo screening nazionale dell’Epatite C rappresenta un passo fondamentale ed atteso a favore del controllo della malattia – commenta l’onorevole Elena Carnevali, XII Commissione Affari Sociali, Camera dei deputati– Ora per rendere concreto l’utilizzo dei fondi è essenziale che la Conferenza Stato-Regioni lo approvi velocemente. Arriverà già con il parere positivo del MEF, poi come sempre la firma del ministro Gualtieri e l’ok dalla Corte dei Conti. Utilizzare i 71,5 milioni di euro, suddiviso sui due anni, non può più attendere. Dobbiamo fare in modo che l’inizio del prossimo anno sia l’inizio dello screening che coinvolgerà oltre 17 milioni di persone”

“Le società scientifiche AISF e SIMIT e l’associazione pazienti EpaC onlus che nell’ambito dell’“Alleanza Contro le Epatiti” hanno lottato al nostro fianco per raggiungere il traguardo più ambizioso. Adesso mi aspetto che la Conferenza Stato-Regioni dia parere favorevole per permettere la tempestiva ripartizione dei fondi alle Regioni – continua l’onorevole Michela Rostan, Vicepresidente XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati – e che le Regioni facciano la loro parte individuando percorsi snelli per assegnare le risorse messe in campo dal Governo per il buon esito delle campagne di screening e prevenzione”.

“Già da Ministro della Salute con “Alleanza Contro le Epatiti” mi sono battuta per eradicare l’Epatite C in Italia – così l’onorevole Beatrice Lorenzin, già Ministro della Salute e responsabile del forum salute del partito democratico a margine del convegno “Alleanza contro le Epatite 2020” – È importante però non abbassare mai la guardia tenendo sempre chiaro l’obiettivo: sconfiggere definitivamente l’Epatite C, sempre più possibile anche grazie a tutti gli strumenti efficaci che abbiamo a disposizione, in primis lo screening HCV. A febbraio con un emendamento al Milleproroghe abbiamo stanziato ulteriori fondi e dopo il varo del decreto attuativo da parte del Ministero della Salute finalmente le Regioni possono partire”.

Come noto, negli ultimi due anni l’Italia ha compiuto un percorso virtuoso nel piano di eliminazione dell’infezione da HCV entro il 2030. Ora è necessario compiere quell’ultimo miglio, intervenire sulla popolazione sommersa, andare ad individuare quei soggetti affetti dalla patologia e sottoporli al trattamento di eradicazione del virus. Ci si concentrerà su quella popolazione che non sa di convivere con HCV, che si potrebbe sintetizzare nella popolazione generale con più di 55 anni, composta da coloro che ignorano la patologia, chi vagamente sa di esserne portatore, ma che non ha mai iniziato le cure e infine i pazienti già diagnosticati, ma non ancora trattati. Per mettere in atto tutte le fasi dello screening e attuare il percorso sono necessarie ingenti risorse, per questo motivo è quanto mai urgente vincolare i fondi previsti per il biennio 2020-2022 al prossimo anno.