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Pink Society

lo sguardo rosa sulla società

Libri: Gli ultimi giorni di quiete di Antonio Manzini

In un giorno qualunque Nora riconosce in treno l’assassino di suo figlio Corrado.

Sono passati solo sei anni dalla rapina nella tabaccheria di famiglia. Corrado ne aveva poco più di 20. Non avrebbe nemmeno dovuto essere lì: aveva sostituito un attimo il padre uscito per una commissione. Era un ragazzo tranquillo Corrado, eppure quella volta aveva reagito. Nora e Pasquale erano morti con lui, così il loro matrimonio.

Andavano avanti per inerzia. Paolo Dainese era stato condannato a poco più del doppio ma con i benefici era già fuori. Sei anni. Troppo poco per un omicidio. Insopportabile per Nora e Pasquale che nell’abisso di solitudine in cui sono sprofondati, quella nuova ingiustizia, quell’affronto al dolore, li spinge, li costringe quasi a cercare una loro giustizia riparatrice. Pasquale la cerca per la via più breve: si procura una pistola e fa le prove sparando al vento. Un uomo mite e sconfitto che studia da vendicatore. Il piano di Nora è più sofisticato: scopre dove abita Paolo, lo segue. Diventa un’ombra, la sua ombra, una presenza esasperante, tragica e maledetta, fino all’epilogo.

Dainese prima di entrare in quella carrozza in un giorno qualunque aveva pagato il suo debito con la giustizia, perlomeno quella degli uomini. Stava ricominciando: aveva un lavoro, una compagna, facevano progetti insieme. Finché gli occhi di Nora. “Gli ultimi giorni di quiete” si rifà ad una storia vera che Antonio Manzini trasforma in un romanzo psicologico: il racconto di “tre anime e di come reagiscono ad un’alternativa morale priva di una risposta certa”. Le loro scelte, il dolore: è, se volete, una riflessione sul diritto, sul destino, sul sacrificio anche, ma soprattutto sul dubbio etico, che alla fine rende impossibile per chi legge, ma anche per chi scrive, di arrivare a un giudizio definitivo