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Protagoniste: Pina Turco, la Ninuccia di Natale in casa Cupiello

Pina Turco - @Gianni Fiorito
Pina Turco – Foto © Gianni Fiorito

Pina Turco è Ninuccia, il ruolo che interpreta in Natale in Casa Cupiello di Edoardo De Angelis, trasposizione filmica dell’opera di Eduardo De Filippo, in prima serata su Rai1 stasera, 22 dicembre, alle 21.15

Per Edoardo De Angelis è stata già la protagonista di un film intenso e struggente come Il Vizio della Speranza dove indagava la maternità e l’essere donna in un film sulla speranza, come da titolo, che diventa il seme di ogni rivoluzione. Pina Turco, in prima serata su Rai1 il 22 dicembre, si confronta con una prova d’attrice tra le più temute e al tempo stesso desiderate da ogni artista napoletana che si rispetti, il confronto con l’opera di Eduardo De Filippo e con uno di quei personaggi femminili che rimangono indimenticabili: Ninuccia nella trasposizione filmica di Natale In Casa Cupiello diretta da Edoardo De Angelis con Sergio Castellitto nel ruolo che fu di Eduardo. L’opera teatrale scritta da De Filippo nel 1931, subì varie rivisitazioni fino ad una messa in scena, ripresa per la TV dall’Istituto Luce, nel 1977 dove, nella parte del capofamiglia Luca Cupiello c’era sempre Eduardo De Filippo e in quella della figlia Ninuccia, una giovanissima Lina Sastri, da soli 2 anni nella compagnia del Maestro. Pina Turco si abbandona alle riflessioni prima della prova della prima serata di Rai1 ed ai sentimenti che l’hanno guidata nell’approcciarsi a questo ruolo chiave in quest’opera storica.

Pina Turco – Foto © Gianni Fiorito

Pina, come descriveresti la tua Ninuccia Cupiello?

Ninuccia è una donna che ha tentato, come tutte le donne degli anni ‘50, di fare la sua scalata sociale, scissa tra questo amore borghese e l’amore romantico. Non sa neanche bene lei che cosa sta combinando. Ninuccia è un personaggio dalla fragilità meravigliosa per la quale lei non capisce fino in fondo quali sono le conseguenze delle sue azioni e lo capirà a caro prezzo. Non capisce bene il danno che sta facendo e ciò che è interessante al di là della sceneggiatura in sé che la vede sposata a “tizio” e innamorata di “caio” è che è una donna che capisce a sue spese quanto la famiglia sia un meccanismo fragile e complesso e quando si allenta una maglia (affermazione del maestro De Filippo in Mia Famiglia) si porta tutte le altre dietro. È un meccanismo meraviglioso che il Maestro De Filippo racconta benissimo e speriamo di averlo fatto anche con questo film, visto che amava descrivere il microcosmo familiare come l’emblema di tutto.Il domino di questa famiglia parte da lei e non finisce assolutamente con lei, anzi gli dà il via e comincia a cadere tutto.

Natale in Casa Cupiello è l’espressione massima di questo domino che comincia con Ninuccia.

Pina Turco – Foto © Gianni Fiorito

Come sei riuscita a tenere conto solo del testo del Maestro De Filippo senza cadere nel tranello del voler imitare Lina Sastri che ha interpretato la Ninuccia che tutti ricordiamo?

La signora Sastri ha fatto un’interpretazione storica di Ninuccia, ce la ricorderemo sempre e la porteremo nel cuore. Lei è una donna immensa e fu una delle ultime ad entrare nella compagnia di Eduardo, era giovanissima e fece questa Ninuccia storica, un’interpretazione che io ho amato profondamente. Proprio perché l’ho amata così tanto, ho tentato di non imitarla. C’è sempre sottopelle questa tentazione da parte di un attore di avvicinarsi in qualche modo a colui o colei in questo caso, che c’era prima, soprattutto se quella persona è stata tanto grande in quel ruolo. Insieme al regista abbiamo cercato di dare un’interpretazione che fosse legata alle caratteristiche singole di ogni attore e ho cercato di sfruttare al meglio quelle che erano le mie risorse proprio per omaggiare non solo il maestro ma anche la grande signora Sastri.

Pina Turco – Foto © Gianni Fiorito

In un momento in cui c’è bisogno di personaggi femminili rappresentativi e sfaccettati, Eduardo De Filippo arriva come un precursore. In conferenza stampa hai utilizzato un termine culinario per descrivere le donne della sua compagnia. Ce ne parli?

Io penso che nessun uomo abbia mai saputo scrivere delle donne e cosa provassero, come il maestro De Filippo. L’emblema massimo di questo è Filumena Marturano. Nessun uomo aveva mai saputo scrivere un’opera così perfetta, precisa sull’animo femminile e questo è e rimane un mistero ancora irrisolto della letteratura mondiale, come un uomo possa scrivere così bene di una donna, per me resterà il settimo mistero di Fatima. Chiaramente il maestro ci riusciva benissimo perché aveva una sensibilità fuori dall’ordinario, parliamo di un uomo che ha scritto Questi Fantasmi in sei giorni e Filumena Marturano in 19. Io non riesco neanche a farmi la doccia e prendere il caffè con quei tempi, figuriamoci. Chiaramente quindi, parliamo di una sorta di extra sensoriale, un uomo con una sensibilità tale da riuscire a scrivere delle donne così. Lui aveva un profondissimo rispetto delle donne della sua compagnia, le adorava ma non nel senso che le adulava ma era molto attento a capire chi tra loro fosse in difficoltà o stesse attraversando un particolare momento. Lui si comportava nella sua compagnia come un vero padre di famiglia e c’è una descrizione bellissima di Nina De Padova che è una delle sue attrici che dice: “ogni anno Eduardo fa il resoconto della famiglia, a quella le serve il cappotto, all’altra le scarpe”. Se sentiva che qualche sua attrice era in difficoltà era lì pronto a soccorrerla. Il paragone culinario rispetto alle attrici della sua compagnia viene da Concetta Barra che è stata una delle grandissime e primissime donne che hanno lavorato nella compagnia di De Filippo. Concetta Barra era un’artista straordinaria, una delle più forti in assoluto, la sua biografia fa morire dalle risate ed era una forza della natura. Lei diceva: “per Eduardo, noi attrici siamo come le patanelle attorno al capretto”, un’espressione che utilizzava per indicare che le donne della sua compagnia erano la parte più buona, deliziosa, valida e che per loro lui avrebbe sempre avuto un occhio di riguardo. All’inizio Regina Bianchi era terrorizzata dall’idea di interpretare Filomena, parte che era stata di Titina De Filippo, ma le fu spiegato che Eduardo aveva un grande rispetto per le attrici che chiamava a lavorare con lui, per cui non si doveva preoccupare perché erano tutte delle fuoriclasse incredibili.

Pina Turco – Foto © Gianni Fiorito