Ma quanto erano birichini quei piccoli parigini!
Fu Paul Charles Chocarne a dipingere le loro simpaticissime storie: immortalare le loro birichinate lo resero famoso; nel 1906 gli valsero persino la Legion d’onore.
Spettinati, buffi, dolci e scalmanati. Persino un po’ canaglie, ma di quelle simpatiche. Paul Charles Chocarne (1855-1931), i bambinili ritraeva così, raccontandone storie e birichinate a colpi di pennello.
Spesso e volentieri sono proprio i bambini i protagonisti della sua arte. I suoi soggetti erano quasi sempre ragazzotti burloni dell’ambiente popolare: apprendisti pasticceri, spazzacamini, chierichetti, scolari dolcissimi e intraprendenti, strilloni o venditori ambulanti furbissimi e sorpresi a giocare o fare una marachella. Vederli ritratti mentre giocano mette grande allegria.
Ne eseguì tantissimi di questo soggetti, e tutti ebbero grande successo: Chocarne descriveva gli scherzi più comuni dei ragazzi dei suoi tempi con passione e allegria (chissà, probabilmente erano gli stessi che faceva lui quando portava i calzoni corti).
Sono tutte macchiette strepitose, le sue illustrazioni, capaci di farci sorridere e farci sentire complici della marachella: provate a star seri mentre osservate il chierichetto con tanto di toga scarlatta, che ruba i biscotti dal cestino del venditore ambulante, che si sta riposando fuori dalla chiesa all’ombra del campanile.
Se ci riuscite, non fate comunella con il ragazzotto curioso che si avvicina troppo al crostaceo in vendita, forse per osservarne la freschezza, tanto da essere pinzato dalle sue chele. Non cercate di capire chi sta vincendo alla partita a croquet, ingaggiata da un manipolo di chierichetti nel sagrato della chiesa che preferiscono giocare invece che studiare il catechismo. Non fate la spia se vedete una piccola squadra di discoli che si nasconde nella cassapanca della sacrestia. Non c’è abito o mestiere che possano rendere un bambino un po’ meno bambino. Perché è la vita.
Fu proprio grazie ai suoi ritratti di bambini impegnati a fare ogni sorta di buffonata e birichinata, che Paul Charles Chocarne diventò un illustratore famoso (fu nominato Cavaliere della Légion d’honneur nel 1906). La sua particolarità personale era proprio quella di rappresentare scenette della vita parigina i cui soggetti sono quasi sempre ragazzotti burloni dell’ambiente popolare. Le storie delle sue simpaticissime “canaglie” lo resero unico.
Innovativo e allegro testimone del suo tempo è considerato dai critici come il precursore di Norman Rockwell, il notissimo illustratore americano.
Nacque a Digione in una famiglia di artisti. Suo padre era professore di pittura altri famigliari erano scultori di chiara fama: Mathurin Moreau, Hippolyte Moreau e Auguste Moreau.
Paul entrò all’École des beaux-arts di Parigi, dove fu allievo dapprima di Tony Robert-Fleury e in seguito di William Bouguereau. Espose per la prima volta al “Salon des artistes français” del 1882; da allora continuò regolarmente ad inviare al Salon i suoi lavori sotto il nome di Paul Chocarne-Moreau.
Si specializzò presto nella pittura di genere, ma con una particolarità assai personale: rappresentava scenette della vita parigina i cui soggetti sono quasi sempre ragazzotti burloni dell’ambiente popolare. Le storie delle sue simpaticissime “canaglie” lo resero unico.
Vive e lavora a Genova, insieme ai suoi libri, dove svolge la propria attività di giornalista professionista e studiosa di storia della critica d’arte e Futurismo. Convive con la SM da 18 anni. Ama la scrittura e le parole, il figlio, la vita, la sua famiglia.
Al suo attivo molte pubblicazioni e monografie di storia dell’arte. Svolge la professione giornalistica con passione da oltre trent’anni, si muove tra la carta stampata, i nuovi media, la TV. Ama parlare delle persone, con la gente e sempre a vantaggio della cultura sociale che fa crescere e aprire occhi e cuore. “Le persone sono sempre scopo primo e ultimo della mia scelta professionale, come servizio agli altri. Senza riserve”.